La mostra sull'archivio Marenzi diventa un catalogo
Si chiama "Controluce" il volume che raccoglie le immagini dell'esposizione sulla Calolzio del '900.
“Ci vediamo da Marenzi”. Per i calolziesi nati fino agli anni Ottanta, queste indicazioni di luogo erano un punto fermo e oggi, tutte queste informazioni, sono pronte a rivivere attraverso le immagini scattate nei decenni da due generazioni di fotografi calolziesi, i Marenzi per l’appunto.
Presentato il catalogo "Controluce"
È stato presentato nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 28 dicembre 2022, dall’Amministrazione comunale di Calolziocorte il Catalogo ufficiale di “Controluce”, la mostra che nel mese di novembre ha riportato letteralmente alla luce le migliaia di stampe, lastre e negativi custoditi con cura e dedizione all’interno dello storico Archivio Marenzi. Nel volume, distribuito alla comunità, sono state inserite tutte le fotografie che hanno composto la prima (di una lunga serie) di esposizioni, è stato realizzato dal Comune di Calolziocorte con il prezioso contributo della Provincia di Lecco e della Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello.
Un lungo lavoro di catalogazione dell'archivio Marenzi
Il volume è frutto di un lungo lavoro di catalogazione e stesura effettuato dalla Biblioteca e dell'Ecomuseo Val San Martino nella persona di Fabio Bonaiti. Come dicevamo "Controluce" è stato presentato ieri nella splendida cornice storico-religiosa del Monastero del Lavello alla presenza di alcuni rappresentanti della famiglia Marenzi. “Questo libro – afferma l'assessore Cristina Valsecchi – è stato fortemente voluto e rappresenta solo l'inizio di una raccolta ben più ampia che restituirà alla comunità calolziese un patrimonio di inestimabile valore”.
Fabio Bonaiti
È toccato poi alla mente di questo progetto, il professor Fabio Bonaiti, entrare nei dettagli del volume che racchiude al suo interno ben 88 immagini, una vera e propria vetrina sulla Calolziocorte del ‘900. “Questo grande Archivio - commenta Bonaiti - può essere riassunto in 4 parole: erede, custode, specchio e riflesso. Il perché è presto spiegato: questo enorme tesoro è stato ereditato dalla famiglia Marenzi, che a sua volta se lo è tramandato di generazione in generazione, e oggi torna nelle mani della comunità che ne diventa a tutti gli effetti il custode. È a tutti gli effetti uno specchio perché la comunità si riflette in queste fotografie, si riconosce e ritrova la Calolzio degli anni 30 e 60”.
L'impegno della Biblioteca
Grande il lavoro svolto dallo staff della biblioteca e dalla dottoressa Elisabetta Gandolfi che, partendo da migliaia di scatti hanno dato vita a una vera e propria ricerca storica per identificare date, luoghi, soggetti e contesto storico di ciascuna istantanea. “Tutto - spiega la Gandolfi - si basa su un grande atto di fiducia della famiglia Marenzi che ha scelto di riporre nelle mani dell’Amministrazione comunale un bene raro e prezioso come questo archivio cedendo la loro memoria alla Comunità affinché la faccia propria”.
Gli obiettivi del progetto
Tre gli obiettivi del progetto “Controluce”: la conservazione del patrimonio, la sua valorizzazione e lo sviluppo di un forte senso di appartenenza, a detta della stessa Gandolfi già presente nella comunità calolziese. “Ancora per pochi anni - conclude la dottoressa - queste fotografie sono vive. Nei volti ritratti si possono ancora riconoscere persone, donne e uomini, ancora oggi tra noi. Ecco che questo catalogo diventa quindi una sorta di album di fotografie di famiglia che fissa la memoria e fa vedere cose che abbiamo visto anche a chi non le ha potute vedere”. Il lavoro dunque non è finito qui e, anche se ancora non è dato sapere quando avverrà il prossimo step, proseguirà nei prossimi mesi per trovare la giusta collocazione fisica ma anche digitale all’interno dell’Archivio Comunale per un tesoro di inestimabile valore storico.