Tutti pazzi per Caravaggio

Grandissimo successo promosso dal Centro culturale Alessandro Manzoni a Palazzo Falck

Tutti pazzi per Caravaggio
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Anche a Lecco scoppia l'amore per Caravaggio. Ne è testimonianza il successo riscosso ieri dalla serata promossa dal Centro culturale Alessandro Manzoni a Palazzo Falck

Caravaggio riempe il palazzo del Commercio

I lecchesi hanno riempito il Palazzo del Commercio per  ascoltare il professor Marco Bona Castellotti, storico dell’arte e critico, invitato  dal Centro culturale Alessandro Manzoni  ad un incontro di approfondimento per collocare la figura dello straordinario artista nel contesto culturale dell’epoca (fine Cinquecento - inizio Seicento) e nel luogo (Roma) dove ha iniziato l’attività.

CCM_Caravaggio. Marco Bona Castellotti e Martino Astolfi (da six)
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Marco Bona Castellotti

Marco Bona Castellotti - come ha sottolineato il professor Martino Astolfi, che per il Centro culturale Alessandro Manzoni ha introdotto e concluso la serata – ha guidato i presenti a riscoprire la straordinaria capacità di Caravaggio di incontrare e di rivitalizzare quanto lasciato dai predecessori così come dall’ambiente culturale del momento, non alterando la bellezza coltivata dall’arte antica, ma ridandole una nuova vita e declinandola umanamente, non negando nulla della realtà concreta della vita: elementi questi che fanno la grandezza di Michelangelo Merisi. Il tutto attraverso il confronto tra alcune opere di Caravaggio e quelle di altri autori che hanno mosso la curiosità dell’artista milanese e lasciato tracce anche in piccoli particolari delle sue grandiose tele.

La mostra di Palazzo Reale

Il professor Castellotti ha poi voluto rimarcare alcuni elementi fondamentali della mostra “Dentro Caravaggio” di Palazzo Reale a Milano. Oltre all’occasione unica di poter ammirare una ventina di opere del Merisi, la rassegna offre una serie di approfondimenti scientifici che rivelano nuovi particolari della tecnica caravaggesca: così per quanto riguarda i disegni preparatori piuttosto che il riuso delle tele da parte dell’artista, con singolari e intriganti cancellazioni di opere abbozzate e non ultimate, ora almeno in parte visibili grazie a modernissime tecniche diagnostiche. Una serata, quella proposta dal Centro culturale Alessandro Manzoni guidato da Gianluca Bezzi, certamente riuscita nell’intento di offrire nuovi e particolari elementi di giudizio per i tanti lecchesi che hanno già visto o vedranno la mostra in corso a Milano.

 

 

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