LA PROTESTA

Trattori lecchesi e comaschi in marcia contro i cinghiali

I trattori lombardi marceranno sotto marceranno sotto il Pirellone per denunciare l’emergenza della fauna selvatica in Lombardia, a cominciare dai cinghiali.

Trattori lecchesi e comaschi in marcia contro i cinghiali
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Trattori lecchesi e comaschi in marcia contro i cinghiali. Ci saranno anche i mezzi della Coldiretti Como - Lecco tra i trattori che nella mattinata di oggi, martedì 18 giugno 2024, marceranno sotto il Pirellone per denunciare l’emergenza della fauna selvatica in Lombardia, a cominciare dai cinghiali.

Trattori lecchesi e comaschi in marcia contro i cinghiali

A partire dalle 9.30 a Milano, in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla stazione Centrale centinaia di agricoltori e allevatori Coldiretti da tutta la Lombardia sono scesi in piazza, insieme al presidente della Coldiretti regionale Gianfranco Comincioli e al presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi, per denunciare con le loro dolorose esperienze una situazione fuori controllo che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali. Al fianco degli agricoltori anche sindaci ed esponenti delle istituzioni.

Importante la presenza degli imprenditori agricoli di Coldiretti Como Lecco: nei giorni scorsi, il presidente della Coldiretti interprovinciale Trezzi, insieme alla vicepresidente Martina Vicini e al direttore Rodolfo Mazzucotelli, ha incontrato il prefetto Andrea Polichetti, al quale ha consegnato un documento inerente l’emergenza fauna selvatica nelle due province lariane. Gli animali selvatici trasmettono malattie, distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

Per l’occasione sarà allestita un’esposizione con le produzioni devastate e i prodotti messi a rischio dall’avanzata senza freni dei cinghiali. Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con gli agricoltori esasperati che, oltre ai cinghiali, devono fare i conti con le incursioni e le devastazioni provocate da altri selvatici e specie invasive.

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