Migliorano le condizioni del tecnici del Soccorso alpino feriti. "In montagna rischiano anche i soccorritori"
Cnsas: "Il senso di responsabilità dei cittadini è parte integrante di tutto questo sistema, per questo insistiamo con gli appelli alla prudenza e alla consapevolezza dell’andare in montagna".
Stanno meglio i tre tecnici del Soccorso alpino, due uomini e una donna, rimasti feriti nella notte tra martedì 16 e mercoledì 17 aprile 2024 mentre svolgevano un’operazione di soccorso in montagna sulla Grigna Settentrionale nel territorio comunale di Mandello.
Migliorano le condizioni del tecnici del Soccorso alpino feriti
L’attivazione da parte della centrale è arrivata intorno alle 21 per tre escursionisti, illesi ma in difficoltà sulla Grigna Settentrionale, in prossimità del rifugio Elisa. Le squadre sono partite subito, un gruppo a piedi e un gruppo (due tecnici e un sanitario Cnsas) con il quad; pronti a partire a supporto altri tecnici. Il mezzo quad si è ribaltato ed è finito in una scarpata. I soccorritori che erano a bordo sono stati sbalzati e hanno riportato alcuni traumi.
Gli altri tecnici del Cnsas, insieme con i Vigili del fuoco, hanno subito prestato soccorso; sono intervenuti anche un’autoambulanza, un’auto infermieristica, l’elisoccorso di Sondrio e di Como di Areu e i Carabinieri. Nel frattempo i tre escursionisti illesi sono stati raggiunti da un tecnico Cnsas, che ha verificato le loro condizioni e li ha accompagnati a valle in sicurezza.
I tre tecnici infortunati invece sono stati valutati, condizionati, imbarellati e immobilizzati nel materassino a depressione, infine evacuati dall’area dell’incidente, per essere trasferiti in ospedale. Sul posto hanno operato oltre venti persone, che hanno collaborato con efficacia e impegno considerevoli, per tutta la notte e in ambiente impervio: da parte del Cnsas Lombardo, un grande e sentito ringraziamento a tutte le persone e agli enti intervenuti.
"In montagna rischiano anche i soccorritori"
"Quanto accaduto merita una riflessione su quello che sussiste dietro un’operazione di soccorso - sottolineano dal Cnsas - un consistente movimento di persone, di mezzi, la loro complessa organizzazione e il fatto che i rischi anche per i soccorritori possono presentarsi in ogni momenti. Il senso di responsabilità dei cittadini è parte integrante di tutto questo sistema, per questo insistiamo con gli appelli alla prudenza e alla consapevolezza dell’andare in montagna".