Ricorrenze

La città di Lecco celebra il 4 novembre con un pensiero a Gaza e all'Ucraina: "La guerra non ha confini"

Un messaggio di pace condiviso in occasione degli interventi al monumento dei Caduti

La città di Lecco celebra il 4 novembre con un pensiero a Gaza e all'Ucraina: "La guerra non ha confini"
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È stata celebrata nella mattinata di oggi, 4 novembre, 2023, la giornata dell'Unitò Nazionale e delle forze armate in città.

La città celebra il 4 novembre

L'evento è iniziato nel santuario di Nostra Signora della Vittoria con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vicario Episcopale monsignor Gianni Cesena, con il parroco di Malgrate don Andrea Lotterio, mentre il coro Alpino Lecchese diretto dal maestro Francesco Bussani ha animato la celebrazione con i loro canti. Presenti il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, il questore Ottavio d'Aragona, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli ed altre autorità civili e militari. Al termine della celebrazione nella cripta del Santuario  è stato deposto un cuscino di fiori in memoria dei Caduti delle ultime guerre.

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Il corteo fino al monumento ai Caduti

I presenti si sono poi diretti in corteo al monumento ai Caduti sul lungolago, dove è stata depositata la corona. Il corteo è stato accompagnato dal corpo musicale Alessandro Manzoni della città di Lecco diretto dal maestro Davide Spreafico. Dopo gli interventi di Anna Galimberti della Prefettura di Lecco, che ha letto il messaggio del presidente Sergio Mattarella, del presidente di Asso Arma Filippo di Lelio, del prefetto di Lecco Sergio Pomponio e  del vicepresidente della Provincia Mattia Micheli, che ha ricordato che "L'indipendenza e la libertà dei popoli sono conquiste straordinarie che vanno difese giorno dopo giorno: e ciò vale soprattutto in questo periodo, in cui fatti recenti ci riportano indietro nel tempo e dimostrato come la storia non sia stata maestra di vita". A su volta il prefetto Pomponio ha sottolineato che "la commemorazione odierna impone una più generale riflessione sul valore dell’unità nazionale che, come ogni bene comune, contiene, si, un nucleo immodificabile e storicamente determinato, ma si presta ad essere arricchito e declinato in ragione dell’evoluzione storico-sociale".

Il sindaco Gattinoni: "La guerra non ha confini"

La parola è poi passata al sindaco Mauro Gattinoni, che nel suo discorso ha voluto ampliare lo sguardo sulla situazione nella striscia di Gaza, in Ucraina e in tutte le aree del mondo devastate dai conflitti. "Come inserire questa ricorrenza nell’attualità che stiamo vivendo? Come rileggere con gli occhi del presente gli avvenimenti della Prima guerra mondiale, le atrocità del conflitto, la lotta per la libertà e l’unità del Paese? Come si può inserire, oggi, un discorso non retorico mentre insiste la Guerra in Ucraina, si dispiegano attacchi drammatici nella Striscia di Gaza ed altre decine di conflitti attraversano l’Africa e il Medio oriente? Ecco, la risposta deve essere nell’impegno corale per un presente e un futuro di pace - ha esordito il sindaco -  “Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei Popoli e dell'intera umanità!”. Questo fu il grido che un grande Pontefice, Papa Paolo VI, rivolse alle Nazioni Unite il 4 ottobre del 1965. Un auspicio che oggi, mentre scorriamo ancora i nomi qui scritti dei nostri caduti in battaglia per l’unità dell’Italia, facciamo nostro. Oggi la guerra sembra non avere confini. Neppure valgono quelle poche regole che gli uomini sono riusciti a darsi nei conflitti nel corso dei secoli, regole ampiamente sorpassate da crudeli attacchi terroristici, da Stati nazionali che si lasciano sorprendere da azioni criminali imprevedibili, da azioni cieche, incapaci di leggere la tragedia che provocano".

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"Il ruolo delle forze armate è prezioso e imprescindibile"

"In questo contesto, tra queste frontiere inesplorate e dinamiche ignote, il ruolo delle donne e degli uomini della difesa, al mondo delle Forze Armate, è prezioso e imprescindibile - ha proseguito Gattinoni -  Perché, come ha giustamente affermato il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso dello scorso anno proprio in occasione del 4 novembre, “nessuno più degli uomini e delle donne in divisa conosce il valore della pace e cosa significhi metterla a rischio”. A loro, impegnati a garantire sicurezza e pace nei luoghi di conflitto vicini e lontani, l’Italia esprime il suo ringraziamento; a tutti voi presenti, custodi della nostra sicurezza, la comunità lecchese dedica il suo “grazie”. A noi, Istituzioni, l’arduo compito di coltivare il dialogo e la diplomazia, ad ogni livello, di tenere insieme una comunità anche nelle ore più faticose e buie, di cercare la pacifica risoluzione delle controversie. Questo l’insegnamento che dobbiamo trarre dalla nostra Storia, dal sacrificio di tanti per la libertà di molti, dall’impegno di quei concittadini che hanno il tricolore nel cuore e ogni giorno si mettono a disposizione degli altri con coraggio e, talvolta, con sacrificio".

Le celebrazioni si concluderanno stasera, alle 21, nel santuario mariano, con il concerto della Vittoria e della Pace del Coro Alpino Lecchese e Fontje Izpod Grmada.

Mario Stojanovic

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