Lecco ha salutato don Davide Milani, pastore e tessitore, uomo di fede e cultura
Gattinoni: "Tutti abbiamo bisogno di parole vere, di messaggi autentici, di guide ispirate e questo tu sei stato in questi 6 anni per Lecco"
"Avevamo sperato che una simile celebrazione potesse essere vissuta non oggi ma tra molti anni. La realtà si offre a noi con i segni, magari poco comprensibili, della Provvidenza e noi non possiamo sfuggirle o detestarla: ci è chiesto di abitarla e interrogarla. Ho oggi occasione per farlo, elevando con voi un ultimo inno di ringraziamento al Signore". Ha iniziato così, non senza emozione, la sua ultima omelia nella basilica di san Nicolò don Davide Milani già responsabile della Comunità pastorale Madonna del Rosario di Lecco, parroco delle parrocchie di San Nicolò, San Materno in Pescarenico, San Carlo al Porto di Malgrate, rettore del Santuario della Vittoria e decano di Lecco, nominato segretario generale della Fondazione Pontificia "Gravissimum educationis" e di Officiale del Dicastero della cultura e dell'educazione della Santa Sede. Oggi, domenica 22 settembre 2024, in una chiesa che definire gremita è riduttivo don Davide ha salutato Lecco, la sua Lecco, e la comunità di fedeli lo ha abbracciato commossa per quanto fatto in questi anni in città.
Lecco ha salutato il suo prevosto. Don Davide Milani: "Mi siete divenuti cari, vi porto nel cuore"
Anni intensi, ricchi di progetti portati a termine nel campo del sociale, della cultura, sempre con l'ottica delle fede e della crescita umana. Anni segnati dal dolore della pandemia, dalla speranza della rinascita. Anni di coinvolgimento emotivo, di collaborazione, di crescita umana, culturale Anni in cuoi Lecco ha avuto la fortuna di aver una guida spirituale forte, attenta, presente.
La concelebrazione di questa mattina, animata dalle note dei di Picett del Grenta, diretti maestro Stefano Maggi, dalla corale parrocchiale coordinata da Floriana Spreafico con all'organo Gian Luca Cesana e dalla Corale di Comunione e Liberazione guidata dal maestro Tonino Astolfi, è stata presieduta da don Davide con don Massimo Berera, don Claudio Maggioni, don Angelo Cupini, don Cristiano Mauri, don Agostino Frasson, padre Gian Paolo Gualzetti e dal vicario episcopale monsignor Gianni Cesena.
In basilica il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il vice presidente della Provincia Mattia Micheli, i consiglieri regionali Gian Mario Fragomeli e Giacomo Zamperini, le autorità civili e militari del territorio, i volontari della parrocchia, del cinema Nuovo, Aquilone, delle associazioni e tantissimi cittadini di Lecco e non solo desiderosi di esprimere, attraverso la propria presenza, il senso di gratitudine provato nei confronti di don Davide.
"Saluto ciascuno, a partire dai sacerdoti concelebranti e quelli della comunità pastorale Madonna del Rosario: don Giuseppe Brivio, don Alberto Barin, don Massimo Berera, don Marco della Corna, don Cristiano Mauri, don Fernando Pozzoli, don Giambattista Rizzi - ha detto monsignor Milani dal pulpito - Nel nuovo parroco don Bortolo Uberti, che stimo e a cui prometto l'aiuto anzitutto della mia preghiera, i preti e tutti voi troverete guida sicura e intelligente. In questi anni ho potuto condividere la fraternità sacerdotale anche con monsignor Angelo Brizzolari, don Filippo Dotti e don Paolo Ventura che ringrazio per la collaborazione. Dall'altare del cielo sono certo staranno partecipano a questa liturgia anche don Celeste Delle Donne e il diacono Armando Comini che ho conosciuto nel ministero tra di voi. La fraternità sacerdotale che qui ho sperimentato è stata essenziale e vera, caratterizzata da gesti sobri, scelte condivise, parole schiette, amore per la chiesa e il Signore, passione per la gente. Di questo ve ne sono grato perché come spiegava don Lorenzo Milani, un prete isolato è inutile, non sta bene e non serve a niente". Saluto le consacrate, in particolare le Suore Missionarie di San Francesco Saverlo, ammirevoli per la dedizione, la preghiera e il sorriso. Siete venute da lontano, dal Myanmar, per ricordarci quanto abbiamo bisogno di tornare al Signore. Un pensiero anche ai nostri missionari e missionarie sparsi nel mondo2.
Commosso il grazie a tutti i collaboratori e i volontari. "Grazie a tutte le collaboratrici e collaboratori, ai volontari, ai dipendenti che in questi anni, in molti modi e in molte forme, nelle parrocchie, nelle associazioni di antica e recente costituzione, nei progetti fatti nascere. Insieme e quelli di precedente ideazione, hanno reso possibile ogni iniziativa, ogni celebrazione, ogni impresa grande e visibile o ogni singola azione discreta, l'attività ordinaria spesso nascosta delle nostre parrocchie di San Nicoló, San Materno in Pescarenico, San Carlo al Porto, al santuario della Vittoria. Il vostro servizio generoso mi ha permesso di conoscere quanta passione c'è in molte persone e quanto è diffusa e silenziosa disponibilità al bene. Siete una buona notizia che spesso non viene racconta. Il vostro impegno competente ha donato alla Città esperienze straordinarie e l'esperienza di un volto di Chiesa vicina e aperta a tutti"
Proprio pensando alle tante iniziative (da Capolavoro per Lecco, ai cineforum, i momenti di approfondimento , il Lecco Film Fest) din Davide ha detto che "Nessuna iniziativa in questi anni è stata "del prevosto": ogni gesto è stato espressione della comunità, sostenuto da una rete sorprendente di benefattori. E proprio per questo iniziative e progetti proseguiranno anche in futuro.
Don Milani ha salutato le autorità civili, sottolineando la fruttuosa collaborazione di questi anni con tante realtà. "Una città, un territorio sono vivi e promuovono la vita di chi lo abita, se ogni organizzazione sa mettersi a servizio - per quanto di competenza - delle persone e delle famiglie, senza chiudersi nel castello del proprio esclusivo tornaconto o agendo in concorrenza, creando invece le condizioni affinché ogni soggetto sociale possa esprimere il proprio protagonismo per il bene comune".
Don Milani ha ricordato anche i momenti di profondo dolore. "Ma vorrei specialmente ringraziare Dio in questa maestosa Basilica a me così cara: qui tante volte lo abbiamo supplicato, anche nel tempo della calamità della pandemia, stagione drammatica ma che abbiamo vissuto insieme nella fede e nella speranza, nella cura reciproca, con creatività, sperimentando quella potente forza della comunità che si sprigiona dalla confidenza con la presenza viva di Gesú Cristo. Per sei anni qui e in tutte le nostre chiese abbiamo celebrato con sobria solennità i misteri e i sacramenti della fede, l'iniziazione cristiana dei nostri bambini, la gioia speranzosa dei matrimoni. Insieme abbiamo anche vissuto il lutto per tanti cari defunti e tra questi alcuni che mi sono diventati amici: ho sperimentato come la partecipazione autentica al dolore - nel momento di una morte o della malattia - sia stata per me la straordinaria e vera possibilità di una comunione profonda e di annuncio della Risurrezione di Cristo e della possibilità della nostra risurrezione, il motivo fondamentale della nostra fede Vorrei ringraziare Dio per mezzo della Nostra Madonna del Rosario perché ha sempre vegliato con amore su questa città e su questo territorio. Vorrei ringraziare Dio per mezzo della Nostra Madonna del Rosario perché ha sempre vegliato con amore su questa città e su questo territorio. Una devozione particolare è nata qui e mi legherà per sempre a voi: da vostro parroco ho conosciuto San Nicoló, le storie e le tradizioni a lui attribuiti, le provocazioni che da lui vengono per vivere la fede dentro le vicende quotidiane, per stare dalla parte dei più piccoli e deboli. Rivolgendomi alla Madonna del Rosario e a San Nicoló, pregando davanti alle loro immagini, nelle processioni dietro le loro statue e nelle loro feste ho affidato con fiducia al Signore ciascuno di voi e me: continuerò ora a farlo indirizzando lo sguardo sulla Cupola di San Pietro che ammiro dalla mia nuova casa e dalla sede del mio nuovo ministero"
"Di me che posso dire? Ho molto forte il senso dei miei limiti o sono consapevole delle mie lacune che sono ben più del ritardi o delle altre inadeguatezze così evidenti. Mentre di questo chiedo perdono, ancora una volta ringrazio Dio, perché ho sperimentato la sua misericordia, il suo amore proprio laddove sono mancante. Posso dire che in questi sei anni con voi sono stato posseduto de un solo e bruciante desiderio: condividere l'esperienza della fede nel rapporto con Dio vissuto attraverso le forme della preghiera, della formazione, della carità negli incontri personali, nelle amicizie"
Don Milani ha anche parlato della dimensione culturale della fede che ha portato a esperienze che sono diventate emblematiche anche lontano da Lecco. "Abbiamo capito, iniziativa dopo iniziativa, anno dopo anno - che tutto del mondo ci interessa, che ogni respiro dell'esistenza invoca bellezza, che nessun posto della vita può essere sprecato. Lo abbiamo fatto senza anacronistiche barriere tra la parrocchia e la città, la chiesa e il mondo, senza diaboliche distinzioni tra chi dice di credere e chi no, tra chi va a messa e chi non ci va".
Non poteva mancare un pensiero al futuro di Lecco, ai giovani. "É lo stile con cui abbiamo pensato insieme il nuovo oratorio, non per rinchiudere ragazzi e famiglie in un fortino sicuro ma per offrire una casa dove tutti possano sentirsi accolti e amati. Carissimi giovani, grazie per la vostra presenza, questo compito è particolarmente nelle vostre mani: vivetelo con coraggio, renderà piena la vostra vita perché renderà bella quella degli altri". Il nuovo oratorio è ormai terminato: l'attigua piazza di comunità e le "perle" che qui si affacciano la Casa della Carità, la Scuola Materna papa Giovanni XXIII, la Basilica, il Campanile, il Cinema Nuovo Aquilone si offrono con le loro attività e con la loro profezia come cuore e dono per tutta la Città".
"Oggi l'inizio dell'autunno dipinge con qualche colore mesto anche questo congedo, questa festa che con impegno e passione straordinarie avete voluto allestire. Ma questi giorni in cui inizia l'autunno è il tempo - anche nelle nostre terre - in cui si preparano gli orti per la campagna invernale e i campi per la semina del frumento Da un seme un germoglio, da un germoglio una spiga, da una spiga molti chicchi, da molti chicchi la farina, dalla farina il pane. Questo inizio di autunno che viviamo insieme non è perciò il segno di una esperienza che finisce ma l'occasione di una nuova semina che potrà dare grano e pane per tutti. Percorrete e proponete la strada della cultura per rendere autentica l'esperienza della fede: è una via promettente per porre domande, non farci riempire lo stomaco e il cuore di beni materiali e intrattenimenti superficiali. Interroghiamoci su ciò che vale, sul senso ultimo dell'esistenza, riscopriamo la fame del pane dalla vita e della fraternità che Gesù ci offre e che oggi spazziamo su questo altare. Fame della sua parola, fama della sua vita, fame del suo modo di stare al mondo".
Don Davide è stato poi pubblicamente salutato da tutto il Consiglio pastorale. "Quello di oggi è un distacco anche se sappiamo che il legame rimarrà - ha detto un rappresentante che ha ripercorso il bellissimo percorso vissuto da don Davide e con don Davide - L'augurio per te e per noi è continuare bene il camminare insieme nella chiesa, ciascuno faccende la sua parte in amicizia tra noi e con Gesù. Come dicono i pellegrini ultreya et suseia don Davide, andiamo avanti, andiamo in alto".
Don Davide ha quindi ringraziato tutti i presenti venuti da vicino e da lontano, la sua famiglia, le autorità, quanti si sono presi cura di lui e citando san Paolo ha detto "mi siete divenuti cari, vi porto nel cuore".
"Oltre che pastore il tuo ruolo è stato anche quello di tessitore di istituzioni - ha detto il sindaco Gattinoni rivolgendosi a don Davide all'esterno della basilica davanti a un sagrato colmo di folla - hai fatto un richiamo costante alla coscienza di questa città anche attraverso la cultura. Hai dimostrato che fede e cultura non sono in contraddizione. Le tue omelie sono state sempre una lettura lucida e attenta, ricca di impegno per noi che abbiamo il compito di attuare il Bene Comune. Tutti abbiamo bisogno di parole vere, di messaggi autentici, di guide ispirate e questo tu sei stato in questi 6 anni per Lecco. Quello che hai fatto è qualcosa che resta. Se le radici ci sono i frutti arriveranno. Come comune e come comunità ci prendiamo l'impegno di non disperdere nessun seme che tu hai gettato. Di strada da fare ce n'è ancora tanta".
Il sindaco ha poi donato a don Davide una speciale edizione de "I promessi sposi" voluta da Comune e Paolo Cattaneo. "Al suo interno troverai un messaggio per te. All'uomo di fede e di cultura che tanto ha dimostrato qui tra noi, Lecco esprime il più grande augurio per il nuovo incarico in una scala che sarà globale".
Commosso e grato don Milani si è detto certo che quanto espresso da Gattinoni sarà realtà e ha ribadito il suo grazie a una città che per lui, in questi sei anni, è stata casa.
Mario Stojanovic