Iniziative

Non si può morire in carcere: maratona oratoria degli avvocati

Stipati nei penitenziari italiani 61.547 detenuti a fronte di una capienza massima di 51.241.

Non si può morire in carcere: maratona oratoria degli avvocati
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Si è tenuta questa mattina, martedì 9 luglio 2024,  a Como una maratona oratoria, promossa nell'ambito di una più ampia iniziativa dell’Unione delle camere penali italiane. Obiettivo, richiamare l’attenzione sull’emergenza dei suicidi in carcere.

Gli avvocati lecchesi a Como per la maratona oratoria

All'iniziativa hanno preso parte alcuni avvocati del Foro di Lecco. infatti, da inizio anno, 53 detenuti si sono tolti la vita in istituti penitenziari, in età compresa fra i 19 e gli 81 anni.  L'iniziativa di questa mattina è  portata avanti in tutta Italia e  e anche la Camera penale di Como Lecco ha voluto organizzare un presidio davanti al Palazzo di giustizia di Como in viale Lorenzo Spallino. Vi hanno preso parte esponenti del mondo della giustizia, della politica e di associazioni si sono riuniti per chiedere interventi urgenti, tra cui atti di clemenza come amnistie o indulti.

Non si può morire in carcere

"Non si può e non si deve morire di carcere" hanno ribadito i presenti. L’avvocato Stefano Pelizzari, vicepresidente della Camera Penale di Como e Lecco, ha sottolineato l’elevato numero di suicidi anche "fra gli agenti della polizia penitenziaria" un numero "che è più del doppio rispetto agli altri appartenenti alle Forze dell’Ordine". E ancora. "Essere costantemente a contatto con il disagio umano è causa di questo allarmante fenomeno. Del resto al 31 maggio 2024 nelle carceri italiane erano presenti 61.547 detenuti a fronte di una capienza massima di 51.241. Quindi oltre 10mila persone in più".

Il rischio di una sanzione dalla Cedu

Per l’Italia dunque si avvicina un’altra condanna della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (Cedu) per la violazione dell’articolo 3 sui trattamenti inumani e degradanti. "E’ forse per questo che si spera (anche per l’azione politica delle singole camere penali) che a breve il legislatore interverrà. Si pensa ad un ampliamento dell’istituto della liberazione anticipata. Io personalmente sono scettico sull’utilità di questo intervento". A farne le spese, ha concluso Pelizzari, la dignità umana.
Oltre al vice presidente della Camera penale di Como Lecco erano presenti anche gli avvocati Giulia Dell’Oro, Marta Cattaneo, Alessandra Maggi, Elena Ammannato, Andrea Artusi e Elda Leonardi.

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