Disavventura per due lecchesi

Vacanze rovinate: spediscono via posta le valigie. Studentesse restano "in mutande" per quindici giorni

Chi ripagherà loro il danno e la rabbia? A quanto pare nessuno.

Vacanze rovinate: spediscono via posta le valigie.  Studentesse restano "in mutande" per quindici giorni
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Spediscono via posta le valigie  e... passano dieci giorni al mare in mutande. E’ quel che in sintesi tragicomica è capitato a Telma e Louise (nomi presi a prestito, ovviamente), studentesse lecchesi partite per una vacanza nel sud d’Italia. Viaggio in aereo per loro, con un volo low cost, mentre per il bagaglio, anziché imbarcarlo in stiva con costi aggiuntivi «stellari», hanno optato per una soluzione più conveniente. «Cinque giorni prima che partissero, ho spedito le loro valigie a destinazione, in una località della Calabria, tramite Poste Italiane - racconta il papà di una delle ragazze - Tante persone fanno così per risparmiare ed era sembrata anche a loro una soluzione intelligente e pure comoda».

Vacanze rovinate: spediscono via posta le valigie. Studentesse restano "in mutande" per quindici giorni

Le ragazze hanno preso l’aereo il giovedì ma, arrivate in Calabria, la certezza di essere state precedute dalle loro valigie è andata in frantumi. All’ufficio postale designato per il recapito finale non era arrivato «ancora» alcunché. Nulla anche il giorno dopo e nemmeno in quello successivo e così di seguito per il resto della settimana che è durata la vacanza.

Le due studentesse, che nel mentre aspettavano la consegna, hanno giocoforza dovuto acquistare lo stretto necessario, indumenti e quant’altro, sul posto. Rovinata la vacanza, in buona parte scandita dall’andare avanti e indietro dall’ufficio postale, mentre a Lecco anche i genitori si dannavano per capire dove fossero mai finite le valigie.

Il racconto del papà

«Le avevo consegnate all’ufficio postale di Germanedo sabato 2 luglio, sapendo che lo Sda di Valmadrera le avrebbe poi fatte partire il lunedì - racconta il papà - E’ certo che sono arrivate al centro di smistamento di Milano. Qui pare abbiano stazionato tre giorni prima di pervenire al Cmp di Lamezia Terme. Dove, forse a causa delle alte temperature, si sono dissolte nell’aria. Mia figlia e la sua amica sono andate a più riprese all’ufficio postale del paese dove erano in vacanza e poi anche a Lamezia. Centinaia le telefonate, ma nessuno ha mai risposto. Mi sono informato tramite lo Sda di Valmadrera: molto gentili ma non siamo riusciti a venire a capo di nulla. Da Lecco risultava che le valigie erano a Lamezia Terme. Poi che da lì erano state rispedite a Lecco perché, pare, si era perso il cartellino con il nome del proprietario. Come se non ci fosse la ricevuta di consegna con tutti i recapiti, di partenza e arrivo, del mittente. Increduli e spazientiti, ci siamo appellati anche ai Carabinieri. Che hanno fatto gli accertamenti del caso, sentendosi però rispondere che le valigie a Lamezia Terme non c’erano. Fine delle trasmissioni».

Alla fine il bagaglio si è materializzato, a Roma

Da lì è finalmente stata restituita alle ragazze venerdì scorso, il giorno prima della loro ripartenza per tornare a casa.

Rovinate le ferie che servivano a ricaricarsi da un anno di lavoro e studi. Chi ripagherà loro il danno e la rabbia? A quanto pare nessuno. E’ possibile sporgere reclamo a Poste Italiane per il cattivo servizio usufruito, ma pare che non vi sia grande ritorno. Il bagaglio era assicurato, ma alla fine è stato recapitato e, salvo che manchi qualcosa, non c’è margine per accampare pretese di risarcimento.

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