Asst Lecco sede della Scuola di specializzazione di Medicina e Cure palliative
In cattedra il dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore del Difra (Dipartimento Fragilità) e della Rete Locale di Cure Palliative, una peculiarità tutta lecchese ora riconosciuta come paradigma per la formazione dei futuri medici.
L’Asst di Lecco, con i suoi presidi ospedalieri “Alessandro Manzoni” di Lecco e “San Leopoldo Mandic” di Merate, è diventata sede della cattedra e della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Professore straordinario è il dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, Direttore del Dipartimento Fragilità (Difra) e della Rete Locale di Cure Palliative dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale lecchese. A lui è affidata la direzione, responsabilità e gestione del progetto finalizzato all'integrazione delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca che si avvale del supporto offerto da Fondazione Floriani. La novità è stata presentata quest'oggi, lunedì 19 dicembre 2022, nell'aula magna dell'ospedale di Lecco.
Cure palliative: l'eccellenza pionieristica del Lecchese riconosciuta dal Ministero
"Non sono stellette che ci siamo dati da soli" la battuta del direttore generale di Asst Lecco Paolo Favini, a sottolineare il riconoscimento decretato del Ministero della Salute. La cattedra accademica realizza la legge 38/2010 suggellando un pionieristico percorso tutto lecchese. La considerevole attività svolta nell’ambito del Dipartimento della Fragilità e dello sviluppo nel corso degli anni, delle Reti Locali di Cure Palliative, della Terapia del dolore e dei Servizi di continuità clinica ed assistenziale a lungo termine sono una eccellenza capace di fare scuole. Quattro attualmente in Italia del scuole di specializzazione in Cure Palliative: al Gemelli di Roma con l'Università Cattolica del Sacro Cuore; a Bologna; all'Istituto dei Tumori di Milano con l'Università Bicocca e appunto negli ospedali lecchesi Manzoni e Mandic, sempre in tandem con l'ateneo milanese.
Ruolo accademico al Difra, modello all'avanguardia
Il dg Favini ha ringraziato l'Università degli Studi di Milano Bicocca e la Fondazione Floriani che hanno deciso di valorizzare la peculiarità lecchese del Difra, ma anche Regione Lombardia e l'ormai ex assessore al Welfare Letizia Moratti che si sono impegnati con Roma per attribuire un ruolo accademico a una realtà già operante. "La capacità di rispondere ai bisogni dei malati attraverso un approccio multiprofessionale, il forte investimento tecnologico e l’attenzione costante all’umanizzazione dei processi di cura fanno del Difra un modello all’avanguardia, capace di rispondere alla crescente domanda generata dalle transizioni epidemiologiche, demografiche e sociali in atto nei Paesi Occidentali. Le caratteristiche di eccellenza clinica, integrazione sistematica delle attività di cura e di ricerca, insieme alla capacità di innovare l’organizzazione ponendo malato e famigliari al centro del sistema di cure hanno portato il Dipartimento Fragilità guidato dal professor Scaccabarozzi ad essere punto di riferimento a livello regionale e nazionale anche nell’innovazione delle politiche e della normativa sanitaria e sociosanitaria".
Cure palliative: obiettivo "contaminare" tutta la medicina
L’introduzione della disciplina di Medicina e Cure Palliative nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e di altre professioni sanitarie, nelle Scuole di Specializzazione, nei Master Universitari e attraverso la nuova Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative risponde contemporaneamente a due esigenze. Da un lato contribuisce a colmare il vuoto formativo nella cultura scientifico-professionale di tutti i professionisti che, a diverso titolo, concorrono alla cura dei pazienti fragili, in condizioni di cronicità complessa e avanzata, ma anche dei loro familiari. Dall’altro lato pone le basi per lo sviluppo di servizi di cura nel contesto delle Reti Locali di Cure Palliative in ambiti attualmente privi di un’offerta pubblica strutturata di cure palliative, sia a livello ospedaliero che territoriale. A questo proposito il modello lecchese offre un paradigma di riferimento.
“È per me un grande onore oggi dare inizio a questo nuovo progetto accademico che porterà studenti specializzandi e si inserisce sulla concretezza di una delle più importanti reti di Cure Palliative della Lombardia che comprende anche, come ultima attività, un hospice intraospedaliero" ha aggiunto Favini. Quattro i posti nella nuova Scuola di specializzazione accasata nell'Asst di Lecco. Al momento nessuno è ancora occupato perché la novità deve essere fatta conoscere. Sono però già iniziate le lezioni che coinvolgono studenti dell'ultimo anno in altre specializzazioni, dalla geriatria alla pediatria.
Il professor Scaccabarozzi: "Cure palliative dovrebbero essere garantite tutti"
A questo proposito il professor Scaccabarozzi ha ribadito come “l’insegnamento della Medicina e Cure palliative si inserisce in un contesto di clinical governance in grado di pianificare anticipatamente le cure e l’assistenza nel rispetto della proporzionalità ed appropriatezza dei trattamenti". "Le buone pratiche cliniche e la letteratura scientifica, focalizzata sui malati cronici affetti al contempo da più patologie, i cosiddetti malati multimorbidi, documentano che una maggior diffusione dei servizi di Cure Palliative consente di migliorare la qualità di vita delle persone malate, riducendo la sofferenza legata ai sintomi, l’intensività inappropriata, la durata media dei ricoveri in ospedale e gli accessi impropri ai servizi di emergenza - ha spiegato il professore - L’attuale organizzazione dei servizi è invece orientata principalmente verso altre tipologie di malati: gli studi dimostrano che i malati con malattie cronico-degenerative in fase avanzata e altre fragilità hanno sistematicamente meno probabilità di accedere a queste cure rispetto alle persone con cancro avanzato. La corretta e precoce identificazione dei bisogni di cure palliative, la continuità delle stesse cure, la loro pianificazione anticipata e la presa in carico attraverso percorsi integrati e multidisciplinari dovrebbero invece essere garantite a a tutti, in una prospettiva di integrazione e complementarità alle terapie attive".
Laddove implementate secondo modelli efficaci ed efficienti, le Cure Palliative hanno dimostrato di apportare al sistema sanitario, nel suo complesso, miglioramenti in termini di sostenibilità. E' dimostrata una riduzione dei costi, non solo in termini di sofferenza inutile.
"Il progetto speciale, potendo contare sull’esperienza pluridecennale del DIFRA, ha l’ambizione di contaminare il sapere in ambito professionale ed accademico, produrre evidenza scientifica e rafforzare la presenza delle Cure Palliative nei contesti ospedalieri e territoriali, laddove queste sono già strutturate, ma al contempo di favorire una loro introduzione nelle realtà che, pur prendendosi cura dei malati fragili o preparando i professionisti della salute, oggi ne sono prive - ha aggiunto Scaccabarozzi - La forte sinergia con il sapere espresso dalla Geriatria, tanto in ambito accademico quanto in ambito assistenziale e di ricerca, rappresenta un valore aggiunto di questo progetto, prezioso per superare la visione classica e riduzionistica delle Cure Palliative, che tende ancora a considerarle come appropriate solo agli ultimi giorni di vita delle persone sofferenti.”
Francesca Floriani: "Questo progetto realizza la mission della nostra Fondazione"
“L’istituzione della cattedra in Medicina e Cure Palliative presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, con sede a Lecco, è un importante risultato per i cittadini, per i professionisti della salute e per tutte le realtà che, come Fondazione Floriani, si occupano con spirito filantropico dei malati inguaribili e delle loro famiglie" Così Francesca Floriani, presidente Fondazione Floriani che sostiene il progetto affidato al professor Gianlorenzo Scaccabarozzi. "Un progetto che ha l’ambizione di unire tre delle componenti che caratterizzano la mission di Fondazione Floriani: Assistenza, Formazione e Ricerca. La scelta di incardinare la cattedra presso l’ASST di Lecco, un territorio a cui siamo particolarmente legati, testimonia la grande fiducia riposta nelle attività del Dipartimento della Fragilità, tra i primi in Italia e in Europa ad aver intuito l’importanza di aprire le cure palliative anche al mondo dei malati non oncologici”.
Università Milano Bicocca: "Vogliamo investire e crescere nell'ambito delle cure palliative"
“Da diverso tempo il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca voleva investire e crescere anche nell'ambito delle Cure Palliative" ha detto Pietro Invernizzi, Direttore Dipartimento Medicina e Chirurgia Università degli Studi Milano-Bicocca. "È stato quindi immediato e semplice interagire con una realtà così consolidata e riconosciuta come quella di Lecco e con una fondazione sempre attenta come è la Fondazione Floriani. Ci attende, ora, un importante lavoro di inclusione e integrazione di queste tematiche nei nostri corsi prelaurea ed anche in ambiti ospedalieri e territoriali dove Bicocca è presente”.