Fiaccolata per Gaza e la Palestina a Lecco
Sono state circa 300 le persone che, nonostante freddo e maltempo, hanno preso parte alla fiaccolata per Gaza e la Palestina organizzata dal comitato lecchese "STOP al genocidio palestinese".
I giorni che precedono il Natale sono da sempre sinonimo di fiaccolate nel nostro territorio ma quella andata in scena stasera, domenica 22 dicembre 2024 a Lecco, è una fiaccolata con un significato diverso, speciale, di vicinanza a chi soffre. La "Striscia" ha chiamato e ancora una volta Lecco ha risposto. Sono state infatti circa 300 le persone che, nonostante freddo e maltempo, hanno preso parte alla fiaccolata per Gaza e la Palestina organizzata dal comitato lecchese "STOP al genocidio palestinese".
Fiaccolata per Gaza e la Palestina a Lecco
"Siamo qui per fare sentire la nostra voce e soprattutto la voce di chi vive sotto le bombe a chi, nonostante 14 mesi di violenza è ancora sordo - ha detto Corrado Conti, anima del comitato - Il nostro obiettivo è tenere alta l'attenzione e svegliare le coscienze di quanti, in questo periodo, magari sono presi solo dalla frenesia del Natale. In Palestina la gente muore e noi dobbiamo continuare a urlare al mondo questa realtà. Abbiamo promosso questa fiaccolata per Gaza per dimostrare la nostra contrarietà alle politiche del Governo di Israele".
Stop ai bombardamenti, stop alla fame, stop alle violenze, stop all'invio di armi in Israele, stop ad ogni tipo di accordo con il suo Governo, l'arresto immediato, così come disposto dalla Corte Penale Internazionale, nel caso in cui Netanyahu e Gallant dovessero entrare nel nostro paese e, sopra ogni altra cosa, l'apertura di canali umanitari con la Striscia di Gaza: queste le richieste avanzate dal Comitato lecchese.
Un comitato che, per aiutare concretamente la popolazione di Gaza, ha deciso di sostenere Mohammed, ingegnere di Nuseirat impegnato nella costruzione di una scuola "che ospita più di un centinaio di bambine/i che hanno perso tutto ma non la forza, il coraggio e la resistenza di un popolo che ha solo tanto da insegnarci - spiegano dal sodalizio - Con le donazioni Mohammed, oltre ad aver costruito da zero la scuola, insegna inglese, arabo e matematica, insieme ad altri volontari, garantendo anche pasti caldi. I prezzi dei materiali scolastici come dei beni di prima necessità sono molto elevati e difficilmente reperibili perciò necessitano di somme di denaro molto alte. Aiutiamo concretamente Mohammed e i bambini del campo profughi Nuseirat in questo progetto di vera resistenza e speranza". Per informazioni e per donare è possibile cliccare qui.
Dopo l'assembramento e l'accensione delle fiaccole in piazza Cermenati i manifestanti hanno sfilato per la città vestita a festa e, transitando sul lungolago hanno anche fatto una tappa davanti al Ristorante McDonald's, aspramente criticato per le politiche di vicinanza e sostegno al governo israeliano.