Approvata in Regione la legge sulle politiche di welfare sociale. Straniero (PD): "Bene, ma serve di più"
"Nella vita di queste persone non devono esserci solo la cura e l’aspetto sanitario, ma la possibilità di vivere pienamente tutti i momenti della quotidianità"

Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità il progetto di legge sulle politiche di welfare sociale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione di tutte le persone con disabilità: un provvedimento che Raffaele Straniero, consigliere regionale del PD, ha voluto commentare.
“Una bella norma, che vuole realizzare un sogno, cioè permettere a questi cittadini di vivere una vita piena, ma servono interventi strutturali che siano adeguatamente finanziati e durino nel tempo, altrimenti rischia di rimanere sulla carta”.
Approvata in Regione la legge sulle politiche di welfare sociale. Straniero: "Bene, ma serve di più"
“Nella vita di queste persone non devono esserci solo la cura e l’aspetto sanitario, ma la possibilità di vivere pienamente tutti i momenti della quotidianità. E non riguarda solo coloro che oggi hanno una disabilità: chi non ha una fragilità nella sua vita? Chi non rischia di doverla affrontare prima o dopo, temporaneamente o definitivamente? È un tema che interessa tutti. E poiché una persona con fragilità è come tutte le altre, il sogno di ciascuno ha diritto di essere realizzato”, aggiunge Straniero.
Il consigliere Pd spiega meglio:
“Si chiede alla Regione un cambio culturale, di prospettiva: non sono più le persone che devono entrare nella giungla dei servizi e trovare quello che serve al caso loro, ma sono i servizi che vanno a offrirsi e si adattano a chi ne ha bisogno. È proprio un ribaltamento nella costruzione dei servizi alla persona regionali. La domanda è: sarà la Regione capace di dare le gambe a questa legge? Il rischio vero è che le risorse siano inadeguate, la sanità territoriale rimanga una chimera, i servizi diurni non vengano implementati…”.
Per questo il Pd ha chiesto, con un ordine del giorno approvato dall’Aula, uno sforzo in più:
“Pur sapendo quali difficoltà di bilancio hanno gli enti, dobbiamo rafforzare la norma finanziaria che è gracile, e dobbiamo assolutamente farla diventare strutturale. Così come il coinvolgimento del terzo settore e delle associazioni deve essere vero e totale. Serve un cambio di mentalità: le Asst devono saper coinvolgere i Comuni che, con i piani di zona, potranno sedersi al tavolo della coprogettazione. E ci deve essere l’accompagnamento del Governo nazionale. Se dovesse mancare anche solo uno di questi passaggi, avremmo solo approvato l’ennesima legge, ma fra due anni saremmo allo stesso punto”.