Rancio dice addio a Terenzio Castelli, alpino, grande appassionato di sci di fondo e artista
Brusadelli: "Era una persona squisitissima, competente, un atleta. Per me era come un fratello maggiore"
Lutto a Rancio per Terenzio Castelli, 90 anni, alpino nel gruppo Monte Medale - dal quale proprio il mese scorso aveva ricevuto la targa di socio ultranovantenne - grande appassionato di sci di fondo, artista, socio del Geo (Gruppo Età d’Oro) e in passato dipendente del negozio di abbigliamento My Lord Te.Co.L. Lascia la moglie Leonilde Mauri, detta "Nilla", sorella del famoso alpinista Carlo Mauri "il Bigio" e i figli Martino, Michele e Matteo. I funerali sono stati celebrati sabato pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Rancio.
Rancio dice addio a Terenzio Castelli, alpino, grande appassionato di sci di fondo e artista
Castelli è stato il terzo italiano a conseguire il titolo di Master Wordloppet, arrivando ad essere il 130° al mondo. Per farsi un’idea della sua tempra, basta dire che alla veneranda età di 80 anni aveva partecipato alla Marcialonga, gara di fondo non competitiva la cui regola imprescindibile era indossare attrezzature e abbigliamento antecedenti al 1976.
La prima di 25 Skimarathon in Engadina ai tempi eroici dei primi fondisti
La skirollpodistica organizzata da Terenzio con G. S. Alpini e i marciapodisti lecchesi da Ballabio a Morterone
Come ha spiegato il figlio Martino, Castelli partecipava a gare amatoriali in tutto il mondo, compresi Giappone, America e Canada. Era anche istruttore nella scuola di sci di fondo del Cai e ha avuto tantissimi allievi. Era inoltre una persona attiva nella comunità di Rancio, dove era tra gli organizzatori della PrimaVera Festa.
Oltre alla passione per lo sci di fondo, Castelli coltivava anche l’amore per l’arte, in particolare per la pittura: "In giro per Rancio si possono vedere alcune sue Madonne o Sacre Famiglie, ad esempio ce n’è una sulla strada che sale verso il cimitero di Rancio Alto", ha spiegato il figlio Martino. Ma il dipinto di cui Castelli andava più orgoglioso era quello che gli era stato commissionato da don Giuseppe Locatelli e che è esposto nella chiesetta rossa del San Martino vicino al rifugio Piazza (rappresentante proprio il santo nell’atto di dividere il suo mantello), di fronte alla Madonna del Bartesaghi.
Il quadro di San Martino nella chiesetta rossa vicino al Rifugio Piazza
La Madonna nella cappellina salendo verso Rancio Alto
"Era una persona squisitissima, molto competente, un atleta - così lo ricorda Salvatore Brusadelli, capogruppo degli Alpini Monte Medale - Ho partecipato con lui a tante Gran Fondo e anche ad escursioni in montagna come Gruppo Alpini e Cai Ballabio. Per me era come un fratello maggiore, un esempio".