Commosso addio al commendatore Adriano Stasi
Il parroco don Andrea Pirletti: "Per riassumere chi era Adriano userei queste parole: Non sono i fatti a contare, sono le parole. Quelle che scorrono fino ad arrivare al cuore".
“Non sono i fatti, sono le parole. Quelle che scorrono fino ad arrivare al cuore”. Non è bastato l’Oratorio Giovanni Paolo II del Pascolo a contenere l’abbraccio in cui la comunità Vercuraghese ha voluto stringersi nella mattinata di oggi, giovedì 4 aprile, attorno alla famiglia di Adriano Stasi, 75anni, commendatore e teologo mariano, scomparso nella giornata di martedì, nel giorno del suo funerale.
In tanti al funerale di Adriano Stasi
Gremita la tensostruttura dell'Oratorio che ha accolto al suo interno, oltre ai tantissimi amici, parenti, semplici cittadini e ai sei parroci concelebranti, anche le autorità civili e religiose tra cui il sindaco di Vercurago Paolo Giovanni Lozza con gli assessori Carlo Greppi e Roberto Maggi, l'ex sindaco di Lecco Virginio Brivio, il sindaco di Malgrate Flavio Polano, la presidente di Confartigianato Imprese Lecco Ilaria Bonacina e il presidente della Pro Loco di Vercurago Ugo Carsana. Presente anche il gonfalone della Città di Lecco.
Il ricordo del parroco don Andrea Pirletti
"Che cosa ci ha radunati qui oggi in tanti? - ha affermato don Andrea Pirletti, parroco di Vercurago nella sua omelia - In molti direbbero la morte di Adriano. La risposta corretta in realtà è il suo battesimo, nel quale è stato seminato il seme della vita che oggi fiorisce per dirci che anche sulla morte germoglia la vita".
Chi era Adriano Stasi
Accademico della Pontificia Facoltà Teologica Mariana e membro ordinario dell'Associazione Mariologica interdisciplinare italiana nella città del Vaticano, giornalista pubblicista, dal 1988 era corrispondente della Pontificia Accademia Mariana internazionale e direttore di pubblicazioni e periodici religiosi: pubblicò in tutto circa 30 libri. Fu per molti anni dipendente della Cooperativa artigiana di garanzia di Lecco. Nel 2000 Stasi era stato insignito della Civica Benemerenza dal Comune di Lecco, nel 2009 del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana e nel 2015 del titolo di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana. Nel 2022, infine, aveva ricevuto il titolo di Commendatore nel corso di una cerimonia organizzata dall'attuale Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio.
L'ultimo regalo di Adriano
"Credo che Adriano quest'oggi possa farci un ultimo regalo - ha continuato il sacerdote - oltre ai suoi libri 29 Mariani oltre a quelli di teologia, più tutti i rosari e le spille che ha donato e il denaro speso per gli altri. Un regalo personale, diretto a ciascuno di noi, ma anche universale perché uguale per tutti. Un dono che ha la forma di invito: "siate testimoni". Quello che ho conosciuto di lui, ascoltato le sue discussioni e leggendo i suoi libri è che era una persona che ha sempre pregato e studiato la parola di Dio, sentendo la propria vita piena e bella perché testimoniata proprio da quella parola e dalla figura di Maria a lui tanto cara".
L'invito del parroco
Poi ancora: "Adriano lo trovavi dappertutto, tra le persone, ad ascoltare. Solo chi sa farlo può essere testimone. Amava "stare in mezzo" , alla gente, al bar, agli industriali, ai politici, agli e ai prelati. Non per dire che lui era più bravo ma bensì che attraverso il bene che fai, Dio sta in mezzo a noi. Seguendo il suo esempio dobbiamo imparare non ad essere cristiani “bla bla bla” ma cristiani testimoni che sanno stare in mezzo alla gente. In un mondo dove la carità è sempre meno sentita se non criticata, di fronte a questo ci viene lasciata la provocazione di essere disposti a stare in mezzo. Credo che Adriano lo abbia fatto spesso, restando sempre sull’onda della parola di Dio".
L'ultimo saluto
Prima di concludere la funzione, un ultimo ricordo di quello che per tanti anni è stato, oltre che un teologo, soprattutto un amico: "Quante volte il suo bussare alle porte delle autorità, sia civili che religiose, è potuto sembrare esagerato. A chi glielo faceva notare, la risposta è sempre stata: "non è per me, o per noi. Ma per gli altri". Ecco, per riassumere chi era Adriano userei queste parole: Non sono i fatti a contare, sono le parole. Quelle che scorrono fino ad arrivare al cuore".
Su richiesta della famiglia, della moglie Tiziana e del figlio Samuele, nella convinzione che "ogni ricordo debba rimanere custodito nella riservatezza del proprio cuore", non è stato lasciato spazio ad alcun intervento da parte di autorità o amici. La salma ha poi proseguito per la tumulazione al cimitero di Vercurago.
Luca De Cani