Ionita riagguanta il Venezia: il Lecco si regala un punto all'antivigilia
Mini-exploit bluceleste, nuovamente contro una squadra d'alta classifica: riscattata, almeno in parte, la caduta interna contro la Ternana
Armati della convinzione che non t’aspetti, i giocatori di Bonazzoli si immergono nella laguna veneziana ed escono dall’acqua con un punto prezioso, sia per il morale che per la classifica. Prestazione confortante, quella degli uomini di Bonazzoli e Malgrati, tale da ricalcare l’andamento di altre uscite stagionali, specie contro formazioni d’alta classifica: blucelesti solidi e volitivi nel primo tempo, vittime di un improvviso ribaltone ad un certo punto nella ripresa, abili a ricompattarsi nelle difficoltà. Schema classico ma mai scontato. Ed il punto racimolato al Pier Luigi Penzo di Venezia, contro la vice-capolista, è la reazione che l’intero popolo bluceleste si auspicava.
Sei mesi dopo, Lepore glaciale dal dischetto
La corazzata di casa stenta ad ingranare, il Lecco attende qualche minuto per sbottonarsi ma, quando provvede, risulta fatale. Tutta la concretezza omessa contro la Ternana viene compensata in una sola azione, quella che induce Sersanti ad aggredire da rapace un pallone imbucato nell’area veneziana, prima di essere atterrato da Sverko; il rigore è indiscutibile, vane le proteste di casa. A settimane di distanza dagli errori dal dischetto di Novakovich, Eusepi e Di Stefano contro Brescia ed Ascoli, il testimone dell’esecuzione torna a Checco Lepore; il numero 32 esorcizza la sfera, prima di spedirla nel medesimo angolino pescato nella finalissima playoff del 18 giugno contro il Foggia; blucelesti in vantaggio al Penzo di Venezia. Sei mesi dopo, Lepore ed il Lecco tornano glaciali dal dischetto.
Risale il Venezia, per i blucelesti è (doppia) doccia fredda
Nonostante l’imprevisto svantaggio, estemporanee risultano le folate veneziane. E quando il vento soffia forte, il “cappotto” bluceleste garantisce adeguata copertura. Solo in due frangenti trema la formazione ospite: poche lunghezze oltre il rigore di Lepore, i lagunari si presentano dalle parti di Melgrati, costringendolo allo slancio sul destro incrociato di Lella in piena area di rigore. Alla parata di piede del numero uno bluceleste, reintegrato tra gli undici titolari dopo l’infortunio, segue una fase di prima frazione sostanzialmente priva di patemi. Solo in finale di tempo la retroguardia bluceleste torna a vacillare; il Venezia preme sull’acceleratore e alza il ritmo ma la sua iniziativa, alimentata dal tocco di Pierini a favorire la sovrapposizione di Zampano in piena area, s’infrange sui guantoni di un attentissimo Melgrati. Al riposo, il Lecco ci va avanti di un gol: il sole sul palcoscenico del Penzo splende più che mai.
Una nube improvvisa, tuttavia, copre il cielo veneto. Come sei giorni prima di fronte alla Ternana, il rientro dall’intervallo risulta, calcisticamente, traumatico. Padroni di casa arrembanti nella circostanza che li porta al pareggio: un cambio di fronte sul settore di sinistra annebbia i meccanismi del binario Lemmens – Lepore, una lettura completamente errata del belga spiana la strada a Johnsen, abilissimo nel disegnare un arcobaleno con il destro e piazzarla all’incrocio. Blucelesti colpiti nel segno, lagunari in risalita; l’uno-due non tarda a concretizzarsi ed è frutto di un’iniziativa personale di Tessmann, completata da un velenoso sinistro ad uscire, che beffa Melgrati. Doppia doccia fredda nell’arco di pochi minuti, tra il 12’ ed il 15’.
Novakovich al bacio per la botta di Ionita: il Lecco si regala un punto
L’ora di gioco consegna, di fatto, una beffa da aggiungere alla collezione; ma la sentenza sul match ancora non è depositata ed il Lecco, in punta di piedi, si riaffaccia nella metà campo rivale. I lagunari, tutto sommato, paiono schierati con disciplina attorno al minimo margine di vantaggio, di sbocchi percorribili per la via del gol proprio non se ne scorgono. Finché, trascorsa metà ripresa, la fiammata decisiva prende forma. L’azione ha origine dal destro di Celjak, il quale, dalle retrovie, si protende per un attimo verso la retroguardia schierata di Vanoli, scodella alla perfezione sul secondo palo per Novakovich, da questi all’accorrente Ionita, che impatta di destro in mezza girata e trafigge Joronen. Terza rete stagionale per il moldavo, simbolo del Lecco vivace ed intraprendente del Penzo; un plauso se lo aggiudica altresì la sponda aerea al bacio del numero 90 delle Aquile. Blucelesti mai realmente in affanno dopo il 2-2; unico brivido, un colpo di testa della punta di diamante locale, il subentrato Pohjanpalo, vicino al controsorpasso in pieno recupero. Per gli ospiti, c’è solo da resistere: corre l’extra-time, quando la caviglia sinistra di Caporale esce malconcia da un contrasto di gioco e Lemmens, autore di una prova non certo eccelsa, abbandona per doppia ammonizione il terreno del Penzo. Neppure in 9, tuttavia, il Lecco smarrisce la strada maestra. Al fischio finale, la formazione di Bonazzoli impacchetta il proprio regalo di Natale: un punticino prezioso in quel di Venezia.
Federico Pozzoni
Il tabellino di Venezia - Lecco
VENEZIA – LECCO 2-2
RETI: 21’ rig. Lepore (L), 12’ st Johnsen (V), 15’ st Tessmann (V), 25’ st Ionita (L)
VENEZIA (4-3-3): Joronen; Candela, Altare, Sverko, Zampano; Lella (29’ st Bjarkason), Tessmann, Andersen (36’ st Dembele); Pierini (19’ st Ellertsson), Johnsen, Gytkjaer (19’ st Pohjanpalo). A disp. Bertinato, Grandi, Busio, Jajalo, Tcherychev, Svoboda, Ullmann, Busato. All. Vanoli.
LECCO (4-3-3): Melgrati; Lemmens, Celjak, Bianconi, Caporale; Crociata (38’ st Degli Innocenti), Sersanti, Ionita (28’ st Galli); Lepore (13’ st Giudici), Novakovich (38’ st Eusepi), Buso (38’ st Battistini). A disp. Saracco, Tordini, Pinzauti, Marrone, Boci, Di Stefano, Agostinelli. All. Bonazzoli.
ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria.
AMMONITI: Johnsen (V), Lemmens (L), Eusepi (L), Tessmann (V).
ESPULSO: Lemmens al 51’ st (L).