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Lecco: ragazzino aggredito all'uscita da scuola

"Faccio seguito all’appello pubblicato sui social della madre del ragazzo e chiedo a chi può collaborare con le Forze dell’Ordine ed aiutare nel dare informazioni o dettagli, di farlo senza timore ed intenti punitivi, ma in una prospettiva di cittadinanza attiva per contrastare tali fenomeni" 

Lecco: ragazzino aggredito all'uscita da scuola
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Altri episodi di violenza in pieno giorno in centro a Lecco, questa volta a danno di un ragazzino che ieri, martedì 23 aprile 2024 , è stato accerchiato e picchiato in Via Rivolta mentre tornava a casa dopo essere uscito dall’istituto Bertacchi.

Lecco: ragazzino aggredito all'uscita da scuola

"Al contrario di chi ancora crede che non sia necessario l’intervento e l’impiego dei militari di Strade Sicure nei pressi della Stazione di Lecco e delle “Meridiane”, io reputo inaccettabile che una madre o un padre debbano aver paura che i propri figli vengano malmenati per poche decine di euro all’uscita di scuola. Per quanto ancora dovremo assistere a queste scene? - commenta il  Consigliere Regionale lecchese di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini  -  I cittadini sono ormai esasperati e spaventati. Il fenomeno delle baby gang, vere e proprie bande criminali composte spesso da giovanissimi di origine straniera, è diventato una piaga sociale diffusa anche nel nostro territorio. Servono immediatamente misure certe e risolutive per arginare il problema e restituire un’adeguata percezione della sicurezza urbana. L’errore da non fare è minimizzare il problema o, peggio ancora, confondere il disagio giovanile con la delinquenza. Chiediamo alle Forze dell’Ordine di intensificare i controlli, ed al Comune di Lecco di avviare tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini, specialmente di quelli più fragili e di inermi. La mia piena solidarietà alle vittime ed alle loro famiglie".

L'appello

"Faccio seguito all’appello pubblicato sui social della madre del ragazzo e chiedo a chi può collaborare con le Forze dell’Ordine ed aiutare nel dare informazioni o dettagli, di farlo senza timore ed intenti punitivi, ma in una prospettiva di cittadinanza attiva per contrastare tali fenomeni"  chiosa Zamperini.

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