Beccato al volante di una Lamborghini: Baby Gang denunciato per aver violato la sorveglianza speciale
E' successo stanotte (tra il 17 e 18 dicembre 2024), peccato che all'orario in cui i Carabinieri gli hanno imposto l'alt, il giovane dovesse essere a casa.
E' reduce da un concerto che ha infiammato 15mila spettatori all'Unipol Forum di Milano nella seconda data del suo "La fine del mondo Tour" e forse proprio la "sbornia" dell'entusiasmo lo ha fatto ricadere, ancora una volta, l'ennesima in un guaio con la giustizia. Stiamo parlando di Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, trapper lecchese di 23 anni che ormai ha dato prova di essere abituato all'alternanza tra palco, riflettori e aule di tribunale (l'ultima condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione gli è stata inflitta a ottobre nel processo relativo ai disordini a San Siro). Questa volta il cantante si è beccato una denuncia per aver violato gli obblighi e le prescrizioni previste dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. In che modo? Alla guida di una Lamborghini.
Beccato al volante di una Lamborghini: Baby Gang denunciato per aver violato la sorveglianza speciale
Baby Gang infatti è stato fermato a Milano, in via Melchiorre Gioia, mentre era a bordo del bolide a quattro ruote. E' successo stanotte (tra il 17 e 18 dicembre 2024), peccato che all'orario in cui i Carabinieri gli hanno imposto l'alt, il giovane dovesse essere a casa. In quanto soggetto ritenuto "socialmente pericoloso" infatti Baby Gang è sottoposto dall'ottobre scorso alla sorveglianza speciale che prevede che non possa uscire tra le 22 e le 7 di mattina salvo che per motivi di lavoro (come ad esempio il concerto al Forum del 14 dicembre).
"Ancora una volta il Trapper Baby Gang, già con precedenti, è stato denunciato dalle Forze dell’Ordine dimostrando di non rispettare le leggi e di fare ciò che vuole non rispettando la “sorveglianza speciale” che gli era stata afflitta - Commenta Riccardo De Corato, Deputato di Fratelli d’Italia, membro della Commissione Parlamentare sulla sicurezza e il degrado delle periferie italiane ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi - Quest’ultima misura, come dimostrano i fatti, è troppo soft per questi ragazzi. Ricordo che questo Trapper, nato a Lecco ma di famiglia marocchina, utilizza spesso le sue canzoni come strumento per istigare alla violenza attraverso anche l’uso di armi (vedi foto). Stiamo parlando, per chi non lo avesse capito, di giovani di seconda generazione, cresciuti e nati in Italia ma da famiglie arabe, che evidentemente non hanno mai voluto integrarsi. Niente regole del vivere civile, per loro solo le regole della strada tra risse, accoltellamenti, sparatorie e persino sequestri. L’aggravante, poi, è il notevole numero di follower (solo “Baby Gang” ha oltre 6,4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, conta oltre 2,2 milioni di follower su Instagram e 1,5 milioni di iscritti al canale Youtube) che questi soggetti hanno, che sono un cattivo e pessimo esempio per i loro coetanei arabi e, in particolare, per i ragazzini più giovani delle periferie. Nel corso degli ultimi anni, “Baby Gang”, aveva già commesso una serie di gravi reati. Per tutti questi soggetti, che alla loro base ci sono quasi sempre violenze utilizzo di armi da fuoco, occorrono norme e rimedi più severi, perché una volta liberi continuano a compiere atti criminali in giro per le città. Questi rapper/trapper istigano i loro coetanei stranieri delle periferie milanesi, anche attraverso i social, a protestare e a compiere le rivolte che puntualmente si verificano in città. Per tutti questi trapper/rapper già condannati è necessario mettere in atto nuove norme e nuovi dispositivi di legge più idonei. Ringrazio la pattuglia radiomobile dei Carabinieri per i controlli".