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Vaiolo delle scimmie: 38 casi nel territorio di Ats Brianza. In settimana arriva il vaccino

In ogni caso, per ora, è esclusa una vaccinazione di massa

Vaiolo delle scimmie: 38 casi nel territorio di Ats Brianza. In settimana arriva il vaccino
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Sono 38 i casi di vaiolo delle scimmie rilevati nel territorio di Ats Brianza che comprende le province di Lecco e Monza. Secondo gli ultimi dati ufficiali  diffusi da Regione Lombardia nella nostra regione sono 252 le persone colpite e 2 le quelle ricoverate.

Vaiolo delle scimmie: 38 casi nel territorio di Ats Brianza

Circa il 6% del totale dei casi accertati in Lombardia è stato quindi individuato nel territorio  della nostra Agenzia di Tutela della Salute (il primo a fine maggio). Nessuno dei casi lecchesi sarebbe fortunatamente grave tanto che non risultano persone ricoverate per Vaiolo delle scimmie all'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. 

Il sintomo più comune sono le eruzioni cutanee – presenti in 249 contagiati accertati – mentre l'ingrossamento dei linfonodi interessa 121 casi. La febbre è presente in 148 soggetti. In generale, si associano anche mal di testa, brividi, astenia e dolori muscolari. I malati devono restare in isolamento in casa, ma intanto si pensa a vaccinare i soggetti più fragili o predisposti.

Costituita l'unità di coordinamento

La Direzione generale Welfare di Regione Lombardia ha costituito nei giorni scorsi  una Unità di coordinamento per la gestione e attività di controllo dell'epidemia da 'Vaiolo delle scimmie'. Il gruppo di lavoro è stato fortemente voluto dalla vicepresidente e assessore al Welfare, rispetto a una situazione epidemiologica non grave ed emergenziale, ma che merita attenzione per la crescita costante nei numeri dei contagi sul territorio. L'Unità di coordinamento monitorerà l'andamento dell'epidemia, coordinerà la rete lombarda dei centri delle infezioni sessualmente trasmissibili e predisporrà indicazioni operative per prevenire le infezioni da 'Vaiolo delle scimmie'.

L'attività di coordinamento è affidata alla Direzione generale Welfare. L'Unità di coordinamento avrà il compito, nel rispetto delle indicazioni ministeriali, di monitorare dal punto di vista epidemiologico l'andamento dei casi, condividere le strategie di vaccinazione e verificare l'andamento clinico della patologia con interesse ai casi che si presentassero eventualmente più gravi. Il Gruppo di lavoro è formato da una rappresentanza della Direzione generale Welfare, da direttori dei Centri di malattie infettive e da tre rappresentanti del mondo delle associazioni.

La DG Welfare partecipa con i dirigenti Danilo Cereda, Marco Farioli, Giovanni Menarolla e Catia Borriello, tutti componenti dell'Unità di Prevenzione e Veterinaria. Fanno parte dell'Unità i direttori responsabili dei Centri di malattie infettive: Fabio Baldanti (Unità operativa complessa Microbiologia e Virologia della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo); Antonella Castagna (Unità malattie infettive dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie infettive e Tropicali all'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano); Andrea Gori (Unità operativa complessa alla Fondazione Irccs Ca' Granda ospedale Maggiore-Policlinico e professore ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi di Milano); Giuliano Rizzardini (Responsabile delle Malattie infettive all'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano). Fanno parte dell'Unità di coordinamento anche tre rappresentanti del modo delle associazioni: Daniele Calzavara di Milano Check Point, Lella Cosmaro della sezione milanese di Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS) e tavoli Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie su Monkeypox Mpx) e Massimo Cernuschi di Asa (Associazione solidarietà Aids) Milano e membro Comitato Tecnico Scientifico.

In settimana arriva il vaccino contro il Vaiolo delle scimmie

Il Ministero della Salute, nei giorni scorsi, ha dato l'ok alla somministrazione del siero contro il vaiolo delle scimmie. Dai prossimi giorni  in Lombardia  sarà disponibile, presso la rete lombarda dei Centri per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, la prima fornitura di vaccini, a disposizione delle persone a rischio contagio.

In ogni caso, per ora, è esclusa una vaccinazione di massa: la malattia tende a risolversi spontaneamente entro pochi giorni e soltanto in casi eccezionali è richiesta l'ospedalizzazione.

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