Valmadrera, chiesa gremita per l'addio a Marco Maggi, scomparso a soli 34 anni
Toccante la lettera della compagna Alessia: "Il nostro è un amore infinito, ti porterò nel cuore per tutta la mia vita"
Una chiesa gremita ha salutato per l'ultima volta nel pomeriggio di oggi, sabato 2 marzo 2024, Marco Maggi, scomparso a soli 34 anni a causa di una grave malattia.
Valmadrera, chiesa gremita per l'addio a Marco Maggi, scomparso a soli 34 anni
I funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale e sono stati presieduti dal parroco don Isidoro Crepaldi di fronte a tantissimi cittadini.
"Tutto l'amore che ho sentito intorno a me in questi mesi mi ha fatto toccare Dio; sto smettendo di avere paura, di piangere, perchè credo che mi sveglierò vicino a lui": con queste parole, tratte da un romanzo di Alessandro D'Avenia, il parroco ha aperto la celebrazione. "Caro Marco, io non ti ho conosciuto, ma la testimonianza dei tuoi cari mi fa dire che tutto l'amore che hai sentito ti abbia cambiato dentro e ti abbia fatto toccare Dio - ha proseguito il sacerdote - Forse tu, nella malattia, hai toccato il mistero della debolezza e della fragilità del corpo, il mistero della vita e il mistero della morte. E ora sei qui, davanti alla morte, ma anche di fronte alla fonte della vita. I tuoi cari hanno lottato con te, e a loro va il nostro cordoglio. Tutti hanno sperato con te e per te, tanti ti hanno voluto bene perchè tu sei stato capace di voler bene: la tua purezza d'animo ha conquistato il cuore di molti. Queste sono le perle che ci permettono di rispondere alle tante domande di oggi, tra cui perchè una persona così giovane sia stata divorata da un male tanto crudele. Qui ci fermiamo, ma con la fantasia dell'amore possiamo vederti ora davanti a chi solo può vincere la morte: Dio è padre anche adesso, davanti alle tue spoglie mortali, perchè Dio non vuole la nostra sofferenza. Mentre la tua natura umana fa i conti con la fragilità della vita, noi prendiamo atto di essere solo argilla nelle mani di Dio: vorremmo sconfiggere il male, ma non possiamo salvarci da soli; solo in Dio troviamo la forza per amare. Solo l'amore sa resistere oltre la morte perchè non può morire mai, come diceva Madre Teresa di Calcutta: 'L'amore è come una sorgente che non si esaurisce mai, ma continua a vivere'. L'amore azzera le distanze, e la morte è solo un passo verso l'invisibile: così ci insegna la fede".
Toccante la lettera della compagna Alessia: "Il nostro è un amore infinito, ti porterò nel cuore per tutta la mia vita"
Alla fine della celebrazione, la compagna di Marco, Alessia, ha letto, commossa, una lettera per ricordarlo: "Non avrei mai pensato di trovarmi qui a dover raccontare la persona straordinaria che sei; tu sai già tutto e poi non ami le cose sdolcinate. Cinque anni e mezzo fa ho avuto la fortuna di conoscerti; purtroppo la malattia non ci ha permesso di intraprendere il giusto percorso per una relazione, togliendoci la possibilità di viverci fino in fondo. Nonostante oggi sia arrabbiata, sono orgogliosa di te e di noi per avercela messa tutta. Ho sentito davvero il tuo dolore, nonostante i tuoi tentativi per proteggermi, e non sai quante volte avrei voluto evitartelo. Hai fatto davvero la differenza: sei stato il mio punto di riferimento, mi hai insegnato ad amare e ad amarmi e ad apprezzare i piccoli gesti. Hai dato un valore aggiunto a tutto. Il giorno che sei stato operato ho promesso che ci sarei sempre stata, e non sai quanto sono felice di essere stata al tuo fianco fino al tuo ultimo respiro. Avrai sempre un posto speciale nel mio cuore. Il nostro è un amore infinito, ti porterò nel cuore per tutta la mia vita".
Dopo il funerale, il corteo si è spostato al cimitero nuovo.