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Un Patto territoriale per diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro

I destinatari del progetto sono i disoccupati, i cosiddetti "working poor" e gli occupati sospesi a rischio di esubero residenti o domiciliati in Lombardia

Un Patto territoriale per diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro
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Un Patto territoriale per le competenze, l'orientamento e il lavoro in provincia di Lecco: sono stati avviati a fine ottobre 2024 gli interventi del progetto - il cui ente capofila è la Provincia di Lecco - composto da 15 partner e 21 attori che costituiscono una rete di supporto. Finanziato da Regione Lombardia nell'ambito dei fondi del Pnrr, per un importo di oltre 360mila euro, il progetto è finalizzato a diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro nel territorio lecchese, con particolare riferimento ai settori meccanico, elettronico e del turismo/ristorazione. I destinatari del progetto sono i disoccupati, i cosiddetti "working poor" e gli occupati sospesi a rischio di esubero (in CIGS) di età compresa tra 18 e 64 anni inclusi residenti o domiciliati in Lombardia.

Un Patto territoriale per diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro

"Il nostro territorio gode di un'ottima occupazione, anche se alcuni dati evidenziano un rallentamento - le parole del consigliere provinciale delegato a Centro impiego, Formazione professionale e Istruzione, Antonio Leonardo Pasquini - La necessità dell'ente pubblico è quella di attuare una formazione continua e di creare competenze adeguate all'interno del rapporto tra lavoratori e imprese. Questa è un'epoca di grandi cambiamenti: il covid, l'intelligenza artificiale... Le istituzioni, i sindacati e tutte le parti in gioco devono saper dare una risposta. Sono necessarie azioni di politica attiva che partano dall'analisi dei bisogni del territorio, passando per politiche di orientamento a scuola e una formazione costante".

E' toccato quindi alla dirigente della direzione organizzativa Lavoro e centri per l'impiego, Cristina Pagano, il compito di illustrare più nel dettaglio gli interventi previsti all'interno del Patto territoriale. "Il Patto è frutto di un lavoro territoriale che ci ha permesso di realizzare un progetto molto ambizioso e ben strutturato - il suo commento - Il focus è posto sull'interconnessione tra servizi per il lavoro, filiera formativa e filiera produttiva". Le azioni previste sono l'analisi del fabbisogno di competenze, l'orientamento e l'attività di comunicazione e la formazione, intesa come aggiornamento costante e riqualificazione delle competenze.

Le finalità del progetto

Come ha spiegato la dirigente Pagano, la finalità del progetto è quella di dotare il territorio lecchese di nuove competenze, indirizzando l'offerta formativa sulla base di un'approfondita analisi dei fabbisogni e offrendo ai cittadini e alle imprese nuovi servizi a supporto delle politiche attive del lavoro e della formazione. Nel dettaglio, gli obiettivi del progetto sono i seguenti: la realizzazione di un'analisi approfondita del fabbisogno di competenze del territorio; l'attivazione di percorsi formativi per diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in
tre settori trainanti dell’economia lecchese: meccanico, elettronico e turismo/ristorazione; l'implementazione di azioni di orientamento, comunicazione e accompagnamento al lavoro per promuovere lo scambio di buone prassi e favorire l’attrattività del territorio.

Le linee di intervento

Tre le linee di intervento: l'analisi del fabbisogno di competenze, in seguito alla quale sono stati individuati i tre settori prioritari sopracitati; la formazione, l'aggiornamento e la riqualificazione delle competenze, attraverso la promozione di tre corsi: corso per installatore e manutentore elettrico e elettronico (330 ore), corso per installatore e manutentore meccanico (330 ore), corso di servizio sala e gestione cliente (308 ore + 80 ore di competenze di base); orientamento e attività di comunicazione, linea che prevede la promozione di tre Job day per la promozione dei corsi e l’attrattività dei tre settori, tre workshop sulle tecniche di ricerca attiva di lavoro e due workshop sui temi del benessere organizzativo e del welfare aziendale.

I destinatari

I destinatari dei tre corsi di formazione sono disoccupati, working poor e occupati sospesi a rischio di esubero (in CIGS) di età compresa tra 18 e 64 anni inclusi residenti o domiciliati in Regione Lombardia.

I risultati attesi

Sono stati quindi illustrati dalla dirigente Pagano i risultati attesi dal progetto: per quanto riguarda i corsi di formazione, si pensa di riuscire a coinvolgere un totale di circa 60 persone (20 per settore); ci si aspetta inoltre che il 70% dei partecipanti coinvolti ottengano una certificazione delle competenze.

Per quanto riguarda l'impatto del progetto sull'inserimento lavorativo dei partecipanti, misurato attraverso il tasso di occupazione entro la fine del progetto, la previsione è che almeno il 40% dei destinatari vengano inseriti nel mondo del lavoro.

La conclusione delle attività è prevista per la fine di aprile 2026.

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