Presidio a Lecco contro il Ddl Sicurezza
Appuntamento alle 17 davanti alla Prefettura
“100mila luci contro il buio del regime”: questo il titolo del presidio contro il Ddl sicurezza che si svolgerà domani, 17 gennaio 2025, a Lecco, davanti alla sede della Prefettura. A Darne notizia è l'Anpi Lecco è che fa parte della della rete No al DDl Sicurezza “A pieno regime”. La manifestazione si svolgerà in corso Promessi Sposi tra le 17 e le 18.
Presidio a Lecco contro il Ddl Sicurezza
La mobilitazione del 14 dicembre è stato uno spartiacque in termini di possibilità: è stato aperto uno spazio concreto che ribalta la narrazione dominante, ossia che l’attacco alla democrazia, ai diritti, alla libertà sia un passaggio storico ineluttabile. La forza di questo percorso ci consegna la consapevolezza che nel nostro Paese ci troviamo di fronte a un governo che è uno dei principali interpreti a livello internazionale del superamento in termini autoritari dello Stato di diritto, ma allo stesso tempo è un esempio di come il potere si regga su dinamiche fragili, talvolta ingovernabili. E noi dobbiamo essere in grado di contrastare questa logica a partire dai territori, dai luoghi di lavoro e della formazione, dai tanti presidi di lotta che costellano il Paese - spiegano dal sodalizio - Lo facciamo guardando ad altri percorsi di lotta contro le leggi di questo governo che si stanno dando– dal DDL Bernini al DDL Valditara, passando per il contrasto alla legge sull’autonomia differenziata e alla stagione referendaria che si aprirà in primavera – con cui c’è una necessità concreta di trovare momenti di convergenza e mobilitazione comune proprio per fare in modo che lo spazio di opposizione sociale al governo si allarghi ogni giorno di più. Dall'assemblea è emerso anche un altro aspetto fondamentale. L’opposizione al Governo Meloni deve coinvolgere anche gli amministratori locali delle forze politiche che hanno dichiarato di voler contrastare il Ddl Sicurezza: questo significa assumersi la responsabilità di disobbedire all’istituzione di “zone rosse” nelle nostre città, che sono la forma più becera, classista e razzista di trasformare i diritti in privilegi. La battaglia contro le “zone rosse” è naturalmente legata a quella contro il Ddl e la rete A pieno regime la assume nella sua interezza. Questo percorso sta avendo la capacità di tenere al suo interno soggetti sociali reali. Ognuno deve essere capace di mettere il proprio dentro questa lotta unitaria: movimenti, associazioni, studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, docenti, giuristi e tutto il mondo del lavoro"
Oltre a quello di domani, la Rete ha deciso di organizzare diversi appuntamenti:
- "Il 3, 4 e 5 febbraio verrà fatta una carovana a Bruxelles. Una rappresentanza della Rete Nazionale No Ddl Sicurezza promuoverà un evento pubblico e una conferenza stampa dentro il Parlamento Europeo per portare la discussione ad un livello superiore: il pericolo di una nuova Ungheria in Europa è qualcosa che deve riguardare tutti.
- Nel week-end di metà febbraio (14-15) lanciamo una scadenza in tutti i territori del Paese che avrà, tra i diversi temi, anche quello di contrastare le “zone rosse”.
- Il 15 e 16 marzo saremo presenti all’assemblea transnazionale del Network Against Migrant Detention.
- Il 28, 29, 29 marzo attraversiamo l’assemblea europea Reset-Rete per lo sciopero sociale eco-trasfemminista".
"Infine rilanciamo la mobilitazione a Roma nel giorno dell’approvazione del Ddl. Quella giornata non sarà solo un punto di arrivo, ma anche il punto di partenza per un nuovo percorso per la democrazia".