Next Gen Fest: a Lecco si parla di identità e seconde generazioni
Il progetto è realizzato con il contributo dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese
Uno degli aspetti più importanti che caratterizzano l’immigrazione in Europa oggi è che molte persone nate nel vecchio continente e cresciute in un contesto occidentale sono di discendenza straniera. Parliamo in questo caso di seconde generazioni, che si distinguono dalle prime, con cui si indicano i residenti nati all’estero. Anche in Italia la presenza di giovani adulti con background migratorio è sempre più visibile e consapevole della propria condizione. Per dare loro voce abbiamo organizzato Next gen fest. Voci delle seconde generazioni, una serie di appuntamenti con Alliance of BAME voices, associazione di ragazzi e ragazze di seconda generazione nata da poco a Lecco, e Associazione Dinamo Culturale. Gli appuntamenti, tutti con ingresso gratuito, si terranno a Lecco tra oggi e il 22 aprile 2024.
Next Gen Fest: a Lecco si parla di identità e seconde generazioni
Si parte oggi, venerdì 12 aprile alle 18.00 al Palazzo delle Paure con un incontro con l’autrice Espérance Hakuzwimana (E poi basta. Manifesto di una donna nera in Italia, People 2019, Tutta intera, Einaudi 2022, La banda del pianerottolo, Mondadori 2023).
Per gli appuntamenti successivi ci si sposta al Lecco Hostel in C.so G. Matteotti 89A, dove verranno proiettati corti e medio metraggi focalizzati su identità e condizione delle seconde generazioni.
Lunedì 15 aprile alle 18.00 verranno proposti tre cortometraggi: Il Moro di Daphne Di Cinto (23′), Il Legionario di Hleb Papou (13′) e Ancora non lo so di Mariia Sayed (15′).
Il primo ripercorre la storia di Alessandro de’ Medici, figlio illegittimo di Papa Clemente VII e di una schiava africana. Il Legionario, di cui abbiamo recentemente ospitato la proiezione del lungometraggio, ha invece come protagonista Daniel, figlio di genitori africani nato a Roma e agente del reparto mobile della Polizia di Stato. Un giorno scopre che la sua squadra dovrà sgomberare il palazzo occupato dove vivono la madre e il fratello. Scisso tra l’amore per la sua famiglia e la fedeltà alla Polizia, Daniel dovrà scegliere da che parte stare e andare fino in fondo. Ancora non lo so, realizzato in Valsassina, racconta la storia di Fatema, una ragazza che dopo la morte del padre non è ancora riuscita ad abbracciare completamente la vita da italiana. L’arrivo di una nuova famiglia di immigrati accresce il disagio di fronte agli altri ragazzi: per lei è ora di confrontarsi con una parte di sé che ha tenuto nascosta troppo a lungo.
Mercoledì 17 aprile alle 18.00 è il turno di Crossing the color line di Sabrina Onana (80'), un documentario che dà voce agli afro-italiani, portatori di un background migratorio, e quindi di una doppia eredità, ma anche dello stigma dell’immigrato per il loro aspetto fenotipico.
Il 18 aprile alla stessa ora proietteremo Maka di Elia Mouatamid (52′), la storia della prima donna nera ad avere ricevuto un dottorato e ad essere diventata direttrice di un quotidiano in Italia: Geneviève Makaping.
Gran finale lunedì 22 aprile sempre alle 18.00 con Flying roots (40') di Michele Aiello e Davide Crudetti, un documentario d’auto-narrazione sulla ricerca del sé e della propria identità di un gruppo di adolescenti, che si interroga su alcune domande urgenti: chi sono io, quali sono le mie origini, qual è il mio futuro.
Il progetto è realizzato con il contributo dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese