Capolavoro per Lecco

Sara, giovane ipovedente, che fa davvero vedere l'arte attraverso le sue mani

Diciassette anni, di Civate, studentessa della quarta classe all’indirizzo linguistico dell’istituto «Bachelet» è l'eccezionale guida di Opere Sante

Sara, giovane ipovedente, che fa davvero vedere l'arte attraverso le sue mani
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Sara, giovane ipovedente, che fa davvero vedere l'arte attraverso le sue mani. Vi è un unico modo per avvicinarsi al segreto della grazia e del misticismo del Beato Angelico: farsi guidare dalla sua luce e comprendere dai passaggi chiaroscurali la bellezza dei colori e l’umiltà del tratto pittorico, che nell’artista dominicano è un vero e proprio atto di fede e di devozione. Vi sono poi più strade per inseguire la luce: lo studio e l’approfondimento sui testi; l’analisi della tecnica del Beato Angelico; la visita e un’ideale immersione, in forma guidata o personale, nelle opere. Ma a volte tutto questo non è abbastanza, perché non è sufficiente vedere meramente la luce, occorre sentirla dentro di sé, occorre percepire con mano i giochi delle proiezioni dello splendore e delle ombre.

Sara, giovane ipovedente, che fa davvero vedere l'arte attraverso le sue mani

Un’esperienza sensoriale che è possibile vivere al Capolavoro per Lecco 2022 «Opere Sante», allestito a Palazzo delle Paure, dove è stato studiato un percorso inclusivo per persone non/ipovedenti, realizzato con l’installazione di bassorilievi che riproducono alcuni particolari delle opere esposte. In realtà, è un percorso che chiunque può fare per arrivare alla visione e al senso ultimo e profondo delle predelle del Polittico Guidalotti che raccontano la vita di San Nicolò. Ma occorre avere accanto a sé qualcuno che straordinariamente ti insegni a vedere per davvero. Qualcuno come Sara Crippa.


Diciassette anni, di Civate, studentessa della quarta classe all’indirizzo linguistico dell’istituto «Bachelet» di Oggiono, appassionata di storia dell’arte, capace di conquistarti con la sua dialettica e di coinvolgerti con il suo entusiasmo, ipovedente. Eppure, solo osservando come si muovono le mani di Sara sulle formelle tattili il visitatore riesce a cogliere tutti quei dettagli di forme, di spazi, di sfumature dei colori, che la sua capacità visiva forse non è stata in grado di notare. Si può arrivare anche al punto di chiudere gli occhi, di poggiare le propria dita sugli spessori e sulle depressioni del bassorilievo per capire la differenza tra un colore chiaro e uno scuro, mentre la voce di Sara ti guida nel distinguere il vuoto e il pieno, l’interno e l’esterno degli elementi architettonici.

L’equilibrio della luce

«Ci sono formelle con evidenziate solo le architetture - spiega Sara - perché una tappa del percorso alla scoperta del Beato Angelico è il focalizzarsi sull’uso che lui faceva della prospettiva». Viene d’istinto recuperare dai ricordi liceali i concetti di prospettiva, di profondità dello spazio, concetti fino a quel momento assodati per compresi, ma che attraverso il linguaggio tattile ci si ritrova a dover riconsiderare perché ci si accorge che «con il tattile – è la nota di Sara - si riesce a risalire all’equilibrio della luce reso dal Beato Angelico».

Il Laboratorio di prototipazione virtuale e realtà aumentata del Polo territoriale di Lecco

Il che, detto così, sembra una cosa immediata, ma è il risultato del lavoro del Laboratorio di prototipazione virtuale e realtà aumentata del Polo territoriale di Lecco, guidato da Mario Covarrubias, che combinando le potenzialità della ricerca e della tecnologia ha messo a punto uno strumento innovativo e sperimentale di esperienza immersiva di visita alla mostra.

Sara Crippa con la professoressa Susanna De Maron

Susanna De Maron, insegnante, entra nello specifico della creazione dei bassorilievi spiegando che da un’immagine semplificata dell’opera si ottiene un algoritmo, dal quale si genera un modello tridimensionale; i dati vengono quindi trasmessi alla stampante 3D a polvere o alla fresa a controllo numerico, ed ecco le formelle tattili. Una persona con disabilità visiva ha difficoltà quando le viene spiegato che la valorizzazione della grazia avviene attraverso la valorizzazione della luce. L’installazione delle formelle tattili aiuta invece a «guardare le opere in tutti i modi: l’arte deve essere data a tutti - è l’esortazione di Sara - Dovrebbe essere un mondo senza barriere accessibile a tutti, perché tramite strumenti innovativi, come anche il metodo DescriVedendo, è un mondo da scoprire per tutti».

Il messaggio di inclusione umana e sociale del Capolavoro per Lecco 2023

La visita guidata con Sara termina nel cuore del percorso espositivo, dove la visione mistica dell’opera del Beato Angelico si materializza davanti agli occhi, e tutti i più minuti particolari appresi col tatto assumono pienezza di significato. Viene istintivo allora guardare Sara, tornare ad ammirare  Beato Angelico e riflettere sul messaggio di inclusione umana e sociale del Capolavoro per Lecco 2022.

Elena Ornaghi

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