Marc Augè l'antropologo dei non luoghi a Lecco e Galbiate
Ospite eccezionale per "Leggermente" e "Voci e gesti della tradizione".
La data che va assolutamente segnata sul calendario è quella del 7 aprile. Sì perchè sabato sarà un giorno davvero importante per la cultura lecchese con ben tre appuntamenti a Lecco e Galbiate con un personaggio d'avvero d'eccezione, l'antropologo Marc Augè.
Marc Augè, l'antropologo dei "non luoghi"
Marc Augé è un antropologo ed etnologo francese. Noto per le sue ricerche in Africa occidentale, è passato poi ad occuparsi di un’antropologia dei mondi contemporanei e della dimensione globale e cosmopolita che accomuna i popoli coloniali e l’Occidente. Tra i pensatori più significativi dell'antropologia contemporanea, è noto per aver introdotto il neologismo nonluogo, utilizzato per indicare tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici.
Le opere
Tre appuntamenti
"Voci e gesti della tradzione"al Meab
A Galbiate l' antropologo taglierà di fatto il nastro nastro dell'ormai consolidata rassegna promossa dal Museo Enrongafico con sede a Camporeso intitolata "Voci e gesti della tradzione" (clicca qui per leggere il programma completo dell'interessantissima kermesse)
"Momenti di felicità"
Se nell'evento a Galbiate Augè parlerà del tema "A che cosa serve l'antropologia oggi?", negli appuntamenti di Lecco presenterà il suo libro "Momenti di felicità" (Raffaello Cortina Editore). Il piacere di incontrare un viso, un paesaggio, un libro, un film, una canzone, l'emozione del ritorno o della prima volta: sono impressioni fugaci, momenti di felicità concessi a tutti. Spesso arrivano improvvisi, in situazioni dove nulla sembrerebbe favorirli: esistono e resistono, contro venti e maree, al punto di abitare stabilmente la nostra memoria.