Paolo Nespoli racconta ai soci dei Rotary di Lecco la sua vita tra le stelle
Unico astronauta a volare nello spazio oltre i 60 anni, Paolo Nespoli ha trascorso in totale 313 giorni, 2 ore e 36 minuti in orbita, durante tre missioni: nel 2007, tra il 2010 e il 2011, e nel 2017.
Giovedì 24 ottobre 2024, i soci del Rotary Club Lecco, Rotary Club Lecco Manzoni e Rotary Club Lecco Le Grigne si sono riuniti per assistere all’intervento di Paolo Nespoli, ex astronauta, ingegnere e militare italiano, dal titolo “La mia vita tra le stelle”.
Paolo Nespoli racconta ai soci dei Rotary di Lecco la sua vita tra le stelle
Nespoli ha raccontato come il suo sogno di esplorare lo spazio sia nato fin da bambino, con la fantasia di "fare derapate sulla jeep lunare". Questo desiderio lo ha spinto a intraprendere una carriera che lo ha portato a diventare ingegnere e a entrare nell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) nel 1991. Successivamente, nel 1998, è stato inserito nel programma NASA con la classe di astronauti soprannominata "I Pinguini", poiché, fino a quel momento, non avevano ancora avuto l'opportunità di volare. Tuttavia, dieci anni più tardi, la loro occasione è arrivata, permettendo a Nespoli di realizzare il suo sogno di andare nello spazio.
Durante la relazione Nespoli ha descritto la sua esperienza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Ha viaggiato nello spazio a bordo dello Space Shuttle, una macchina che, come ha spiegato, genera un'energia comparabile a quella di una bomba atomica. La ISS orbita a circa 400 km dalla Terra, spostandosi a una velocità di 28.000 km/h.
Nespoli ha sottolineato che la stazione, pur essendo un laboratorio scientifico, è anche una casa per gli astronauti, ma con uno spazio interno molto ristretto: solo 450 metri cubi, equivalenti a un appartamento di 100 metri quadrati, in cui durante quella missione vivevano ben 12 astronauti. Uno degli aspetti più affascinanti della vita a bordo, secondo Nespoli, è l'assenza delle differenze culturali che si riscontrano sulla Terra. Il relatore ha anche parlato del suo libro "Interior Space", che raccoglie fotografie della vita quotidiana sulla ISS, mostrando oggetti personali come pupazzetti e adesivi che gli astronauti portano con sé per rendere l'ambiente più familiare.
La vita sulla ISS è scandita da una routine rigorosa, ha spiegato Nespoli, con giornate organizzate dagli scienziati dalle 7:00 fino alle 19:00. Tante delle attività giornaliere includono esperimenti scientifici fondamentali in vari campi per sfruttare l'unicità dell'ambiente di microgravità. Tuttavia, dopo quell'orario, gli astronauti sono liberi di gestire il proprio tempo, e Nespoli, per non annoiarsi, ha scelto di dedicarsi alla fotografia. Ha spiegato che, in 24 ore, gli astronauti sperimentano 16 albe e 16 tramonti, una peculiarità che permette di osservare continuamente cambiamenti di luce e paesaggio. Durante le sue missioni Nespoli ha scattato circa 27.000 fotografie della Terra, documentando le sue meraviglie da una prospettiva unica.
Unico astronauta a volare nello spazio oltre i 60 anni, Paolo Nespoli ha trascorso in totale 313 giorni, 2 ore e 36 minuti in orbita, durante tre missioni: nel 2007, tra il 2010 e il 2011, e nel 2017.
Ha spiegato che vivere nello spazio non è affatto semplice e richiede un intenso addestramento. Sulla ISS, infatti, è necessario svolgere esercizi specifici per mantenere attivi quei muscoli che, in assenza di gravità, tenderebbero ad atrofizzarsi. "Diciamo spesso che a chi sta nello spazio vengono le 'gambe da gallina'," ha commentato con ironia. Anche il ritorno sulla Terra presenta delle difficoltà, poiché il corpo deve riadattarsi gradualmente alla gravità.
Nonostante le sfide, Nespoli è felice di aver perseguito il suo sogno, tanto che dal 2023 insegna al Politecnico di Milano nel corso di Space Engineering, dove tiene lezioni sulla materia "Human Spaceflight and Operation".
Dopo aver mostrato un suggestivo video della Terra vista dallo spazio, con tutte le sue meraviglie, Nespoli ha concluso il suo intervento lasciando ai soci del Rotary una riflessione profonda: “Noi uomini stiamo facendo abbastanza sulla Terra?”