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Inaugurata a Sala la nuova Panchina del dono

La nuova seduta è stata posizionata nel quartiere di Sala, davanti alle scuole e prima dell'oratorio, in un punto di passaggio per far riflettere chi la vedrà sull'importanza della donazione

Inaugurata a Sala la nuova Panchina del dono
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Un’altra Panchina del dono, la terza in tutta la Valle San Martino, è stata inaugurata a Calolziocorte. Dopo quella in corso Dante, di fronte alla Casa delle Associazioni, e quella di Erve, ora anche il quartiere di Sala ha la sua Panchina del dono inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 16 marzo 2024, alla presenza, oltre che di un nutrito gruppo di cittadini, anche delle autorità e dei rappresentanti di Avis Roberta Galli, di Aido Beppe Bosisio e di Admo Rosario Vaticano.

 

La panchina del dono,  davanti alle scuole

«Abbiamo scelto di posizionare qui la nostra panchina – ha spiegato la presidente Galli – davanti alle scuole e prima dell’oratorio, in un punto ben visibile e di passaggio affinché funga da “pietra di inciampo” e possa indurre a una riflessione sul valore del dono chiunque la veda o trascorra del tempo seduto su di essa. Donare non significa solo sangue, organi o midollo osseo. Si possono donare tante cose, in primis il proprio tempo».

 

La presidente dell'Avis di Calolziocorte Roberta Galli

 

Su ogni panchina, oltre ai colori delle tre associazioni (rosso, blu e bianco), è ben visibile il claim «Io dono! Non so per chi, ma so perchè...», sintesi perfetta del messaggio che le opere realizzate dall’artista calolziese Emanuele Iob intendono veicolare.

Il compito di rivelare ai presenti la nuova seduta è toccato poi all’assessore ai Servizi sociali Tina Balossi e al vicesindaco Aldo Valsecchi mentre Don Valentino, vice parroco di Sala, impartiva la sua benedizione.

 

L'assessore Balossi e il vicesindaco Valsecchi scoprono la panchina

 

Don Valentino impartisce la sua benedizione

L'intervento del vicesindaco Aldo Valsecchi

«Nella vita capitano spesso degli imprevisti – ha affermato Valsecchi, riallacciandosi al ritardo con cui è arrivato alla cerimonia – e sono proprio le associazioni come queste che, con il loro impegno, li riescono a prevenire. Donare è quindi molto importante e dobbiamo essere tutti orgogliosi di avere sul territorio alcune realtà come queste».

 

Il vicesindaco Aldo Valsecchi

 

Hanno chiuso la cerimonia, i ringraziamenti della presidente Galli «a tutti coloro che hanno contribuito e sostenuto il progetto delle panchine del dono, con l’augurio di non fermarsi e continuare su questa strada». Insomma, è proprio il caso di dirlo: se è vero che «non c’è due senza tre», la quarta panchina, verrà da sè.

 

Luca De Cani

 

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