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Folla ai funerali di Jennifer Alcani: "Lasciate la trasgressione, vivete per gli affetti reali"

Durante le esequie della 13enne morta in seguito a un terribile schianto in auto il monito del prevosto don Bortolo Uberti: "Serve un'alleanza educativa per questi ragazzi"

Folla ai funerali di Jennifer Alcani: "Lasciate la trasgressione, vivete per gli affetti reali"
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Palloncini bianchi e rosa per l'ultimo addio a Jennifer Alcani, morta a 13 anni in seguito ad un terribile schianto avvenuto mentre si trovava in auto con due amici di 19 e 22 anni ad Abbadia Lariana.

Folla ai funerali di Jennifer Alcani

Nel pomeriggio di oggi, sabato 18 gennaio 2025, la Basilica di San Nicolò a Lecco non è riuscita a contenere tutti i familiari, gli amici, i compagni di classe della scuola media Stoppani e i conoscenti della ragazzina scomparsa giovedì 16 gennaio 2025, dopo aver lottato tra la vita e la morte per una settimana in seguito al terribile schianto ad Abbadia in cui è rimasta coinvolta all'alba del 10 gennaio.

A celebrare la funzione è stato il prevosto di Lecco don Bortolo Uberti, in una cerimonia molto toccante che, seppur nel rispetto della fede musulmana di parte della famiglia della ragazza, di origine albanese per parte del papà, ha lasciato spazio ad un'omelia che ha emozionato i molti presenti.

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Jennifer Alcani

"Sulla barca di Dio Jenny vivrà per sempre"

"Non c'è un perché ad una vita che si spezza nella sua primavera, ad una barca che affonda appena sta per prendere il largo - ha esordito il prevosto - Siamo qui oggi per dire a Dio, che è amico di tutti, e a Gesù, che è compagno di viaggio, di dire a Jennifer di non avere paura". Un invito che don Bortolo ha condiviso con la mamma, il papà e gli amici della 13enne: "Coraggio, non abbiate paura perché in questo momento Dio prende Jenny per mano e la accompagna al porto di una vita che non ha fine, la vita eterna. Sulla barca di Dio Jenny vivrà per sempre".

"Per questi giovani serve un'alleanza educativa"

Proprio ai familiari e agli amici della ragazza si è rivolto il prevosto, affinché continuino a sostenersi, ad essere uniti e camminare insieme. "Non si può sostenere da soli un dramma così - ha detto - Bisogna far crescere l'amicizia vera e la solidarietà fraterna anche se niente e nessuno colmerà il vuoto che Jenny lascia nei vostri cuori. La vicenda e il volto di Jenny parlano a tutti, alla nostra comunità, alla nostra città... oggi sentiamo vero il detto 'Per educare un figlio ci vuole un villaggio' ed è così. E' necessario tessere reti di relazioni, alleanze educative e Jenny ci dice che una famiglia da sola non può bastare. Tra scuola, istituzioni e comunità cristiane si deve creare un'unione per accompagnare questi giovani, gli adulti devono dire ai ragazzi che ci sono, che li sostengono nelle loro inquietudini, nelle loro domande e nei loro sogni. E' urgente un'alleanza educativa che dica: 'Non sei solo'".

Il monito: "La vita non è un video sui social, custoditela"

La storia di Jenny, secondo don Bortolo, parla soprattutto ai giovani, a coloro che hanno affollato la Basilica. "Non vi rimanga solo il ricordo di Jennifer - l'invito del prevosto - La sua vita diventi un messaggio per ciascuno di voi e vi ponga una domanda grande: 'Ho consapevolezza che la vita è un dono meraviglioso ma è fragile?'. All'età di Jenny la vita sembra immortale, vi sentite forti, ma a volte è un rischio. La vita non è un video sui social, un reel che comincia sempre da capo. E' unica e la dovete custodire".

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"Lasciate la trasgressione per gli affetti reali"

E ancora: "La vita non sono il consenso e i like, la vita è navigare insieme, faticare per raggiungere il porto, anche affrontando le avversità e il vento contrario. Imparate a distinguere il reale dal virtuale e a capire che la felicità non sta nella trasgressione ma nel costruire affetti e amicizie profonde, che fanno crescere e incontrano il bello".

"Jenny ci lascia il compito di vivere anche per lei"

"Sarebbe troppo facile dire che Jenny è stata sfortunata -ha concluso il prevosto -  E' stata una disgrazia, sì, poteva andare diversamente, ma io chiedo a tutti i ragazzi di non pensare che a loro andrà bene perché fareste un torto a Jennifer. Rimaniamo insieme, sulla stessa barca, anche nei momenti più burrascosi perché Jenny ci lascia il compito di vivere anche per lei. Solo così potrete sentirla vicina e lei vi accompagnerà ogni giorno".

All'uscita della bara bianca nel cielo sono stati lasciati volare tanti palloncini bianchi e rosa, come ultimo saluto ad una vita interrotta troppo presto.

 

 

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