Giudiziaria

Maxi rogo della torre dei Moro, il lecchese Mirko Reale Ruffino parte civile nel processo

Il grattacielo prese fuoco nel pomeriggio del 29 agosto 2021, fortunatamente senza causare vittime.

Maxi rogo della torre dei Moro, il lecchese  Mirko Reale Ruffino parte civile nel processo
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Maxi incendio della Torre dei Moro di via Antonini 32 a Milano: Mirko Reale Ruffino di Lecco  sarà parte civile nel processo.
Le indiscrezioni si sono susseguite in città dopo che nelle scorse settimane la gup di Milano, Ileana Ramundo, ha deciso il rinvio a giudizio per disastro colposo, di 13 imputati, tra cui i responsabili delle società che hanno costruito l'edificio e i committenti dell'azienda spagnola che ha prodotto i pannelli Larson che, stando alle indagini della pm Marina Petruzzella, erano «altamente infiammabili».

Maxi rogo della torre dei Moro, il lecchese Mirko Reale Ruffino parte civile nel processo

A processo ci saranno dunque il legale rappresentante della produttrice spagnola Alucoil, Teodoro Martinez Lopez, e il manager delle vendite estere Borja Curruca Ybbarra, insieme al partner italiano Giordano Cantori (della Cantori Alluminio srl di Osimo) e al subappaltatore «facciatista» Ettore Zambonini. Alla sbarra anche la legale rappresentante della società Polo srl committente la costruzione del palazzo, Stefania Grunzweig (con il professionista antincendio Giampaolo Leoni) e suo marito, il venditore degli appartamenti Alberto Moro.

Quattro invece le persone prosciolte, per le quali è stata emessa una sentenza di non luogo a procedere. Tra loro un funzionario dei vigili del fuoco accusato di aver effettuato un sopralluogo «lacunoso» all'edificio nel 2011, e il suo superiore che «aveva avallato» il certificato di prevenzione incendi. E poi due dipendenti della costellazione societaria dei Moro che non hanno avuto alcun ruolo nella costruzione della torre, né alcuna responsabilità successiva.

Sono in totale 178, in gran parte condomini, le parti civili ammesse nell’udienza preliminare, davanti al gup Ramundo.
Fra di loro c’è anche il lecchese Mirko Reale Ruffino, amministratore delegato ad interim della società Sif Italia, attiva nel settore dell'amministrazione degli immobili e quotata su Euronext Growth Milan. Era infatti la Sif Italia ad amministrare il condominio di lusso e attualmente la società «ha contribuito alla ricostruzione dell'edificio fornendo consulenza e gestendo le tante incombenze burocratiche per facilitare i lavori e ridare una casa agli inquilini» come si legge sul suo sito.

Il grattacielo, lo ricordiamo, prese fuoco nel pomeriggio del 29 agosto 2021, fortunatamente senza causare vittime.
Stando alle indagini, il rogo scoppiò su uno dei balconi del palazzo a causa di una sigaretta gettata accesa. Le fiamme si propagarono attraverso la rivestitura esterna del palazzo di 18 piani (82 appartamenti) - che avrebbe dovuto essere ignifuga - fino a farlo diventare una «torcia».

La colonna di fumo fu visibile per diverse ore a chilometri di distanza. Nel palazzo viveva anche il cantautore vincitore del Festival di Sanremo 2019, Mahmood. A renderlo noto era stato un altro cantante, Morgan, che aveva documentato il rogo in una diretta Instagram.
Il dibattimento si aprirà davanti alla sesta sezione penale del Tribunale di Milano in composizione monocratica il prossimo 30 settembre.

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