Il premio Manzoni alla carriera alla regista Liliana Cavani
Il riconoscimento alla famosa cineasta italiana sarà conferito il prossimo 12 novembre, nella serata organizzata alla Casa dell'Economia di Lecco.
Alla cineasta Liliana Cavani il Premio Manzoni alla carriera edizione 2022. Il conferimento dell'ambito riconoscimento, organizzato dall'associazione 50&Più Lecco, con la collaborazione del Comune di Lecco e del centro studi Manzoniani, oltre che di Assocultura Confcommercio, avverrà nella serata del 12 novembre, nell'auditorium della Casa dell'Economia. Main sponsor dell'evento è Acinque.
Liliana Cavani: 14esimo premio Manzoni alla Carriera
Eugenio Milani, presidente di 50&Più, ha ricordato il significato del Premio Manzoni alla carriera, istituito per la prima volta nel 2008. "E' attribuito a una importante e prestigiosa personalità che ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile". Lo scorso anno era stato assegnato a Claudio Magris, prima ancora a Umberto Eco (2008), Ermanno Olmi (2009), Luca Ronconi (2010), Mario Botta( 2011), Emanuele Severino (2012), Paolo Conte ( 2013), Giulia Maria Mozzoni Crespi (2014), Luis Sepulveda (2015), Dacia Maraini (2016), Valerio Massimo Manfredi (2017), Fabrizio De André (2018 alla memoria, consegnato alla moglie Dori Ghezzi) e Carlo Lucarelli (2019).
Peccati: "Un premio che dal 2008 è occasione di incontro per la nostra città"
Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco, è tornato ancora una volta a sottolineare il valore che il Premio Manzoni, nelle sue due declinazioni, al romanzo storico e alla carriera, ha ormai assunto a livello nazionale. Proprio sabato prossimo 29 ottobre, sempre alla Casa dell'Economia, si terrà la serata nel corso della quale sarà proclamato il vincitore del premio letterario. La terzina dei finalisti è composta da Alessandro Bertante con "Mordi e fuggi" (Baldini & Castoldi), Pino Cacucci con "L'elbano errante" (Mondadori) e Paolo Colagrande con "Salvarsi a vanvera" (Einaudi). "E' dimostrato che la fascetta di selezione al premio Manzoni, giustapposta alla copertina del libro, fa vendere di più - ha rilevato Peccati - Ma il premio, letterario e alla carriera, costituisce per la nostra città anche una speciale occasione di incontro con importanti scrittori e riconosciute figure della Cultura. Occasioni di crescita nello spirito che sono un regalo a questa città, ma che Lecco si merita. Ma senza la collaborazione di tutti non sarebbero possibili".
Piazza: "Cavani voce al femminile della cultura"
Presente alla conferenza stampa organizzata questa mattina, martedì 25 ottobre 2022, da Confcommercio Lecco per annunciare la scelta di Liliana Cavani da parte della Giuria tecnica, anche la vicesindaco e assessora alla Cultura Simona Piazza. Anche lei ha sottolineato i meriti della "stretta sinergia" tra soggetti diversi che da anni contribuiscono alla promozione del Premio Manzoni. "Lo scopo è di diffondere non solo cultura e la nostra tradizione lecchese legata all'opera di Alessandro Manzoni, ma anche di portare a Lecco personaggi di rilevanza internazionale, per incontri che siano momenti condivisi di riflessione e crescita, personale ma anche sociale. Il premio alla carriera di quest'anno ha una duplice bellezza, perché conferito a Cavani, una voce della cultura al femminile. Un segnale nel particolare momento storico che stiamo vivendo e nel quale la visione della vita di una donna può contribuire a ritessere occasioni di dialogo".
Borgonovo: "Premio che rende onore a chi lo riceve ma anche a chi lo conferisce"
Giuseppe Borgonovo, presidente di Acinque, main sponsor del premio, si è congratulato "con la Giuria che ha proposto Liliana Cavani". "Questo premio alla carriera rende onore non solo a chi lo riceve, ma anche a chi lo conferisce. E un modo alternativo per dire grazie a persone di merito, che nell'ambito di una comunità hanno lasciato un segno".
Monsignor Davide Milani amico di Liliana Cavani
Una volta deciso di assegnare il premio alla regista Liliana Cavani, chi meglio poteva fare da tramite per averla ospite in città il prossimo 12 novembre? Ovviamente di monsignor Davide Milani, che con la cineasta italiana vanta una personale amicizia di lunga data. "Iniziata allorché la Fondazione Ente dello Spettacolo (di cui il prevosto di Lecco è presidente, così come è direttore della rivista il Cinematografo), con il patrocinio della Santa Sede, ebbe a conferirle il Premio Bresson , in quanto regista che sa esplorare l'animo umano. E' stata la prima donna a riceverlo e penso che il Premio Manzoni che ritirerà di persona a Lecco dà giustamente merito alla capacità che tutti riconosciamo a Liliana di demolire tanti soffitti di cristallo".
Cineasta internazionale
Nata nel 1933, emiliana di Carpi, Liliana Cavani è in realtà una intellettuale a tutto tondo. Laureata in lettere antiche a Bologna, diplomata al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, autrice appassionata di ricerche storiche e biografiche, ha iniziato la sua carriera come documentarista della Rai. Il suo primo film è dedicato a Francesco d'Assisi, ma alla figura del santo ha dedicato altre due opere. Ricordiamo quello forse più controverso, con l'attore Mickey Rourke protagonista. Liliana Cavani è una cineasta famosa a livello internazionale dal 1974, quando con "Il portiere di notte" indagò il mistero del rapporto tra vittima e carnefice. Un altro suo grande successo mondiale è stato " Il gioco di Ripley" (2002), con John Malkovich, tratto da un romanzo di Patricia Highsmith.
Cavani ancora sul set a 89 anni
"Liliana ha lavorato soprattutto per la televisione, lo sceneggiato su Francesco d'Assisi per la Rai è forse il suo lavoro più alto" ha spiegato monsignor Milani. "La sua filmografia a livello cinematografico non è ricchissima, pochi film ma marcati da una identità precisa. Liliana è attratta dal sacro, ma non è una persona religiosa. E' nata a Carpi, viene dalla Resistenza, da un mondo famigliare legato alla terra, ai temi della giustizia sociale". Grazie a don Milani, che ha fatto da tramite, la regista sarà a Lecco a ricevere di persona il Premio Manzoni. Una presenza straordinaria, non perché Liliana Cavani abbia oggi 89 anni, quanto per il fatto che in via del tutto eccezionale si staccherà dal set che la vede impegnata in queste settimane, per il film tratto dal libro dello scienziato Carlo Rovelli, "L'ordine del tempo". "Liliana ha compreso l'importanza del premio - ha assicurato don Davide - ed è contenta di fare questo strappo alla regola cinematografica".