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Lorenzo Milani: uomo di Dio, uomo fra gli uomini

Appuntamento martedì 15 ottobre 2024 alle 20.45 a  Merate  in Sala Civica Cernuschi in viale Lombardia 14

Lorenzo Milani: uomo di Dio, uomo fra gli uomini
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"Lorenzo Milani: uomo di Dio, uomo fra gli uomini": questo iol titolo della serata in programma martedì 15 ottobre 2024 alle 20.45 a  Merate  in Sala Civica Cernuschi in viale Lombardia 14.

Lorenzo Milani: uomo di Dio, uomo fra gli uomini

Ad organizzare la serata, dedicata all figura di don Milani, è l'Associazione Culturale La Semina Aps con il patrocinio del Comune di Merate e la collaborazione delle parrocchie di Merate e Pagnano.  A Parlare di don Milani sarà Lorenzo Gaiani (1966) laureato in Giurisprudenza, funzionario della Pubblica Amministrazione, impegnato da molti anni con incarichi di rilievo nell’associazionismo cattolico ed in particolare nelle   ACLI. A lungo amministratore locale nel Comune di Cusano Milanino, dove risiede, ne è stato Sindaco    dal 2014 al 2019. Autore di numerosi articoli e saggi, soprattutto in materia di storia, politica istituzionale   e dottrina sociale della Chiesa.

 Don Lorenzo era uno di quegli uomini che, per le sue scelte nette e coerenti, le sue rigide prese di posizione, il linguaggio tagliente e preciso, la sua logica stringente di ragionare e argomentare, si tirava facilmente addosso grandi consensi o grandi dissensi con schieramenti preconcetti che hanno spesso offuscato la sua vera dimensione.

Su di lui è stato detto e scritto molto, sono state fatte opere teatrali e quattro film, però resta ancora molto da scoprire soprattutto in quella dimensione religiosa che è l’aspetto fondamentale di tutta la sua vita e delle sue opere.

Non è possibile capire appieno don Lorenzo e i motivi delle sue scelte se, quando ci si avvicina a lui, non si tiene sempre presente che era un prete e un prete che aveva deciso di servire Dio nel modo più completo, dopo che da adulto si era convertito al cristianesimo. Tutto il suo operato successivo va ricondotto a questa scelta.

Aveva lasciato gli agi ed i privilegi dei borghesi, la loro cultura ed il loro mondo per un’altra scelta di campo: servire il Vangelo, il Cristo, tentare cosi di salvarsi l’anima stando dalla parte giusta dei poveri, cioè degli ultimi nella scala gerarchica, cercare di conoscerli da vicino, di viverci insieme, di imparare la loro lingua, insegnargliene un’altra, condividere le loro cause, difendere le loro ragioni.

Per lui prete l’ingiustizia sociale era un male e andava combattuto perché offendeva Dio.

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