Omicidio di Temù: il "trio criminale" nomina un terzo avvocato
La prossima udienza, che coinvolge anche il calolziese Mirto Ziliani, è in programma per giovedì 30 marzo
Omicidio di Temù, sul terribile caso, che vede tra gli imputati anche il calolziese Mirto Milani, vi sono novità.
Omicidio di Temù
Il "trio criminale", come è stato ribattezzato il gruppo formato da due delle tre figlie della vittima Laura Ziliani, Silvia e Paola Zani, e dal calolziese Mirto Milani e accusato dell'omicidio e occultamento di cadavere della donna, in vista della prossima udienza in programma giovedì 30 marzo 2023, proseguirà il proprio percorso legale su strade diverse. Nell'udienza del 30 marzo prossimo, a parlare saranno proprio i tre ed è recente la nomina di un terzo avvocato. Cosa significa? Con tutta probabilità ognuno dei tre soggetti (rei confessi) presenterà una propria versione dei fatti.
Il ritrovamento del cadavere è stata una fatalità
Come ricordano i colleghi di primabrescia.it, le ragazze hanno confessato di aver ucciso la madre e di averne successivamente occultato il corpo nella notte tra il 7 e l'8 maggio 2021. Hanno poi dichiarato che il ritrovamento del cadavere è stato frutto di una pura fatalità. Il crollo del trio avvenne a otto mesi di detenzione. Ciò dopo aver scoperto che un compagno di cella di Milani avrebbe raccontato agli inquirenti quanto Milani aveva a lui confessato dietro le sbarre.
Il movente
Secondo quanto riportato dalle figlie ciò che le avrebbe spinte a compiere il terribile gesto non sarebbe legato a motivazioni di carattere economico legate all'eredità come da sempre sostenuto. Le figlie hanno confessato di aver avuto paura della madre. La donna, secondo quanto da loro riferito, avrebbe più volte tentato di ucciderle. Secondo il loro punto di vista la madre si sarebbe sentita bloccata dalla presenza di tre figlie delle quali una disabile. Per questo motivo hanno spiegato di aver iniziato a pensare di liberarsi della donna già a partire dall'estate 2020.
Lo strangolamento
Il racconto prosegue con le figlie che raccontano come, di fatto, avrebbero ucciso la donna. Le hanno fatto mangiare i muffin contenenti benzodiazepine poi, così raccontano, sono entrate nella camera da letto della donna cercando di strangolarla e poi è intervenuto Milani. Il corpo lo hanno poi caricato nel baule dell'auto per occultarlo. Nessuno di loro credeva che sarebbero stati scoperti.