Per non dimenticare

La toccante testimonianza del pompiere eroe delle Torri Gemelle a Valmadrera

"Abbiamo perso 343 Vigili del fuoco a causa dell’11 settembre. Eravamo devastati, sembrava di stare in una città fantasma ed era un unico enorme cimitero"

La toccante testimonianza del pompiere eroe delle Torri Gemelle a Valmadrera
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Gli occhi lucidi, la voce interrotta dall’emozione e la fermezza con cui dichiara «ogni anno ricordiamo chi ha perso la vita perché è fondamentale trasmettere il messaggio anche alle nuove generazioni». Gary Iorio, 65 anni, è un Vigile del fuoco italo-americano del New York City Fire Department. Da un paio di anni è in pensione, ma non perde l’occasione per tornare nel suo comando e raccontare quanto vissuto quel tragico giorno in cui le Torri Gemelle crollarono davanti ai suoi occhi. Abbiamo incontrato Iorio sabato 15 aprile 2023, nella sede del distaccamento dei pompieri di Valmadrera, alla presenza dei volontari che l’hanno accolto come parte di una grande famiglia e del comandante provinciale Alessandro Granata, del sindaco Antonio Rusconi e del vicesindaco Raffaella Brioni.

La toccante testimonianza del pompiere eroe delle Torri Gemelle a Valmadrera

Insieme a Iorio c’era Paride Maccarinelli, Vigile del fuoco di Brescia. «Ci siamo conosciuti dopo l’11 settembre - racconta Iorio - e da lì Paride torna a trovarmi ogni anno, ma mi ha anche fatto conoscere le mie origini a Salerno. E’ nata una grande amicizia e grazie a lui ho girato l’Italia portando la mia esperienza in diversi comandi».

Iorio si riferisce a quanto accaduto 22 anni fa a New York con due sole parole: «September eleven» (undici settembre): un modo per farci capire che quella data ha segnato un prima e un dopo nella storia americana e non solo, lasciando una ferita incancellabile.

«Abbiamo perso 343 Vigili del fuoco a causa dell’11 settembre - ci spiega - Eravamo devastati, sembrava di stare in una città fantasma ed era un unico enorme cimitero. Era qualcosa di così incredibile, non potevamo credere che stesse accadendo realmente. Io quel giorno ero di turno ma il comando si trovava lontano dalle Torri Gemelle (era infatti a capo della sezione Ladder 20 di Little Italy, ndr). Appena arrivato sul posto, gli edifici sono crollati davanti ai nostri occhi e abbiamo visto le persone morte o che stavano morendo. La nostra sezione ha perso alcuni uomini mentre prestavano soccorso».

L’attentato ha lasciato, come detto, una cicatrice difficile da nascondere. Lo si evince dal racconto di Gary, non solo di quello che accadde quel tragico giorno. «Dopo l’11 settembre siamo andati in “recovery” per un anno, ci sono stati tanti funerali dei nostri colleghi e quindi avevamo molto  lavoro da fare, nonostante il dolore per la perdita. Avevamo bisogno di volontari che ci aiutassero a gestire i funerali, talmente tante furono le vittime. Molti Vigili del fuoco morirono anche a causa dei fumi tossici,  sviluppando tumori anni dopo».


Come detto, un paio di anni fa Iorio ha raggiunto la pensione ma resta sempre in lui lo spirito di cooperazione e il senso di comunità che lega i Vigili del fuoco in tutto il mondo. «Sin da quando ero bambino ho respirato l’aria delle caserme, dal momento che anche mio padre era un Vigile del fuoco - dice - Dapprima ero entrato in Polizia, ma poi ho capito che avrei voluto dedicarmi a questo. Per ben 35 anni ho fatto il Vigile del fuoco. Ora vivo in una casa poco fuori il centro di New York, a Long Island. Lì ci sono fattorie e vigneti, pesco e sono tranquillo.

 

Però ci tengo a tornare ogni anno, in occasione dell’11 settembre, nella sezione che ho guidato per anni. Bisogna fare capire anche alle nuove generazioni quanto accaduto, per fare tesoro del sacrificio di tante persone e ricordarle al meglio».

 

Tania Gandola

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