Lecco Città dei Promessi Sposi: conclusa con successo l'edizione 2024
Per la prima volta la rassegna ha dovuto rinunciare alla sua sede storica, Villa Manzoni, oggetto di un profondo restauro, trasformandosi in un festival diffuso che ha illuminato diversi luoghi della città.
“Quella di quest’anno è stata un’edizione particolare: il festival Lecco Città dei Promessi Sposi è uscito la prima volta dalla sua sede storica, Villa Manzoni, ed è stato ospitato da altri luoghi che ci hanno permesso approfondire l’indagine dei rapporti tra Manzoni ed altri lecchesi illustri come Stoppani e Ghislanzoni, scoprendo altri tesori che la nostra città possiede. - ha affermato Simona Piazza, Vicesindaco e Assessore alla cultura del Comune di Lecco chiudendo ieri sera, domenica 6 ottobre 2024, ufficialmente la kermesse. “In questo senso, una volta di più, è stata posta in evidenza la centralità dell’interazione tra pubblico e privato e le sue potenzialità. Quest’anno la relazione non si è esaurita nelle pur preziose sponsorizzazioni, ma ha visto alcuni addirittura aprirci le loro case, come la famiglia Invernizzi, che ringrazio moltissimo per aver messo a disposizione della comunità Villa Ghislanzoni”, ha proseguito, concludendo con un “arrivederci all’anno prossimo, per l’edizione 2025”.
Lecco Città dei Promessi Sposi: conclusa con successo l'edizione 2024
Il festival si è chiuso in un’atmosfera festosa a Villa Gomes, sede della civica scuola di musica, trasformata per una sera in un “cenacolo letterario" in cui fare conversazione, ascoltare musica e interventi teatrali, e lasciarsi tentare da suggestioni gastronomiche. Una serata perfettamente orchestrata da Mauro Rossetto, direttore del S.I.M.U.L e direttore artistico del festival che ha introdotto l’intervento di Andrea Bienati, docente universitario su “Fratture e permanenze nella cultura lombarda di fine secolo”. Focus della conversazione gli Scapigliati e la loro attenzione all’individuo, alla singolarità della percezione, all'”altro che è sempre un altrove” e il parallelo quasi provocatorio che accosta questi intellettuali a creatori di podcast: “L’obiettivo non è essere esaustivi, sviscerare un argomento, ma avvicinare ai temi trattati, nella convinzione che l’uomo desideri migliorarsi e che sia compito della società permettergli di farlo liberamente, seguendo il suo talento e inverando la propria potenzialità”.
La serata è poi proseguita nei diversi ambienti della villa con interventi artistici e musicali di Davide Besana (violino) e Andrea Dellavedova (pianista), di Fatih Murat Belli (chitarrista) e di Luca Redaelli e Giusy Vassena.
Presente anche la video istallazione “Reverie Op 2. n.1” di Chiara Vitali, dedicata alle permanenze materiali e immateriali visive e sonore.