Urologia: Bollino Azzurro all’Ospedale di Lecco
Un importante segno e cifra della capacità e delle professionalità dell’Unità Operativa Complessa di Urologia diretta dal dottor Salvatore Scuzzarella
L’Ospedale Manzoni di Lecco ha ricevuto nuovamente con altri importanti ospedali italiani il riconoscimento da Fondazione Onda ETS nel quadro della seconda edizione del Bollino Azzurro – promossa da Fondazione Onda ETS patrocinata dalle principali Società scientifiche e Associazioni italiane, con il contributo incondizionato di Boston Scientific – volta ad individuare i centri, partendo dal network di ospedali con il Bollino Rosa, virtuosi per l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e alle complicanze funzionali postchirurgiche.
Urologia: Bollino Azzurro all’Ospedale di Lecco
Il Bollino Azzurro viene assegnato considerando la presenza nell’ospedale di servizi di promozione della prevenzione della salute sessuale e riproduttiva maschile, di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per le problematiche uro-andrologiche, di servizi clinico-assistenziali dedicati al tumore della prostata e alle complicanze funzionali post-chirurgiche e ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e assistenza dei pazienti. Gli obiettivi invece sono: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore della prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.
“Questa seconda edizione del Bollino Azzurro, che ha visto la partecipazione di 165 strutture ospedaliere italiane, rinnova il nostro impegno nel coinvolgere sia la popolazione maschile che quella femminile sulle tematiche relative alla salute - spiega Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda ETS. Rispetto alla prima edizione che era focalizzata sulla gestione multidisciplinare del tumore della prostata, ora, il Bollino Azzurro si è ampliato, ponendo l’attenzione alla salute uro-andrologica con un focus sul tumore della prostata e alle complicanze funzionali postchirurgiche. I centri che hanno ottenuto il Bollino costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.
“Il Bollino Azzurro che è stato conferito all’Ospedale Manzoni di Lecco da Fondazione Onda ETS è un importante segno e cifra della capacità e delle professionalità dell’Unità Operativa Complessa di Urologia diretta dal dottor Salvatore Scuzzarella - sottolinea Marco Trivelli, Direttore Generale ASST Lecco - Un sentito grazie quindi a tutti i professionisti che operano nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico. Anche nella nostra azienda negli ultimi anni stiamo assistendo a un maggiore consapevolezza da parte degli uomini nel dedicarsi alla prevenzione delle patologie uro-andrologiche. È alquanto importante intervenire precocemente nella diagnosi di questo tumore e invitiamo tutti ad aderire alle campagne di screening dedicate”.
“Le richieste per la cura del tumore maligno della prostata sono in aumento; nella nostra azienda la valutazione è multidisciplinare e utilizziamo maggiormente tecniche mininvasive come la chirurgia robotica e la brachiterapia in collaborazione con l’Unità di Radioterapia - aggiunge Salvatore Scuzzarella, Direttore Unità Operativa Complessa di Urologia ASST Lecco - Si tratta di alcuni aghi che vengono introdotti su guida ecografica all’interno della prostata emettendo radiazioni volte a distruggere le cellule tumorali, lasciando intatte le strutture atte alle funzioni sessuali e alla continenza; prevede inoltre un solo giorno di ricovero e viene ripetuta a distanza di qualche giorno. Il vantaggio rispetto la radioterapia tradizionale è che non vengono interessati i tessuti circostanti e in caso di insuccesso dal punto di vista oncologico è possibile comunque operare il paziente. Al momento osserviamo che nessun paziente inviato a questa procedura ha avuto necessità di ricorrere alla chirurgia”.
L’iniziativa è patrocinata da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), AURO (Associazione Urologi Italiani), Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Europa Uomo Italia, Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologia Pazienti Italia), SIA (Società Italiana di Andrologia), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), SIU (Società Italiana di Urologia), SIUD (Società Italiana di Urodinamica), SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Boston Scientific.