Un Treno per Gaza, da Lecco alla Brianza un unico grido: "Stop al genocidio"
"Siamo scesi in piazza più volte per chiedere un immediato cessate il fuoco in tutta la Palestina e continueremo a farlo finché non otterremo un risultato".
Un filo rosso, anzi verde, bianco, rosso e nero come i colori della bandiera palestinese ha unito oggi, venerdì 31 maggio 2024 Lecco e la Brianza in un unico grido: "Stop al genocidio". E' infatti andata in scena in simultanea nelle stazioni ferroviarie del capoluogo (nella foto di copertina), Calolziocorte, Cernusco, Osnago, Carnate e Monza la manifestazione "Un treno per Gaza" promossa da Coordinamento lecchese Stop al genocidio, Arci La Loco Associazione Libere Tutte.
Un Treno per Gaza, da Lecco alla Brianza un unico grido: "Stop al genocidio"
Un evento, l'ennesimo organizzato sul territorio (tutte le manifestazioni hanno sempre coinvolto tantissime persone) per tenere alta l'attenzione sul conflitto che sta insanguinando la Palestina. "Una guerra non tra due eserciti - hanno sottolineato gli attivisti presenti in stazione a Lecco - Ma un conflitto che da una parte vede militari e dall'altra una popolazione civile fatta per lo più di bambini, ragazzini, donne. L’ultima strage in termini di tempo è quella compiuta a Rafah che ha visto il bombardamento di un campo profughi provocando la morte di 45 civili, di cui molti arsi vivi, e 200 feriti. La popolazione palestinese è ormai allo stremo, pressata da un attacco militare da cielo e da terra, in condizioni igienico sanitarie devastanti".
Cernusco
Calolziocorte
Osnago
monza
L'obiettivo della manifestazione "diffusa" è stato quindi quello di condannare con forza una strage senza fine. "Siamo scesi in piazza più volte - hanno proseguito gli organizzatori - per chiedere un immediato cessate il fuoco in tutta la Palestina e continueremo a farlo finché non otterremo un risultato".
Presenti allo scalo lecchese (presidiato da un nutrito gruppo di esponenti delle forze dell'ordine) anche i membri della "Assemblea permanente contro le guerre" che, attraverso un volantino hanno rivendicato il successo della manifestazione andata in scena lo scorso 18 maggio 2024 ovvero il corteo "Disarmiamo la Fiocchi".
"Siamo scesi in strada mostrando i vari volti di chi si oppone alle guerre e a chi le produce, dando libertà ad ognuno di esprimere come meglio ha creduto la sua avversione ai conflitti: mostrando cartelli o dando volantini, intonando cori o attaccando manifesti, scrivendo sui muri o parlando con la gente - hanno sottolineato - Davanti a centinaia di migliaia di morti in Russia e Ucraina, al genocidio palestinese ed ai prodromi di una nuova guerra mondiale sempre più alle porte, crediamo che ogni mezzo per opporsi sia legittimo ed auspicabile. Un primo passo lo abbiamo compiuto, ma è solo il primo".