stamattina a palazzo paure

Festival Treccani della lingua italiana: si apre la VI edizione

"Stupore, una parola all'origine dell'epopea occidentale"

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Inaugurata nella mattinata di oggi, giovedì 21 settembre 2023, a Palazzo delle Paure, la VI edizione del Festival Treccani della lingua italiana, che da oggi fino a domenica 24 settembre intratterrà studenti e cittadini con laboratori, momenti musicali e lezioni magistrali, sempre all'insegna dello stupore, la parola chiave di questa edizione.

 

Festival Treccani della lingua italiana: si apre la VI edizione

 

 

"Stupore, una parola che sta all'origine dell'epopea dell'Occidente - ha spiegato il sottosegretario all'Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale Mauro Piazza - Lo stupore è all'origine della filosofia; così lo definiva il filosofo Emanuele Severino: l'angosciante meraviglia che porta alla conoscenza".

Come ha spiegato Mario Romano Negri, il presidente di Treccani Cultura, il festival della lingua italiana è nato proprio qui a Lecco, "città titolare dell'eredità materiale e immateriale di Manzoni".

"Lecco ha una forte eredità manzoniana - ha ribadito il vicesindaco e assessore alla Cultura Simona Piazza - Dove, se non qui, poteva iniziare questo festival? Stupore significa vedere che dopo anni in tanti collaborano per la riuscita di questo evento, per questo ringrazio tutti gli sponsor, i sostenitori e le autorità. Quella di quest'anno è un'edizione importante, che ha visto il tutto esaurito nei laboratori per le scuole".

 

Mario Romano Negri e Simona Piazza

 

"Grazie a chi si impegna per arricchire l'esperienza culturale dei cittadini - ha sottolineato il prefetto di Lecco Sergio Pomponio - Riuscire a reimpostare questo rapporto tra cultura e territorio è una cosa molto apprezzabile.
Il tema che avete scelto è particolarmente intrigante: senza meraviglia non c’è conoscenza. Se noi non fossimo capaci di stupirci e meravigliarci di ciò che accade quotidianamente nel nostro paese probabilmente non riusciremmo a capire bene ciò che ci circonda e non daremmo un contributo per il progresso collettivo".

 

Il prefetto Sergio Pomponio
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