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Torna al Cenacolo "Lecco Lirica": domani appuntamento con Turandot

Alle 21 A dirigere l’orchestra “Antonio Vivaldi”, i cantanti, il Coro dell’Opera di Parma e il Coro  di Voci Bianche della Corale di San Pietro al Monte di Civate, sarà il Maestro Lorenzo Passerini

Torna al Cenacolo "Lecco Lirica": domani appuntamento con Turandot
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Al Cenacolo Francescano di Lecco torna la grande musica  lirica: domani, sabato 28 gennaio 2023 va in scena la Turandot. Un appuntamento atteso da anni, ovvero da quando l'opera, in calendario al teatro dei Frati, era stata annullata a causa del Covid. 

Torna al cenacolo "Lecco Lirica": grande appuntamento con Turandot

"Grande era stato il rammarico da parte del pubblico e degli organizzatori - spiegano dal Cenacolo -  molti affezionati alla lirica ci avevano chiesto, suggerito di riprendere una volta che i teatri fossero tornati frequentabili. Le norme che avevano garantito una riapertura avevano ridotto di due terzi la capienza del Cenacolo e a malincuore abbiamo riposto nel cassetto l’opera pucciniana. Quest’anno però quasi tutto è tornato nella normalità e abbiamo perciò deciso di riproporre quella rassegna che per 11 anni avevo goduto di un notevole successo di pubblico. Ora siamo pronti: sabato 28 gennaio alle 21 potremo assistere ad uno dei capolavori di Giacomo Puccini, Turandot"

A dirigere l’orchestra “Antonio Vivaldi”, i cantanti, il Coro dell’Opera di Parma e il Coro  di Voci Bianche della Corale di San Pietro al Monte di Civate, sarà il Maestro Lorenzo Passerini, ormai un affermato direttore anche di orchestre internazionali in sale celebri come la Sydney Opera House, la Tchaikovsky Hall di Mosca, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Real di Madrid, il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro Perez Galdoz di Las Palmas. 

 

 

La rassegna continuerà con altri due appuntamenti, la domenica  12 febbraio alle ore 18 andrà in scena “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, mentre il terzo spettacolo, sabato 11 marzo ore 15.30 sarà una famosa operetta, “Il paese dei Campanelli”  di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, operetta andata in scena la prima volta 100 anni fa nel 1923.

I biglietti dei singoli spettacoli sono in vendita presso la biglietteria del teatro nei giorni di apertura oppure online sul sito www.teatrocenacolofrancescano.it

 

L’allestimento

Opera in 3 atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.

Turandot è la crudele e sanguinaria principessa che uccide i pretendenti incapaci di risolvere i suoi enigmi.

Puccini si confronta con personaggi freddi e cinici, lontanissimi dalla sua poetica: dipinge una Cina imperiale sontuosa e sfavillante con il gelo crudele della principessa destinato a sciogliersi a contatto con il fuoco eroico di Calaf e contrapposto all’amore generoso, intimo e delicato della schiava Liù. Quest’ultimo personaggio, che non esiste nella fiaba classica originale di Carlo Gozzi, è concepito da Puccini appositamente per umanizzare il dramma. La morte di Liù, che si sacrifica per amore del principe, secondo Puccini doveva provocare lo scioglimento del cuore di Turandot cancellando il suo odio ancestrale per la parte maschile dell’umanità. Puccini però indugiò davanti al duetto finale fin che, il 29 novembre 1924, in una clinica di Bruxelles, la morte gli fermò la mano e l’opera rimase incompiuta.

La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, rivolgendosi al pubblico, secondo alcune testimonianze, con queste parole: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.»
Le sere seguenti, l’opera fu messa in scena con il finale rivisto da Alfano sugli appunti dell’autore, ma fu diretta da Ettore Panizza. Arturo Toscanini non diresse mai più l’opera.
L’incompiutezza dell’opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C’è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità, o piuttosto l’intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.

 Ecco il cast dell’opera Turandot

TURANDOT: Aurora Tirotta
ALTOUM: Livio Scarpellini
CALAF: Danilo Formaggia
LIU: Anna Delfino
TIMUR: Paolo Battaglia
PING: Allan Rizzetti
PONG: Livio Scarpellini
PANG: Imanol Laura
UN MANDARINO: Marco Gazzini
IL PRINCIPE DI PERSIA: Imanol Laura

 

DIRETTORE: Lorenzo Passerini
ASSISTENTE ALLA DIREZIONE: Ernesto Colombo
DIREZIONE DI PRODUZIONE: Aldo Spreafico e Mauro Mosca

ORCHESTRA ANTONIO VIVALDI & QUINTETTO SPIRABILIA

CORO: CORO DELL’OPERA  DI PARMA

CORO DI VOCI BIANCHE DELLA CORALE S.PIETRO AL MONTE DI CIVATE
DIRETTORE DEL CORO: Ramona Acquistapace

REGIA: Elena D’Angelo
SCENE E COSTUMI: Grandi Spettacoli
COREOGRAFIE: Cristina Romano – Balletto Arte Danza Lecco

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