Difficoltà motorie, poca coordinazione, goffaggine: potrebbe trattarsi di disprassia
Fondamentale la diagnosi precoce poiché un ritardo nell’intervento può avere conseguenze gravi sullo sviluppo non solo delle competenze motorie ma anche linguistiche, sociali e cognitive del bambino
Daniela, Giulia, Marco sono bambini bellissimi, affettuosi e con tanta voglia di essere giudicati bravi e capaci, ma non riescono ad adeguarsi alle richieste dell’ambiente in cui si trovano: sono goffi e spesso vanno a sbattere dappertutto o sbagliano nel compiere azioni ritenute elementari. Sono generalmente consapevoli dei loro problemi e vivono gli insuccessi personali con grave senso di “rabbia” che alla lunga può portare a disturbi del comportamento. Potrebbe trattarsi di Disprassia o DCD (developmental coordination disorder). La disprassia è la “difficoltà nel saper fare o compiere un’azione finalizzata al raggiungimento di precisi obbiettivi” in assenza di deficit sensoriali o cognitivi. È una patologia poco conosciuta malgrado ne sia affetta una considerevole percentuale di bambini che raggiungono il 9%. Il DCD diversamente va a sottolineare maggiormente una mancanza di coordinazione.
Ci sono degli indicatori di rischio per la disprassia o il DCD?
Si. Sono da considerare a rischio bambini immaturi o prematuri di basso peso, in casi di lieve sofferenza pre/perinatale, e di familiarità.
Come si presenta il bambino disprattico?
Si muove in maniera poco agile, spesso non sa usare le due mani contemporaneamente o coordinare braccia e gambe; cade, inciampa di frequente, corre pesantemente, ha difficoltà ad andare in bicicletta o impara tardi; non sa organizzare giochi tranquilli e spesso fatica a vestirsi da solo. È perlopiù un bimbo vivace, curioso e che ha voglia di imparare.
Quali strumenti abbiamo a disposizione per una corretta valutazione e terapia?
È di fondamentale importanza una diagnosi precoce poiché un ritardo nell’intervento può avere conseguenze gravi sullo sviluppo non solo delle competenze motorie ma anche linguistiche, sociali e cognitive (in particolar modo della capacità di pianificazione e organizzazione) indispensabili per un corretto sviluppo degli apprendimenti scolastici. La Terapia Neuropsicomotoria permette di andare a potenziare le aree di sviluppo carenti e di trovare delle strategie funzionali che il bambino è in grado di mettere in atto nella sua vita familiare e scolastica. Disponiamo di test motori (APCM-2), test cognitivi, test o batterie per la valutazione delle FE (funzioni esecutive) che ci permettono di inquadrare un corretto piano riabilitativo e un punto di partenza valido e oggettivo. All’interno della terapia psicomotoria verranno poi proposti esercizi di desensibilizzazione tattile, di coordinazione motoria e oculomozione, di grafo motricità e di manualità fine indispensabili per un corretto apprendimento dei prerequisiti scolastici e delle ADL (abilità della vita quotidiana).
E lo sport?
L’attività sportiva è assolutamente utile e indispensabile nel caso di difficoltà motorie poiché occasione per esperire nuove forme di movimento, tuttavia è importante che la scelta della disciplina sportiva non sia casuale e che non metta maggiormente in difficoltà il bambino. Dove c’è motivazione c’è apprendimento.
Per informazioni
Se avete notato che vostro figlio/a ha delle difficoltà motorie, è molto impacciato o poco coordinato, contattate MedinMove per un consulto e una valutazione neuropsicomotoria specifica:
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