Concerto per raccogliere fondi per il piccolo Achille affetto da una malattia genetica che lo ha reso cieco
I genitori, lo scorso 21 luglio, hanno dato vita ad una raccolta fondi che in pochi giorni è arrivata a sfiorare i 200mila euro.
Aiutare concretamente il piccolo Achille dando una mano alla raccolta fondi lanciata dai suoi genitori Simone Losa di Calolzio e Sara Rusconi di Bellano. A sostenere questa campagna - per raccogliere le risorse necessarie a sostenere le spese per permettere ad Achille, che soffre di una malattia genetica che lo ha reso cieco, di volare negli Usa per sottoporsi a un delicato intervento chirurgico - ci sarà anche Calolzio.
Concerto per raccogliere fondi per il piccolo Achille affetto da una malattia genetica che lo ha reso cieco
La Pro Loco e Confcommercio Lecco - Zona Valle San Martino hanno deciso che durante il concerto organizzato per venerdì 29 luglio 2022 alle 21.30 presso la piazza Vittorio Veneto di Calolzio, con protagonista la party band "Bistecche al Sangue", ci sarà la possibilità di effettuare delle donazioni in favore dei genitori di Achille.
"Abbiamo pensato, insieme alla presidente della Pro Loco di Calolzio Simona Bonacina, che quella di venerdì fosse un'occasione importante per dare spazio a questa campagna di raccolta fondi - spiega la presidente di Confcommercio Lecco - Zona Valle San Martino, Cristina Valsecchi - Siamo certi che le numerose persone che accorreranno in piazza per assistere al concerto saranno generose nel sostenere il piccolo Achille in questa sua battaglia".
La storia di Achille
I genitori di Achille, Sara e Simone di Calolziocorte hanno nei giorni scorsi lanciano un appello per il loro piccolino: "La sensazione è quella di vivere un incubo ad occhi aperti. Malattia di Norrie. Come può avere una malattia così rara da manifestarsi in qualcosa come uno su 5 milioni di bambini nati? Il nostro bambino è cieco, ci hanno detto che non si può fare nulla per la sua vista, ma la cosa che più ci spaventa è che dopo gli infiniti sforzi ed ostacoli che nella sua infanzia dovrà superare, un giorno si svegli e ci venga a dire “Mamma, papà, non riesco a sentirvi tanto bene”. Abbiamo paura che il suo udito si possa spegnere piano piano ed inesorabilmente, lasciandolo senza il più prezioso collegamento che gli rimane sul mondo esterno".
I genitori del piccolo Achille, però, non si sono arresi. Hanno cercato ovunque qualcuno che fosse in grado di aiutarli e aiutare il loro bimbo. Ed ecco che compare un nome di un chirurgo statunitense: il Dottor Antonio Capone. Così viene subito organizzato un incontro e, dopo aver visionato tutte le immagini ecografiche di Achille, una speranza: casi come questo sono complicati, ma effettuando una serie di interventi chirurgici entro i 6-7 mesi del bambino c’è una probabilità non trascurabile (il 50% circa) di recuperare la percezione della luce su almeno uno dei due occhi di Achille.
"Può sembrare poco - continuano i genitori, - ma per un bambino cieco dalla nascita la percezione della luce è letteralmente oro: non solo sarebbe in grado di adattarsi meglio al mondo esterno (per esempio, un fisiologico adattamento al ritmo notte-giorno), ma soprattutto darebbe modo al cervello di continuare a sviluppare la capacità di ricevere e processare informazioni dagli occhi. In questo modo per Achille continuerebbe ad esserci speranza perché lo renderebbe pronto a ricevere futuri trattamenti, se e quando saranno disponibili, che potrebbero migliorare ulteriormente la sua condizione o addirittura ridargli la vista".
La raccolta fondi
Per questo i genitori, lo scorso 21 luglio hanno dato vita ad una raccolta fondi che in pochi giorni è arrivata a sfiorare i 200mila euro.
E sicuramente l'iniziativa calolziese di venerdì contribuirà a aumentare le dotazioni economiche in grado di dare una speranza al piccolo Achille.