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Ancora un incendio: brucia una casa a Galbiate

Una ventina i Vigili del fuoco impegnati a domare le fiamme

Ancora un incendio: brucia una casa a Galbiate
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Solo l'altra notte ad andare distrutti sono stati l'ultimo piano e il tetto di una villetta di Rossino, a Calolziocorte. Nella serata di oggi, giovedì 11 gennaio 2024 ancora un incendio. Il rogo si è sviluppato a Galbiate, in una abitazione di via Bazzona Inferiore.

Ancora un incendio: brucia una casa a Galbiate

L'allarme, che ha messo in moto la macchina dei soccorsi, è scattato intorno alle 18.30. Ingente la mobilitazione: ben cinque le squadre di Vigili del fuoco che si sono precipitate a sirene spiegate a Galbiate con  autopompe serbatoio, due  autobotti e  anche una autoscala.

Una ventina i pompieri impegnati nelle operazioni di spegnimento delle fiamme che hanno divorato  il tetto. Evacuato lo stabile. Fortunatamente non risultano persone ferite o intossicate dal rogo.

Ancora da chiarire le cause che hanno originato l'incendio anche se non è da escludere che possa essere partito dalla canna fumaria. Nel corso dei mesi invernali si verificano mediamente un incendio al giorno di tetti e camini. L’entità dei danni subiti in occasione di questi incendi è notevole, nell’ordine di svariate decine di migliaia di euro. Occorre fare una distinzione tra incendi che avvengono all’interno della canna fumaria e incendi che si verificano all’esterno della  canna fumaria. Quest’ultimo è più pericoloso perché non è confinato tra le pareti del condotto.  L'incendio all’interno della canna fumaria è dovuto all’accensione della fuliggine depositatasi sulle pareti interne del camino. La fuliggine è composta di particelle solide incombuste che vengono convogliate dai fumi e dai gas caldi della combustione. La formazione di tali particelle, che conferiscono al fumo il suo caratteristico colore nerastro, avviene esclusivamente in presenza di combustibili solidi e liquidi, è da escludere nella combustione dei gas. Lo zolfo contenuto in alcuni combustibili solidi, bruciando, sviluppa nei fumi una certa quantità d’anidride solforosa che se si condensa insieme al vapor d’acqua forma acido solforico, estremamente corrosivo. La formazione di questo velo acido sulle pareti dei condotti fumari, oltre ad essere deleterio per i materiali, è anche causa di aggregazione delle particelle solide incombuste e, quindi di formazione di elevati quantitativi di fuliggine che, esposta alle elevate temperature dei fumi, in certi casi può prendere fuoco.

Secondo i Vigili del fuoco per evitare la formazione di fuliggine è necessario:

garantire che la combustione avvenga in presenza di adeguata ventilazione, possibilmente con eccesso d’aria in modo che tutte le particelle brucino totalmente nel periodo di permanenza nella camera di combustione; a tal proposito è indispensabile accertarsi che siano state realizzate le aperture di aerazione previste per consentire una corretta combustione;

effettuare una periodica pulizia sia del bruciatore, che del condotto fumario, in modo da rimuovere i residui solidi della combustione;

evitare la formazione di adeguatamente la canna fumaria

evitare la formazione di condense acide, utilizzando combustibili privi di zolfo.

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