Lecco: 15 multe in 3 mesi per divieto di sosta. "Ad Acquate cronica carenza di parcheggi"
La battaglia di Giuseppe Galbusera: «Sono in torto, non lo nego, ma il Comune deve trovare una soluzione»
Quindici multe per divieto di sosta in cinque mesi. Potrebbe quasi entrare nel Guinness dei primati Giuseppe Galbusera, residente in via Maria Tramaglino nel rione di Acquate, uno dei più antichi della città ma, storicamente, anche uno fra i più carenti di parcheggi.
Fino a qualche tempo fa era possibile parcheggiare in via don Minzoni, la strada che porta alla parrocchia di San Giorgio Martire. Poi l’Amministrazione - dopo anni di polemiche e raccolte di firme - ha eliminato i pochi posti auto disponibili, tracciando un percorso pedonale sull’asfalto. Così per chi risiede nel bel quartiere (già abitato nel lontano 1232), fatto di suggestive stradine lastricate e case antiche, parcheggiare la macchina diventa un terno al lotto.
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Lecco: 15 multe in 3 mesi per divieto di sosta
«Come altri residenti, quando rientro a casa stanco dal lavoro mi devo cimentare in una quotidiana caccia al posto auto e alla fine la soluzione, dopo un tour snervante, diventa via don Minzoni dove i posteggi sono stati eliminati - spiega Galbusera - La mia è una casa d’epoca e non vi posso realizzare un box quindi devo arrangiarmi. E quando non trovo parcheggio (spesso e volentieri) la soluzione è la strada che conduce alla chiesa. E lì, sempre più spesso, passano gli agenti della Polizia locale a comminare sanzioni: 60 euro per volta. Senza tenere conto che per qualche famiglia pagare queste cifre può rappresentare un grosso problema».
Dal 4 ottobre dello scorso anno al 13 febbraio, Giuseppe Galbusera si è ritrovato sul parabrezza dell’auto 11 multe divieto di sosta, a queste se ne aggiungono 4 in poco più di una settimana di cui due comminate nello stesso giorno.
«Mi sono già rivolto a un avvocato per consigli legali - aggiunge Galbusera - Ma il punto non è questo. Io desidero porre all’attenzione dell’Amministrazione comunale il problema della mancanza di parcheggi nel rione di Acquate. E questa non è un accusa contro nessuno, nemmeno contro la Polizia locale perché le contravvenzioni alla mia persona sono assolutamente legittime: sono io quello che è in torto. Tuttavia spetta al Comune risolvere il problema dei posti auto che nel quartiere sono praticamente inesistenti».
L’11 dicembre dello scorso anno, Galbusera, ha chiesto un incontro con il comandante della polizia locale: «C’è un continuo passaggio di pattuglie in via Don Minzoni e, data la situazione, ho chiesto se era possibile limitare le visite degli agenti in quanto la mancanza di aree per parcheggiare costringe i residenti a lasciare l’auto in quella zona. Mi ha risposto di mettere nero su bianco le mie richieste, cosa che naturalmente ho fatto».
"Ad Acquate cronica carenza di parcheggi"
La battaglia di Galbusera per ottenere nuovi parcheggi ad Acquate non si è fermata. Ha chiesto anche un incontro con il primo cittadino che - per inciso - nel rione è nato e cresciuto: «Ma il sindaco mi ha risposto che “si ritiene superfluo fissare un appuntamento in considerazione del fatto che la tematica è già stata discussa con i referenti comunali”. Nella missiva avevo precisato che volevo parlare con lui della viabilità nel rione di Acquate e delle continue contravvenzioni che vengono effettuate sul tratto di via Don Minzoni, un controllo che è certamente stato pianificato. Ho anche ricordato che il marciapiede con segnaletica orizzontale dovrebbe essere realizzato su tutto il rione e non solo in certi punti. Il dato di fatto è che in città c’è una cronica carenza di posti auto e l’Amministrazione, anziché trovare una soluzione, continua a ridurne il numero. Purtroppo l’auto non è un hobby, ma una necessità e non si può neppure pensare che le persone la lascino a chilometri di distanza, dopo una giornata di lavoro con il rischio di furti e danneggiamenti. Ecco perché chiedo al Comune di trovare una soluzione».