Alcazar al Festival Teatro Città di Merate
Domenica pomeriggio in Auditorium il secondo spettacolo in gara alla rassegna organizzata da Ronzinante. In scena la compagnia La Moscheta
Al Festival nazionale di Teatro Citta di Merate domenica prossima va in scena Alcazar. Seconda delle quattro opere in gara in questa seconda edizione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Ronzinante, la commedia è ispirata al diktat del mondo dello spettacolo, the show must go on, ma anche la vita deve continuare.
Alcazar in scena con La Moscheta
Alle 17, all’auditorium di piazza Eroi, sarà il turno di andare in scena per la compagnia La Moscheta di Colognola ai Colli, località in provincia di Verona. Presenterà «Alcazar – Il Rifugio», una commedia amara di Giovanni Clementi, brillante e originale, divertente e insieme seria. Il suo pregio del resto è di unire due generi assai diversi, il dramma e la commedia, in perfetto equilibrio tra loro.
Sotto le bombe a Verona
La storia è ambientata in un rifugio antiaereo di Verona durante la Seconda Guerra Mondiale. E’ qui che un impresario teatrale cerca di mettere insieme un gruppo di attori e ballerini per continuare a lavorare e a vivere. Tra un bombardamento e l’altro, la scalcinata compagnia di varietà è costretta a preparare il nuovo spettacolo. Protagonisti due ballerine di terza fila, non già di primo pelo e in perenne conflitto fra loro, un improvvisato impresario e sua figlia, un ballerino gay, un operaio che si cimenta ballerino per l'occasione e un attore con la “A” maiuscola, affamato ma pur ricco di charme. Dove, se non all'Alcazar, luogo in cui si esibivano i più celebri attori dell'epoca, vorrebbe portare lo spettacolo una simile compagnia? Ma Alcazar in spagnolo vuol dire fortezza, ed ecco quindi che all'orizzonte si staglia il vero rifugio, la vera fortezza dei debuttanti: la speranza di tornare a vivere alla fine della guerra. Il rifugio delle loro anime. La resistenza al destino.
Dal romano al veneto
«Rispecchia l'intenzione dell'autore di soddisfare il bisogno di aderire a un linguaggio umano. Umano perché popolare. Frasi e termini che, nella loro semplicità, possiedono la forza intrinseca di un approccio alla vita, nonostante tutto, sereno e autoironico» sottolinea il regista Daniele Marchesini. Il testo, originariamente scritto in dialetto romano, è stato tradotto e adattato al veneto dalla compagnia veronese. Il sipario si alzerà alle 17.
Biglietto 10 euro, ridotto Under 20 e Soci Pro Loco 7 euro.
Informazioni e prenotazioni Tel. 335/5254536 (anche SMS e WhatsApp) – www.ronzinante.org