Raccolte 2500 firme per dire no all'Autonomia differenziata
L'esito della raccolta firme contro l'Autonomia differenziata presentato in conferenza stampa.
Giovedì 26 settembre 2024 il Comitato Referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia Differenziata ha depositato alla Corte di Cassazione le firme raccolte con l’obiettivo di cancellare la legge n° 86/2024, che disciplina appunto l’attuazione dell’Autonomia Differenziata tra le Regioni a statuto ordinario
Raccolte quasi un milione e 300mila firme in Italia
A livello nazionale sono state raccolte ben 1.291.488 firme, 554mila delle quali in formato digitale attraverso il sito internet dedicato e le restanti sui moduli cartacei; ampiamente superata, dunque, la soglia delle 500mila adesioni previste dalla Costituzione per validare la richiesta di referendum. Il territorio lecchese ha contribuito a questo importante traguardo con più di 2500 firme raccolte dai soggetti che compongono il Coordinamento provinciale (organizzazioni sindacali, partiti e associazioni) negli oltre 50 banchetti organizzati tra mercati, piazze, feste e luoghi di lavoro.
Presentati i dati in conferenza stampa
I dati sono stati presentati oggi, venerdì 27 settembre 2024, in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Sinistra Italiana in corso Martiri. Presenti Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco, Olimpia Schiavone di Udi (Unione delle donne italiane), Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco), Pietro Redaelli (Pd), Enrico Avagnina (Anpi) e l'assessore al Welfare Emanuele Manzoni.
"Un risultato straordinario"
"Si tratta di un risultato davvero straordinario e per certi versi inatteso - ha detto Diego Riva - poiché la campagna referendaria è partita alla fine di luglio e si è quindi svolta in piena estate, periodo tutt’altro che favorevole a questo genere di iniziative. Al tempo stesso, consideriamo quello appena compiuto solo il primo passo: tra pochi mesi, se il quesito referendario passerà il vaglio della Corte Costituzionale, saremo nuovamente in campo per convincere milioni di italiani ad andare alle urne. Siamo convinti che gli elettori respingeranno il tentativo di dividere e indebolire il Paese, compromettendone la coesione sociale e le prospettive di sviluppo. Decisioni di questa portata non possono essere assunte secondo una logica di scambio tra forze politiche, in assenza di un confronto pubblico che invece dovrebbe coinvolgere il più ampio numero possibile di persone".
La mobilitazione continua
"Forti del grande sostegno ricevuto dai cittadini in questa nostra mobilitazione - ha concluso Riva - continueremo a denunciare i pericoli che corriamo a causa di una legge profondamente sbagliata, che aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali, minerà alle fondamenta il nostro welfare universalistico e danneggerà al tempo stesso lavoratori e imprese".
I membri del Comitato referendario
Il Comitato referendario è composto da Alleanza verdi Sinistra, Anpi, Arci, Cgil, Emergency, Forum salute mentale, Legambiente, Movimento 5 stelle,Partito Democratico, Rifondazione comunista e Udi.