Indagini in corso

Perquisizioni in Anas: l'ombra delle tangenti sul Lago di Como

Ammonterebbe a quasi 846mila euro la cifra della presunta tangente versata tra il 2018 e il 2021 a due dirigenti Anas per l’appalto per i lavori sulla SS 340 “Regina”

Perquisizioni in Anas: l'ombra delle tangenti sul Lago di Como
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Perquisizioni in Anas: l'ombra delle tangenti sul Lago di Como. Sono infatti in corso dalla prima mattinata di oggi , giovedì 3 ottobre 2024, perquisizioni in diverse sedi di  Anas, ente non indagato, la società di infrastrutture stradali, da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.  Sono nove le persone indagate: quattro sono funzionari Anas, e altri tra manager e imprenditori.

Perquisizioni in Anas: l'ombra delle tangenti sul Lago di Como

Ammonterebbe a quasi 846mila euro la cifra della presunta tangente versata tra il 2018 e il 2021 a due dirigenti Anas, uno dei quali ancora manager della società che gestisce la rete stradale nazionale, dal Consorzio Stabile Sis Società consortile per azioni, per l’appalto per i lavori sulla SS 340 “Regina”- Variante Tremezzina che interessa alcune località sul lago di Como. Lo si legge nel provvedimento con cui la procura di Milano ha acquisito una serie di documenti nell’indagine in cui si ipotizzano, tra gli altri, i reati di corruzione e turbativa d’asta.

Come riportano oggi collegi di Comozero e come si legge nel decreto di perquisizione, infatti, Stefano Liani – che tra il 2015 e il 2019 è stato “responsabile della Direzione progettazione e realizzazione lavori” di Anas – avrebbe “percepito” dal Consorzio Stabile Sis, tra il 2018 e il 2021, un totale di 485.896 euro. Un altro indagato, Eutimio Mucilli – che ha sostituito nell’incarico proprio Stefano Liani e dal 2022 è responsabile della Direzione investimenti e realizzazione sempre in Anas – avrebbe avuto, sempre dal Consorzio, oltre 360mila euro

 

“Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il lavoro” aveva commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, appena saputo delle perquisizioni. “A quanto so, parlando con l’amministratore delegato, sono episodi che iniziano a risalire al 2020. Facevo altro nella vita, ma a prescindere da quello, se c’è qualcuno che ha fatto qualcosa di sbagliato, deve pagare le conseguenze” ha concluso.

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