Elezioni regionali, Galimberti (M5S): "Lo scaricabarile dei leghisti su RFI è un ritornello che ha stancato"
"Terzi e Fontana non hanno esercitato il loro ruolo di controllo del servizio ferroviario regionale affidato a Trenord"
Di Giovanni Galimberti - Movimento 5 Stelle - candidato al consiglio regionale per la provincia di Lecco
Martedì mattina il leader Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha iniziato la sua seconda giornata elettorale in Lombardia con un viaggio in treno da Vigevano alle 7:35 verso Milano Porta Genova insieme ai pendolari della tratta: "Ho viaggiato con i pendolari per ascoltare la loro voce - ha detto - e toccare con mano la loro quotidianità. Mi hanno raccontato di ritardi, viaggi in piedi e dei disagi che vivono durante tutto l'anno. Abbiamo molte proposte per cambiare radicalmente la quotidianità di chi da anni sui trasporti aspetta un cambiamento, per voltare pagina e alzare l'asticella della propria qualità di vita".
Durante la giornata non si è fatta attendere la scontata replica del ministro dei Trasporti Salvini: "Il problema è la rete statale di RFI, non i treni". Il Ministro fa il megafono del ritornello che l’assessore regionale Terzi e il presidente Fontana cantano dall’inizio del loro mandato: “è colpa dei binari dello stato centrale”, un ritornello divenuto ormai una vera e propria lagna, che ha stancato i viaggiatori lombardi. I leghisti, come loro abitudine, accusano RFI senza citare le fonti e senza disaggregare i dati relativi non solo a cancellazioni e ritardi, ma anche agli investimenti che a loro parere sarebbero mancanti, il tutto per scaricare su altri le proprie gravi responsabilità.
La verità è un’altra, Terzi e Fontana non hanno esercitato il loro ruolo di controllo del servizio ferroviario regionale affidato a Trenord; la Regione -nonostante sia committente del servizio- ha lasciato agire l’azienda in autonomia, con buona pace del servizio. Fontana, Terzi e Salvini affermano il falso quando dicono che il servizio ferroviario è scadente solo a causa dei binari di RFI; se è vero che l’infrastruttura ferroviaria statale ha deficit che spesso causano disagi, è anche vero che Trenord ha ridotto il numero di corse, mette in servizio treni che spesso si guastano -anche quelli nuovi!- e a composizione ridotta, inoltre capita che le corse vengano cancellate per l’indisponibilità del personale.
La realtà e i dati dimostrano ben altro.
Di seguito solo alcuni fatti che dimostrano che il servizio ferroviario è più che scadente a causa della stessa Trenord. Trenord ha deciso di cancellare numerosissime corse serali, senza che Terzi e Fontana battessero ciglio… come se i binari di RFI fossero saturi dopo le 22:00: dove hanno tolto i treni, prima ci stavano e quindi è colpa loro non dell'infrastruttura. Trenord ha cancellato il servizio sulla linea Seregno-Carnate, che è chiusa dal dicembre 2018, dopo settimane di cancellazioni, disservizi e bus sostitutivi che hanno allontanato i viaggiatori, così da arrivare alla chiusura del servizio… e non è colpa dei binari di RFI. Sarebbero in grado di fare lo stesso sulla nostra Como-Lecco se non ci fosse una comitato pendolari che da anni tiene alta l’attenzione di cittadini e amministratori locali e se non ci fosse stato il consigliere Erba del Movimento 5 Stelle a portare in consiglio regionale le loro istanze; su questa linea al mattino fra le 08:30 e le 12:30 c’è un buco di 4 ore senza treni, il servizio è inesistente la domenica e i festivi,… non certo per colpa di RFI. Se a Salvini e alla lega interessano tanti i binari, come mai Fontana e Terzi non hanno inserito l’elettrificazione della Como-Lecco fra le opere da realizzare per le Olimpiadi invernali del 2026? Fortunatamente ci ha pensato il Governo Conte 2 con il PNRR a stanziare i fondi per l’elettrificazione della nostra linea, che porterà benefici ai cittadini delle province di Como e Lecco, a meno che i leghisti riescano anche nell’impresa di perdere il treno del PNRR e mandare all’aria l’elettrificazione. Ricordo a Salvini e ai leghisti che per lo sviluppo infrastrutturale la pratica amministrativa è al Ministero che lui ora dirige, ma la competenza è concorrente e le Regioni la esercitano intrattenendo relazioni istituzionali con il Ministero. Se negli ultimi 30 anni la Lombardia è rimasta al palo è anche perché è stata guidata da soggetti che della rete ferroviaria se ne sono fregati. La verità è che a Fontana, a Terzi e a Salvini va bene che il servizio ferroviario venga ridotto e costi di meno, così si possono reperire più fondi per coprire i buchi finanziari dei vari capolavori stradali a marchio leghista come Pedemontana, BreBeMi e TEEM. In consiglio regionale mi impegnerò insieme al Movimento 5 Stelle e a Majorino per dare ai lombardi un servizio ferroviario efficiente, affidabile, cadenzato; muoversi con Trenord è un’impresa, lo sanno bene gli studenti, i lavoratori pendolari e i turisti: cancellazioni, ritardi, riduzione delle corse; serve rilanciare Trenord e ascoltare richieste e suggerimenti dei comitati pendolari, sempre umiliati dall’atteggiamento di Regione Lombardia. Da anni, prima come studente e successivamente per lavoro, utilizzo i treni per muovermi anche al di fuori della Regione, e conosco non solo i punti deboli ma anche le potenzialità del trasporto ferroviario Lombardo; il mio impegno decennale nel Comitato Pendolari Como-Lecco mi ha permesso di conoscere approfonditamente il sistema ferroviario e le gravi lacune del servizio, sulle quali sarò in grado di incidere efficacemente.
Servizi e infrastrutture basati su esigenze reali
Serve realizzare un Piano regionale della mobilità, basato sui flussi di traffico e degli spostamenti grazie ai big data e in collaborazione con il mondo universitario; con questo approccio è possibile arrivare ad un elevato livello di dettaglio e modellizzare diversi scenari, per comprendere le ricadute delle possibili scelte organizzative e infrastrutturali. Questo è il modo più accurato per individuare le migliori strategie in termini di mobilità e definire quali infrastrutture implementare, realizzando valutazioni di impatto e sostenibilità economico finanziaria ed ambientale affinché le decisioni sulla programmazione di grandi infrastrutture e interconnessioni sia oculata e si riveli poi efficace in fase attuativa a fronte della necessità non più rinviabile di connettere i territori in modo molto più efficace. Questa è la modalità corretta per identificare gli interventi da mettere in atto dal punto di vista del servizio pubblico, ferroviario, su gomma e anche lacustre, oltre agli interventi di potenziamento delle infrastrutture e realizzazione di nuove opere. Il nostro territorio non può più permettersi di veder spuntare bretelline e tangenzialine qua e là che non risolvono problemi ma al massimo li spostano o peggio servono solo a chi vuole speculare sul poco verde rimasto, interventi di questo tipo spesso sono solamente contentini elettorali in favore degli enti locali allineati alla maggioranza di turno; serve invece concentrare le risorse e le energie verso infrastrutture finanziariamente sostenibili e concretamente migliorative per la quotidianità dei cittadini lombardi. L’obiettivo è privilegiare, per quanto attiene agli assi stradali, gli investimenti nella riqualificazione dell’esistente, nonché dei ponti e dei viadotti, anche al fine di investire e garantire la sicurezza stradale. La Lombardia registra uno squilibrio territoriale di infrastrutture stradali, molte delle quali realizzate negli anni seguendo soprattutto logiche di interessi economici e sfruttamento di suolo, come accaduto per la BreBeMi o la TEEM. Prendiamo esempio dal vicino Canton Ticino che dal punto di vista del territorio è identico alla provincia di Lecco: trasporto pubblico ferroviario, servizio capillare di bus e anche mobilità lacustre; meno traffico privato sulle strade significa anche più efficienza nei trasporti per le industrie e il commercio.
Sicurezza sui treni e nelle stazioni.
Sarà indispensabile porre nella Conferenza Stato-Regioni la questione della sicurezza sui treni regionali, la cronache descrivono una situazione grave, serve uno stanziamento straordinario di risorse e strumentazioni per la Polizia Ferroviaria che è preposta a garantire la sicurezza sui treni; bisogna quindi promuovere la condivisione di un protocollo tra gestori delle infrastrutture e del servizio ferroviario e le forze dell’ordine per garantire un adeguato livello di sicurezza sui treni e nelle stazioni. Serve attivare un Piano di Prevenzione a Terra nelle stazioni del servizio ferroviario regionale con controlli effettuati in prossimità degli accessi ai binari, l’installazione di telecamere, di impianti antintrusione e l’introduzione di dispositivi di allarme. Attivare un adeguato Piano di Vigilanza a Bordo Treno con Polfer e guardie giurate, in particolare sui treni notturni e nelle fasce orarie a scarsa frequentazione. Infine bisogna valorizzare le stazioni ferroviarie, valorizzandone non solo le potenzialità trasportistiche come nodi di interscambio modale, ma riconsiderandone le funzioni nel tessuto urbano come luogo d’incontro, di scambio e di relazione per tutti i cittadini, migliorando l’integrazione con la città, incrementandone la fruibilità e l’accessibilità, in particolare eliminando le barriere architettoniche.
Giovanni Galimberti - Movimento 5 Stelle - candidato al consiglio regionale per la provincia di Lecco