Serie B

Lecco, niente scossa ma elettroshock: il Cosenza passa al Rigamonti - Ceppi

La prima di Aglietti in panchina è una deludente sconfitta: la sesta consecutiva

Lecco, niente scossa ma elettroshock: il Cosenza passa al Rigamonti - Ceppi
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“Brutta la prima” per mister Alfredo Aglietti. Davanti al proprio pubblico, con la necessità di riscattare un inizio 2024 da incubo, il Lecco si scioglie nuovamente e cede al Cosenza tre punti d’oro per morale e classifica. La sesta sconfitta consecutiva ha la propria origine negli episodi ma anche nel cumulo di indecisioni blucelesti, che pone tutti quanti, di nuovo sul banco degli imputati.

Tutino fa riapparire i fantasmi

Bilanciare offensivismo e stabilità difensiva; più chiara di così non potrebbe essere, negli intenti, l’indicazione promanante dallo schieramento del Lecco “3.0”, quello di mister Aglietti; dare man forte in fase difensiva a due terzini di spinta come Guglielmotti e Lepore è compito di una folta mediana, con Ionita e Frigerio collocati in partenza ai lati di Galli. Ad ispirare, invece, la coppia d’attacco Novakovich – Salcedo è Crociata, reintegrato nel ruolo naturale di trequartista. La nuova creatura bluceleste si schiera, pronta per fronteggiare il lupo; basta una manciata di secondi per stuzzicare l’appetito dell’affamato popolo lecchese, il cui urlo liberatorio è ricacciato in gola dal provvidenziale salvataggio di Frabotta sulla deviazione aerea di Frigerio. Le speranze, tuttavia, tornano ben presto a cedere il posto ai fantasmi. La visione di gioco di Forte è fattore determinante per innescare Tutino, che brucia sul primo scatto l’altissima linea difensiva bluceleste, si aggiusta la sfera sul destro e colpisce con forza battendo Saracco. Lupi in vantaggio, Aquile già in affanno. La reazione è contenuta in una botta di destro terra-aria di Crociata, che transita a pochi centimetri dal palo. Sul fronte opposto, il Cosenza porta pressione e, così facendo, semina il panico nell’area avversaria; una  e centimetri dallo stesso portiere, salvato dall’imprecisa deviazione sottomisura di Mazzocchi.

Blucelesti nel baratro: niente scossa ma elettroshock

L’esasperazione si consolida sul Rigamonti – Ceppi al 28’; un gran lavoro di Frigerio in fase di non possesso propizia la discesa libera sulla destra di Guglielmotti, che taglia la difesa cosentina con un cross sul quale va a vuoto anche Micai ma Ionita, ad un passo dalla linea di porta, manca incredibilmente la deviazione vincente. Il Lecco continua ad attaccare con perseveranza ma linearità nel fraseggio e freddezza proprio non si vedono; al 40’, il primo (ed ultimo) tocco illuminante di giornata firmato Salcedo favorisce lo scatto di Novakovich, che riesce in qualche modo a servire Crociata, il cui tiro viene ribattuto in corner da un avversario. La successiva battuta genera lo stacco imperioso di Ierardi, ribattuto sulla linea da un provvidenziale Mazzocchi. Nel momento più buio, ogni episodio gira male; la regola non scritta del calcio si materializza nuovamente a pochi passi dall’intervallo, quando, sugli sviluppi di un corner, un “abbraccio” di Guglielmotti toglie Forte dalla traiettoria del pallone e per l’arbitro non vi sono dubbi: calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Tutino, glaciale a differenza dei blucelesti, e il Cosenza raddoppia. Lecco di nuovo nel baratro. Il mattatore di giornata va ad un passo dal calare il tris, aggirando ancora l’intera difesa delle Aquile, dribblando Saracco in uscita e poggiando la palla in rete ma un’iniziale posizione di fuorigioco del numero 9 vanifica il tutto.

Le Aquile riducono le distanze ma nulla più

Più complicato di così non potrebbe essere il rientro dagli spogliatoi. Lecco in bambola totale nonostante il doppio cambio (Parigini e Buso per Salcedo e Frigerio, uno dei migliori del primo tempo); il Cosenza, dal canto suo, gioca sul velluto. L’azione del tris parte da destra e passa per i piedi di Canotto, che porta palla mettendo alle strette Lepore, il quale incorre in un fortuito (e maldestro) tocco in orizzontale che favorisce uno smarcato Frabotta, abile a piazzare in rete di sinistro l’eloquente 0-3. E mentre una nuova disfatta prende forma, il Lecco si vede cancellare il possibile 1-3 da un miracolo di Micai su colpo di testa da distanza ravvicinata di Crociata. La magra consolazione arriverà qualche istante più tardi, sugli sviluppi di un corner che porta, in mischia, alla fortunosa deviazione di Venturi nella propria rete. Il Lecco riduce le distanze ma nulla più; contrapposta ad un avversario agilmente in controllo del match, la squadra di Aglietti manovra senza offendere. L’unico spiraglio per riaprire la partita proviene dal sinistro di Lepore che impegna Micai ma Buso, efficacemente contrastato dalla difesa cosentina, manca il tap in. Il match corre sul binario della linearità fino al fischio finale, il quale, ancora una volta, dice male al Lecco. E la Curva Nord contesta.

Il tabellino di Lecco - Cosenza

LECCO – COSENZA 1-3

RETI: 4’, 48’ rig. Tutino (C), 9’ st Frabotta (C), 16’ st aut. Venturi (L).

LECCO (4-3-1-2): Saracco; Guglielmotti, Ierardi, Capradossi, Lepore; Ionita (30’ st Inglese), Galli (16’ st Degli Innocenti), Frigerio (1’ st Parigini); Crociata (16’ st Sersanti); Novakovich, Salcedo (1’ st Buso). A disp. Melgrati, Celjak, Smajlovic, Caporale, Listkowski, Beretta, Lemmens. All. Aglietti.

COSENZA (4-2-3-1): Micai; Gyamfi (32’ st Cimino), Venturi, Camporese, Frabotta; Praszelik (36’ st Viviani), Zuccon (32’ st Voca); Canotto (20’ st Florenzi), Tutino, Mazzocchi; Forte. A disp. Marson, Fontanarosa, D’Orazio, Calò, Antonucci, Crespi. All. Caserta.

ARBITRO: Perenzoni di Rovereto.

AMMONITI: Frigerio (L), Capradossi (L), Crociata (L), Gyamfi (C), Lepore (L), Camporese (C), Frabotta (C), Sersanti (L), Venturi (C).

 

 

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