Lecco, piove sul bagnato: a Bari una nuova sconfitta
Anche il San Nicola risulta fatale per le Aquile: la panchina di Bonazzoli e Malgrati è sempre più scricchiolante
I titoli di coda scorrono mestamente (per il Lecco) sul match del San Nicola di Bari. In Puglia, la squadra bluceleste affonda per la quinta volta consecutiva da inizio 2024, punita con un netto 3-1 dai Galletti, reduci dal cambio in panchina tra Pasquale Marino e Giuseppe Iachini. Una sconfitta frutto delle consuete leggerezze difensive, con la fase difensiva sulle palle inattive a costituire tallone d’Achille di una squadra monca e sempre più in affanno. Dopo una settimana di “stabilità”, torna a scricchiolare la panchina di Emiliano Bonazzoli e Andrea Malgrati.
Venti di contestazione al San Nicola
Bagliori di luce bluceleste, a dire il vero, si facevano largo tra le nubi del cielo barese prima del fischio d’inizio, riflettendosi sulla panchina delle Aquile; Piacenza e Bolzano, le aree di provenienza, Palermo e Venezia i portatori delle liete novelle (sconfitte di FeralpiSalò e Südtirol). Ma a pensar troppo alla classifica, rischia di mancare l’aria; ne è conscia la formazione di Bonazzoli, accolta in un San Nicola dal clima pesante, con venti di contestazione soffianti sulla squadra biancorossa, più uno striscione dal tono polemico (“Devi vendere... secondi a nessuno”, rivolto al presidente Aurelio De Laurentiis) a farne da cornice. Ambiente risentito, periodo di magra e classifica anonima paiono macigni sulle schiene baresi ad inizio gara; il Lecco tenta di appesantire ulteriormente il carico con Ierardi, che esce vittorioso da un rimpallo fortuito in piena area biancorossa e calcia in girata, con l’opposizione di Vicari a frapporsi tra lui ed il gol. È un altro dei nuovi volti a portare un pericolo nell’area avversaria: trattasi di Parigini, che riceve brillantemente da Novakovich e cerca lo specchio, mancandolo discretamente. Pare il preludio ad un monologo; il Bari, tuttavia, non tarderà a prendere la parola.
La mente ritorna a Piacenza
Lo strido delle Aquile è bruscamente interrotto al 23’. La formazione locale sfoggia il gioiello di casa Menez, al quale basta una dose di mestiere per liberarsi di Guglielmotti; il francese gioca a rimorchio per Sibilli, che arriva in corsa e colpisce di destro ma non trova la porta. La fiammella barese è alimentata dall’ennesima distrazione difensiva stagionale delle Aquile. Al 28’, la squadra di Iachini beneficia di un corner dalla sinistra, Ierardi libera di testa come può ma sulla lunetta dell’area il solo presente è Benali, che si coordina agilmente e lascia partire una staffilata di collo-esterno destro, che si insacca alle spalle di Melgrati. Prodezza balistica del centrocampista, rimane inconcepibile l’amnesia della squadra di Bonazzoli che, come due settimane prima a Piacenza, concede piena libertà di colpire ad un avversario appostato al limite dell’area sugli sviluppi di un corner. Chi tenta poco dopo di emulare le gesta del compagno è Sibilli, che da sinistra converge sul piede preferito e calcia a rientrare, mancando per poco l’incrocio. L’intervallo non muta minimamente la sostanza di un match destinato ben presto a precipitare, come molti altri nell’ultimo, infausto, periodo.
Puscas e Sibilli letali: Lecco, piove sul bagnato
È di nuovo un corner da sinistra a seminare il panico nell’area bluceleste; ben piazzato sul primo palo è Maita, che prolunga verso l’area piccola, laddove risulta appostato Puscas, che devia cinicamente in rete, ponendo al sicuro il match. È l’ennesimo dispositivo di condanna per un Lecco eccessivamente fragile sul piano difensivo e scarico su quello mentale. L’ultima chiamata per riaprire il match si materializza a metà frazione. Un lungo retropassaggio compiuto da Menez dal fronte di sinistra sorprende Brenno, che pecca di intesa con Vicari e abbranca la sfera, regalando ai blucelesti una punizione a due in area. Salcedo tocca per Lepore che indirizza la sfera all’incrocio ma Brenno la schiaffeggia in corner con un prodigioso riflesso. Piove sul bagnato per il Lecco, inerme di fronte alla discesa di gran carriera operata da Dorval, con successiva pennellata per la testa dell’accorrente Sibilli, che insacca con la complicità di Melgrati. Calato il tris, il Bari ha modo di rifiatare. Un barlume di iniziativa viene così concesso ai blucelesti, che si affidano alla voglia di incidere di Inglese per riaprire il match ma il destro del centravanti si perde sopra la traversa. In un finale privo di pathos, il gol della bandiera si materializza grazie alla torre di Ierardi, che tiene viva una punizione in procinto di tramontare, in direzione di Novakovich, abile ad anticipare Brenno e a depositare in rete. Magra, magrissima consolazione di un pomeriggio nuovamente scialbo per il popolo bluceleste.
Il tabellino di Bari - Lecco
BARI – LECCO 3-1
RETI: 26’ Benali (B), 8’ st Puscas (B), 24’ st Sibilli, 36’ st Novakovich (L).
BARI (4-3-3): Brenno; Dorval, Di Cesare (7’ st Matino), Vicari, Ricci; Maita (33’ st Lulic), Benali (17’ st Maiello), Edjouma; Menez (33’ st Kallon), Puscas (17’ st Nasti), Sibilli. A disp. Pissardo, Bellomo, Achik, Guiebre, Zuzek, Pucino, Morachioli. All. Iachini.
LECCO (4-3-3): Melgrati; Guglielmotti (1’ st Lepore), Ierardi, Celjak, Caporale; Crociata (16’ st Inglese), Sersanti, Ionita; Parigini (9’ st Listkowski), Novakovich, Buso (9’ st Salcedo). A disp. Bonadeo, Saracco, Degli Innocenti, Bianconi, Capradossi, Frigerio, Lemmens, Galli. All. Bonazzoli.
ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria.
AMMONITI: Benali (B), Guglielmotti (L), Sibilli (B), Ricci (B), Sersanti (L).