Antiche tombe con ossa umane ritrovate durante gli scavi a Civate e Oliveto
Lelio Cavallier, presidente di Lario Reti Holding: "Voglio esprimere profonda gratitudine alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la preziosa collaborazione: la loro esperienza ha reso possibile la documentazione di questo sito archeologico così importante ed ha permesso di riavviare, nel più breve tempo possibile, i lavori che erano in corso.”
Antiche tombe con ossa umane ritrovate durante gli scavi a Civate e Oliveto. La scoperta è stata fatta questa settimana nell'ambito dei lavori che Lario Reti Holding sta eseguendo
Antiche tombe con ossa umane ritrovate durante gli scavi a Civate e Oliveto
I resti umani individuati a Civate, nei presi della chiesa dei Santi Nazario e Celso, nell'ambito delle opere per il raddoppio dell'acquedotto Brianteo, secondo una prima valutazione risalirebbero ad un periodo compreso tra il 1200 e il 1600. Proprio nella giornata di oggi, giovedì 14 marzo 2024, saranno eseguiti scavi archeologici a cura della Soprintendenza.
Nella tomba rinvenuta a Oliveto Lario, utilizzata a più riprese nel corso del tempo, sono stati riconosciuti i resti di almeno sei individui. Al momento non è possibile stabilire l’epoca esatta delle sepolture, ma le analisi di laboratorio e lo studio antropologico forniranno presto i primi tasselli per tentare di ricostruirne la storia.
“Sono molto soddisfatta di questo rinvenimento, che aggiunge un tassello importante alle nostre conoscenze sulla presenza antica a Onno – dichiara Alice Maria Sbriglio, funzionaria archeologa della Soprintendenza – Desidero ringraziare Lario Reti Holding per la costante attenzione e per la sensibilità al tema dell’archeologia. Non è, infatti, la prima volta che nel lecchese emergono evidenze archeologiche durante lavori sulle reti fognarie o di acquedotto e questo è un ulteriore esempio positivo di conciliazione tra esigenze di tutela archeologica e necessità operative del cantiere. Un particolare ringraziamento anche alla società Akhet, che ha condotto lo scavo con grande professionalità.”
L’annuncio di questo ritrovamento avviene a ridosso alla Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite e che cade il 22 marzo di ogni anno: “Questo ritrovamento rappresenta un altro momento straordinario nella storia della nostra azienda e del nostro territorio. Come gestore del Servizio Idrico Integrato, abbiamo la responsabilità non solo di fornire un servizio efficiente ma anche di preservare e valorizzare il ricco patrimonio storico e culturale in cui ci imbattiamo fortuitamente durante scavi e lavori. - dichiara Lelio Cavallier, presidente di Lario Reti Holding – Voglio esprimere anche profonda gratitudine alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la preziosa collaborazione: la loro esperienza ha reso possibile la documentazione di questo sito archeologico così importante ed ha permesso di riavviare, nel più breve tempo possibile, i lavori che erano in corso.”