Un perla del Lago

Da Ca’ del Diavol a La torre delle emozioni: Bellano scopre il suo ennesimo gioiello

Fontana: "Sono convinto che la strada che sta percorrendo il sindaco Antonio Rusconi sia quella giusta: idee che sviluppano pensano al futuro con un obiettivo ben chiaro, far ripartire il territorio grazie alla sua valorizzazione e al turismo".

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Bellano continua a brillare di luce propria e far parlare di sé  per le sue bellezze e per la capacità di valorizzarle al meglio. Oggi, lunedì 11 luglio 2022,  poco più di un anno dall'inaugurazione delle nuove passerelle dell'Orrido, il percorso della visita alla gola naturale si arricchisce con l'apertura del nuovo museo multimediale all'interno della torretta della Cà del Diavol, rinominata "La torre delle emozioni".

Da Ca’ del Diavol a La torre delle emozioni: Bellano scopre il suo ennesimo gioiello

L'inaugurazione è avvenuta questo pomeriggio intorno alle 18.30 alla presenza di numerose autorità. In prima linea il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, reduce da un tour sull'Alto Lario. "Sono convinto che la strada che sta percorrendo il sindaco di Bellano Antonio Rusconi sia quella giusta - ha detto il governatore -  idee che sviluppano, pensano al futuro con un obiettivo ben chiaro, far ripartire il territorio grazie alla sua valorizzazione e al turismo. Questo è l'esempio di come i soldi sono stati spesi bene".

Si, perché la Cà del Diavol è solo un tassello di un progetto di valorizzazione turistica del paese molto più ampio che comprende, tra gli altri, anche il recupero di San Nicolao, del Parco del Lorla e dell'ex cotonificio Cantoni che, seppur di proprietà privata, grazie alla vendita diventerà una grande opportunità per il territorio trasformandosi in un grande centro espositivo della Fondazione Alviani con annessi laboratori di restauro conservativo, oltre a un autosilo, un albergo, un auditorium, una spa e spazi verdi.

 

Tra i partecipanti all'inaugurazione anche il questore Alfredo d'Agostino, il prefetto Sergio Pomponio, l'assessore regionale Lara Magoni ,la presidente della provincia di Lecco Alessandra Hofmann, il presidente della Comunità Montana Fabio Canepari, il numero uno di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti e l'attrice Maria Amelia Monti che a Bellano è di casa.

Il sindaco Rusconi

Emozionato il sindaco Rusconi: "Oggi inauguriamo in luogo carico di suggestioni, un luogo epico, che da domani sarà accessibile a quanti visitano l'Orrido. Siamo qui su queste passerelle ad un anno dalla loro inaugurazione. Un anno fa era stata una grande festa e oggi si replica, consci dei risultati storici che sono stati raggiunti con numero record di access : 450mila visitatori in 5 anni, 100mila solo nei primi mesi del 2022, addirittura 10mila in questa prima metà di luglio. Il nostro orrido splende sempre di più. E se pensiamo che prima del 2017 da qui transitavano 18mila persone all'anno non dobbiamo vergognarci di essere orgogliosi dei risultati raggiunti. Tanta fatica. Tanto impegno. Tante le perone che ci hanno creduto. E i  numeri parlano da soli: 2 milioni di euro in sei anni l'introito per il Comune grazie all'Orrido, senza conteggiare l'indotto. E ancora: il saldo demografico di Bellano è positivo e il valore immobiliare è cresciuto del 7%. Creare economia, investire nel futuro turistico, creare occupazione: questi i nostri obiettivi. I fondi da investire in cultura, ma anche in servizi sociali ed educativi sono molti. Fondi che servono anche per la manutenzione del territorio e per partecipare ai bandi. Il successo dell'Orrido è la prova che i sogni, se alimentati da lavoro, costanza e impegno per il proprio paese possono diventare una bella realtà".

"Oggi inauguriamo la Ca’ del Diavol: tre stanze e una scala a chiocciola? No molto di più: fascino e mistero. Non è masi stata fruibile per via delle sue condizioni, ma noi abbiamo deciso di investire su questo luogo che è  patrimonio del nostro  passato ma anche  del futuro di Bellano. Abbiamo cercato i fondi per il restauro e abbiamo trovato importanti partner  come il progetto delle Aree Interne di Regione e Fondazione Cariplo. Infine un ulteriore contributo, al quel si sono aggiunte le risorse del Comune è arrivato dalla Comunità Montana".

Il Museo Diffuso Cittadino

"Ma non è finita qua -  ha aggiunto il primo cittadino -  Il nostro progetto è più ampio e ambizioso, un progetto comunitario, strutturale ma anche profondamente sociale. Oggi tiriamo su il sipario sulla nostra idea di sviluppo che vogliamo per Bellano. Vogliamo investire su arte e  cultura come volano di crescita: da qui è nato il progetto di Museo Diffuso Cittadino - Bellano Arte e Cultura, frutto del comune sentire di Comune, parrocchia, associazione e artisti. E' un progetto modellato sugli ideali della bellezza e della valorizzazione del nostro patrimonio culturale materiale e e immateriale".

Quello del Museo Diffuso sarà un progetto a tappe che prevede l'estensione dell'Orrido oltre la cascata, l'annessione del Parco del Lorla, la riqualificazione del centro San Nicolao con la creazione di uno spazio espositivo dedicato a Danilo Vitali, artista del rame. E ancora grazie alla parrocchia  e alla famiglia Vitali nasceranno  uno spazio espositivo in Santa Marta e uno per le opere dell'indimenticato Giancarlo Vitali.

"La casa del parroco diventerà custode delle opere di Vitali" ha annunciato Rusconi.

La benedizione della Cà del Diavol

Fondamentale quindi il ruolo della Chiesa bellanese, oggi presente all'inaugurazione con don Simone Zappa. "Non un esorcismo ma un augurio di bene per questa casa, che oggi è pronta a riscattare il suo passato, più o meno vero che sia, e per tutti quelli che da passeranno". Così ha detto don durante la cerimonia di benedizione.

Le foto del percorso espositivo

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La storia della Cà del Diavol

Un passato davvero "travagliato" quello al quale ha fatto riferimento il sacerdote... L’antico edificio attorno al quale sono nati miti e leggende è a pianta pentagonale ed è arroccato  su un masso a picco sul torrente all'ingresso dell'Orrido di Bellano. Oggi viene comunemente chiamata Cà del Diavol, un nome che deriva dagli gli affreschi che si trovano nella parte alta dell'edificio. Le opere raffigurano il diavolo e altre figure mitologiche. Ma secondo alcuni racconti leggendari  il nome deriverebbe dal fatto che all'interno dello stabile  venivano effettuati riti satanici, festini e incontri orgiastici.

"Un racconto non confermato, ma sicuramente più verosimile delle leggende tramandate, è quello in cui, durante la dominazione austriaca, vede la casa come punto di accesso a numerose gallerie che si diramavano sotto il centro storico in cui i bellanesi si nascondevano per evitare le ronde durante il coprifuoco"  si legge sul sito discoveringbellano.

La recente scoperta di nuovi affreschi e di un stanza segreta

Solo l'altra settimana la Ca’ del Diavol  di Bellano ha regalato una incredibile sorpresa:  nel corso degli interventi di restauro, avviati nel giugno 2021, gli addetti ai lavori hanno riportato alla luce alcuni affreschi all’interno della struttura e, al di sotto del piano terra, un locale sotterraneo con un soffitto a volta, anche in questo caso anticamente decorato con affreschi.

Si tratta di scoperte di grande valore artistico e culturale, che vanno ad arricchire quell’aura di mistero che da sempre aleggia intorno alla torre posta a guardia dello sbocco dell’Orrido di Bellano. Uno stabile di cui non è ben chiara la storia ma della cui esistenza si hanno notizie già a partire dal 1600.

 

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