Calolziocorte

Nomadi al lavello: "sono come le nuvole"

"Ci risiamo: vanno, vengono e sovente si fermano"

Nomadi al lavello: "sono come le nuvole"
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“Ci risiamo, nomadi al lavello” e ancora “Sentivamo la loro mancanza. Sono come le nuvole: vanno, vengono e sovente si fermano”. Sono solo alcuni dei commenti rimbalzati sui social calolziesi al diffondersi durante il weekend scorso, nelle giornate dell’11 e 12 febbraio, della notizia del ritorno delle carovane nomadi all’interno del parcheggio del Lavello.

Nomadi al lavello: rabbia e fastidio tra i cittadini

Una notizia che, visti i precedenti, non avrebbe destato particolare stupore se non fosse che, poco più di un mese fa, l’Amministrazione comunale aveva provveduto ad installare sui varchi di accesso agli stalli le tanto attese barriere metalliche che avrebbero dovuto limitare in altezza l’accesso al parcheggio e, come diretta conseguenza, impedirne l’utilizzo da parte delle roulotte dei nomadi.

Comprensibile la rabbia, e il fastidio, che in breve tempo si sono diffusi tra i cittadini, stanchi di vedere il parcheggio trasformarsi in una sorta di area pic-nic completa di barbecue, panni stesi e lavanderia a cielo aperto.

A permettere l’ennesimo accesso non autorizzato delle carovane, una semplice dimenticanza: una delle tre barriere installate, quella apribile per garantire l’accesso dei mercatali, è stata dimenticata aperta (o meglio non ancora fornita di lucchetto) facilitando l’arrivo, e il successivo “accampamento abusivo” in due occasioni, nel giro di pochi giorni, delle ormai conosciute cinque roulotte.

Intervenuti gli agenti della Polizia Locale

Anche in questa occasione sono prontamente intervenuti gli agenti della Polizia Locale che, agli ordini del Sindaco Marco Ghezzi e del comandante Andrea Gavazzi hanno notificato l’ennesima ordinanza di sgombero per motivi di “igiene e sanità pubblica” con la carovana che ha lasciato il parcheggio nei tempi consentiti dalla legge.

Sconcertato ma ottimista il primo cittadino che ha voluto rassicurare i cittadini sull’accaduto: «Sinceramente non avevamo previsto un possibile ritorno dei nomadi in questa stagione poiché “tradizionalmente” arrivavano sempre quando fa più caldo. Adesso, però, abbiamo già dato disposizioni per acquistare i lucchetti necessari a chiudere la sbarra e per la loro installazione. In questo modo, quindi, non sarà più possibile entrare nel parcheggio».

Le minoranza criticano la soluzione del sindaco: per un problema risolto, se ne crea un altro

Per un problema risolto, però, ce ne è un altro che si andrà a creare con la gestione allargata delle chiavi per accedere all’area che, già a partire dalla mattinata di oggi 14 febbraio, sono state messe a disposizione di chi, per il mercato settimanale del martedì, ha la necessità di stazionare nel parcheggio: “Le chiavi - ha spiegato l’assessore alla Pubblica sicurezza e al Commercio Luca Caremi - sono già state consegnate a tutti gli ambulanti che espongono nel parcheggio. Una copia è stata consegnata anche alla Polizia Locale, alle forze dell’Ordine, e all’assessore Dario Gandolfi che spesso, con me, si trova ad andare a chiudere personalmente anche l’altra sbarra di accesso al lungofiume”.

Non sono mancate però le critiche delle minoranze che, senza troppi giri di parole, hanno preso la palla al balzo per contestare le scelte dell’Amministrazione comunale: “Rido per non piangere - commenta Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio, al riguardo - Senza entrare nel merito dell’essere d’accordo o meno con i provvedimenti presi da questa Amministrazione, si è fatto un investimento per tutelare quella zona dagli accampamenti non autorizzati e si è caduti sull’acquisto di alcuni semplici lucchetti. A cosa serve tutto ciò che è stato fatto? A nostro parere si tratta di incapacità organizzativa, sarebbe meglio chiedere scusa ai calolziesi”.

A rincarare la dose è stata anche l’altra forza di minoranza, Cittadini Uniti, con il consigliere Paolo Cola: «Immaginavo sarebbe andata così. È evidente che se non si chiude con i lucchetti e non c’è chi apre e chiude alle 6 del martedì mattina, quando arrivano gli ambulanti, abbiamo solamente buttato via dei soldi. Ad oggi è una sconfitta».

“La speranza - conclude Caremi - è riposta nella collaborazione di tutti. La soluzione ottimale è che gli ambulanti, una volta usciti dal parcheggio ,chiudano alle loro spalle anche la sbarra in modo da non consentire più episodi di questo genere. Vedremo come andrà nelle prossime settimane e, nel caso, studieremo un’alternativa”.

Luca De Cani

 

 

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