Le fiamme divorano una villa, paura a Introbio
Una ventina i Vigili del fuoco impegnati nelle difficili operazioni di spegnimento
Enorme mobilitazione di Vigili del fuoco e forze dell'ordine nella serata di ieri, lunedì 26 febbraio 2024 a Introbio dove le fiamme hanno divorato una villa.
Le Fiamme divorano una villa, paura a Introbio
L'incendio si è sviluppato in una abitazione in piazza Carrobbio e l'allarme che ha messo in moto la macchina dei soccorsi è scattato poco dopo le 20.
Sul posto, dalla centrale operativa di piazza Bione a Lecco e dal distaccamento volontario di Valmadrera sono intervenute sei squadre di pompieri con altrettanti mezzi: due auto pompa serbatoio, due autobotti, una autoscala e un mezzo per la protezione delle vie aeree.
Una ventina i pompieri impegnati nelle delicate e complicate operazioni di spegnimento del rogo che ha coinvolto diverse parti dell'abitazione.
Mobilitati anche i Carabinieri e i sanitari. A Introbio è giunta per precauzione una ambulanza, ma fortunatamente gli occupanti della villa non risultano feriti.
Lunghe le operazioni per domare le fiamme che si sono protratte fino all'alba di oggi, martedì 27 febbraio 2024, intorno alle 5.
Resta da capire cosa abbia innescato il devastante incendio. Saranno le indagini delle forze dell'ordine e i rilievi dei tecnici dei Vigili del fuoco a fare chiarezza.
Nel corso dei mesi invernali si verificano mediamente un incendio al giorno di tetti e camini. L’entità dei danni subiti in occasione di questi incendi è notevole, nell’ordine di svariate decine di migliaia di euro. Occorre fare una distinzione tra incendi che avvengono all’interno della canna fumaria e incendi che si verificano all’esterno della canna fumaria. Quest’ultimo è più pericoloso perché non è confinato tra le pareti del condotto.
L'incendio all’interno della canna fumaria è dovuto all’accensione della fuliggine depositatasi sulle pareti interne del camino. La fuliggine è composta di particelle solide incombuste che vengono convogliate dai fumi e dai gas caldi della combustione.
La formazione di tali particelle, che conferiscono al fumo il suo caratteristico colore nerastro, avviene esclusivamente in presenza di combustibili solidi e liquidi, è da escludere nella combustione dei gas. Lo zolfo contenuto in alcuni combustibili solidi, bruciando, sviluppa nei fumi una certa quantità d’anidride solforosa che se si condensa insieme al vapor d’acqua forma acido solforico, estremamente corrosivo.
La formazione di questo velo acido sulle pareti dei condotti fumari, oltre ad essere deleterio per i materiali, è anche causa di aggregazione delle particelle solide incombuste e, quindi di formazione di elevati quantitativi di fuliggine che, esposta alle elevate temperature dei fumi, in certi casi può prendere fuoco.